Spalletti: "Stadio è opportunità. Scudetto?..."

Serie A
Luciano Spalletti, allenatore della Roma (Lapresse)

Lo stadio, la Fiorentina, gli obiettivi. Così l'allenatore giallorosso in conferenza. Sull'impianto: "Ci sono sempre risvolti positivi per l'economia della città, bisogna trovare una soluzione". Sulla Juve: "Restiamo aggrappati". Su Gerson: "In Primavera per punizione? Una cavolata"

Obiettivo riscatto per la Roma, la sconfitta con la Samp fa ancora male. Ora si riparte, i tre punti contro la Fiorentina sono d'obbligo. Partita difficile, così Spalletti in sala stampa. Punto infortunati: "Juan Jesus rientrerà in gruppo, Perotti farà un lavoro individuale. Si valuteranno le risposte ma domani sarà out. Florenzi prosegue nel suo recupero mentre Vermaelen ha un problema alla mano, ha una contusione rimediata in allenamento. Ora è fermo e bisogna vedere come farlo allenare nei prossimi giorni". Dall'infermeria alla prossima partita, squadra cambiata rispetto alla gara d'andata: "C'erano stati degli episodi che avremmo potuto interpretare diversamente, dobbiamo avere più attenzione. La squadra è maturata, è cresciuta e può ancora migliorare. Dobbiamo essere bravi a metterci qualcosa di più sulla velocità del gioco offensivo. Come quadratura, dobbiamo mantenere quello che stiamo facendo, al di là dei tre gol di Genova. Non stiamo attraversando un brutto momento".

Sulla Fiorentina - Continua Spalletti: "Capita di passare un momento di difficoltà e a loro è successo, come capita a tutti del resto. Ora sta molto bene, si sono riorganizzati nel migliore dei modi, hanno ritrovato calciatori forti, la condizione di alcuni calciatori forti e sono forti. Hanno fatto risultato nelle ultime partite, con delle buone prestazioni. Sarà difficile. Il campo? Dopo il rugby non sarà buono, ma lo spettacolo sarà godibile perché sono buone squadre".

Questione stadio - Ieri "l'irruzione" su Sky Sport e il già famoso "famo 'sto stadio". Oggi ha ribadito il concetto in conferenza: "Per quello che si è visto in giro per il mondo ci sono sempre risvolti positivi per l'economia della città. Sentivo la mia società, i dirigenti, e ho visto i soldi già investiti nel progetto. Non voglio parlare di politica, spero non c'entri nulla in questo argomento, si tratta di possibilità di investimento per il Paese. Quando vado in Inghilterra vedo investitori stranieri, arabi, russi, hanno speso dei soldi. Lo stadio lo fanno loro, lo pagano loro, chiaramente bisogna rispettare delle regole ma non bisogna mandare il messaggio secondo cui sia una minaccia da cui difendersi. Si tratta di un'opportunità. Giusto approfondire la situazione, giusto che se ne parli in maniera corretta per quelle che sono le regole ma poi va trovata una soluzione perché è giusto così. Quando vado in paesi con meno potenzialità trovo sempre degli stadio migliori rispetto all'Italia. Non sono il solo a pensarla così. Tramite un confronto bisogna trovare una soluzione che metta tutti d'accordo. Io in Campidoglio? Non ho i titoli per parlare con nessuno. Con la Raggi andrà il presidente, il dg, quelli competenti per fare questo confronto. Io devo fare al meglio il mio lavoro".

Sulla Juve e la lotta allo Scudetto - "Bisogna rimanere attaccati a tutto ciò che è possibile. La Juve corre forte, bisogna trovare stimoli nuovi per fare meglio. Dobbiamo continuare a credere che sia tutto ancora possibile. Juve e Napoli sono squadre che impongono di vincere sempre. Sono costruite bene, sono anni che si lavora dietro a questi progetti. Il Napoli ha un progetto col suo allenatore, chiede giocatori per giocare quel calcio lì. Il presidente e la città sono ambiziosi. La Juve è davanti per molti aspetti ed è l'unica ad avere lo stadio di proprietà. Essere in loro compagnia significa essere una squadra forte". Ha concluso Spalletti.

Sulle barriere all'Olimpico - "Ho il dovere di far bene il mio lavoro: la squadra, in determinati momenti, ha fatto un buon calcio. Ha usato tutte le qualità che aveva, vincendo diverse partite. In altri momenti, devo fare meglio il mio lavoro e devo pensare a questo. Abbiamo dirigenti molti bravi. Il progetto stadio dimostra come vogliano dare un futuro importante a questa società e a questa città. Non sono competente per queste cose: chiaramente, se si parla di barriere e parlo con il Ministro Lotti lo si fa per professionalità. Il fatto che ci conosciamo da tempo rende il contatto meno formale. Allo stadio devono andare le famiglie, i bambini. Bisogna divertirsi allo stadio, è la volontà di queste persone. Chi vuole fare casino deve stare a casa. Il calcio è una cosa, il fare casino è un'altra. Qualsiasi tipo di barriere non è mai sintomo di libertà. Bisogna però comportarsi bene. Se le regole dicono che ognuno debba stare al proprio posto bisogna stare al proprio posto. Regole, civiltà, giusti comportamenti".

"Gerson in Primavera per punizione? Una cazzata"
- E' stata una scelta mia ma non è stata una scelta strana. Ha giocato solo perché giocavamo martedì. Non è stata una punizione, altrimenti non avrebbe fatto il capitano. Li abbiamo fatti giocare perché avevano bisogno di minuti. Ha passato 3-4 giorni a parlare del suo trasferimento e noi abbiamo deciso di farlo giocare perché c'era la possibilità. Ha bisogno di farlo, così come Grenier, così vediamo com'è nella realtà. Dire che l'abbiamo fatto giocare in Primavera per punirlo è una cazzata".

Su Borja Valero, Badelj e il contratto - Spalletti risponde così su ex obiettivi: "Sono contento dei giocatori che ho. Non ho rimorsi sulle richieste che ho fatto alla società. Loro sono due calciatori forti ma io ne ho due altrettanto forti in quei ruoli. Nel mercato abbiamo fatto anche altri nomi. Borja Valero lo vogliono tutti. Dove lo metti sta, anche nel Barcellona, nel City, nel Manchester United. Abbiamo fatto altre scelte, importanti allo stesso modo. Loro sono forti, hanno un gioco, una società forte. Sarà un confronto di alto livello. Se un giocatore domali leggesse che io avrei voluto Borja Valero o un altro sarebbe un limitare le sue qualità". Sul rinnovo di contratto, qualcuno della squadra gliel'ha chiesto? "No, non penso interessi molto a loro. Quello che ho detto è stato chiaro e rimane così fino in fondo. I contratti bisogna meritarli con i risultati. Ci sono delle scadenze, certo, ma si arriva fino in fondo così".