Napoli, Sarri: "Mai incontrato la Juventus"

Serie A
Maurizio Sarri, allenatore del Napoli (Getty)

Prima il Genoa, poi il Real Madrid; gli azzurri sono pronti. "Pensiamo solo alla squadra di Juric. Dobbiamo crescere perché siamo una squadra giovane. Dobbiamo trasformare le prestazioni in punti con la mentalità. Io alla Juve? Notizia totalmente falsa", ha detto l'allenatore

Archiviato il 7-1 contro il Bologna, per il Napoli è tempo di tornare in campo; nell’anticipo del venerdì sera la squadra allenata da Maurizio Sarri affronterà il Genoa di Juri al San Paolo. Poi tutti i pensieri e le energie si concentreranno sull’importante e affascinante sfida di Champions League contro il Real Madrid. Prima di pensare all’appuntamento in Spagna, però, l’allenatore azzurro vuole che i suoi ragazzi si concentrino solo sull’impegno contro i rossoblù: prima di volare a Madrid ci sono tre punti pesanti da conquistare per non perdere contatto delle prime della classe. Nella conferenza stampa della vigilia Maurizio Sarri ha parlato delle motivazioni, del momento del gruppo, delle aspettative e non solo. Ecco le sue parole.

Sul momento e sulla sfida -
"Voglio parlare solo del Genoa - inizia dicendo l’allenatore - non andiamo oltre altrimenti mi alzo e me ne vado. O si parla di Napoli-Genoa o vado via. I giocatori devono riuscire a estraniarsi da tutto, non ci devono essere retro-pensieri. Dobbiamo preparare bene la sfida di domani perché è sempre difficile. Loro sono una squadra complicata da sfidare, vanno a duelli uomo contro uomo in tutto il campo e servirà grande lucidità. Nelle ultime gare abbiamo concesso più di dieci tiri agli avversari e quattro occasioni da gol: è decisamente troppo e non va bene. Prendiamo gol già quando non concediamo, quindi bisogna migliorare. Se fa rabbia vedere la Juve a +9? No, il calcio non è pugilato, le vittorie ai punti non si prendono ma bisogna vincere sul campo. Altri sono più bravi in questo, anche se noi esteticamente siamo più godibili. La più forte è la prima in classifica".

Sulla possibile formazione - "Dobbiamo trasformare le prestazioni in punti con rabbia, determinazione, concretezza, frutto di un qualcosa che si può chiamare in molti modi ma che alla fine è mentalità. Vediamo se la crescita, essendo una squadra giovane, arriverà. Pensiamo a domani, tra un mese si vedrà, sappiamo che il calendario è mostruoso con tante gare vicine importanti. Penseremo a cosa cambiare successivamente e faremo le migliori scelte per la partita col Genoa, ho degli squalificati ma ci sono varie soluzioni. Si può decidere di andare avanti così facendo un solo cambio oppure cambiare ruolo a tutti i giocatori offensivi; ho ancora due allenamenti per decidere. Pavoletti si allena con continuità e sta crescendo. Non è certo uno brillante e leggero che migliora in poche sedute, ma essendo forte fisicamente ha bisogno di più tempo; gli servirebbero minuti in campo, ma noi non possiamo sempre concedere minuti a chi non è ancora al top. Però sta crescendo".  

Sulla difesa azzurra e sull’avversario -
"La squadra avversaria si potrà chiudere, quindi ci sarebbe la necessità di una punta fisica; nei duelli uomo contro uomo è importante superare l’avversario. La fase difensiva senza Koulibaly è buona, altrimenti non saremmo dove siamo e siamo la seconda squadra con meno tiri subiti. Ci abbiamo messo dentro degli errori, ma le assenze di Ghoulam, dello stesso Koulibaly, di Chiriches, di Albiol hanno influito. Ma l'anno scorso avremmo subito di più questi problemi. Taarabt e Simeone? Sul primo non so, è rientrato ora e sta giocando poco. L’attaccante invece è un giovane che ha caratteristiche importanti, è sempre pronto ad andare in profondità, è determinato su ogni pallone e sembra uno dei giovani più promettenti. Callejon? Un giocatore importantissimo a cui non è mai facile rinunciare. Ora si diverte ma tempo fa gli dissi che vedevo un gruppo triste; lui mi disse che non era sicuro di restare. Poi lo spogliatoio è diventato allegro in una settimane e José venne a dirmi che voleva rimanere a tutti i costi".

Sul futuro -
Sarri ha poi aggiunto: "Se ci sono giovani non è che migliorano in un giorno, servono mesi di lavoro. Io sento solo l'obbligo di farli crescere, poi è chiaro che a tutti farebbe piacere vincere, ma è una soddisfazione anche far crescere i giovani e tutta la squadra. Dal mercato sono arrivati talenti importanti con margini di crescita e speriamo che questa maturazione ci sia il più presto possibile; è anche evidente però che i giocatori di talento fanno gola a tutti e non è facile trattenerli. Non parlo di Napoli, ma di calcio italiano; ci sono realtà all'estero importanti. Garanzie per il mio futuro? Su cosa, far rimanere uno scontento? Se il calcio italiano è ridotto così è anche colpa vostra, avete sorvolato su tanti aspetti. Eravamo al top negli anni '90, ora siamo il terzo mondo. Sasta andare negli stadi all’estero. Un giornale ha detto addirittura che ho già incontrato la Juventus, ma io parlerò con l'avvocato per capire se ci sono gli estremi per fargli causa. E’ una notizia totalmente falsa".