Juve, Bonucci: "Impossibile dimenticare Berlino"

Serie A
Leonardo Bonucci in un momento della finale di champions League del 2015 (Foto Getty)

Nel corso di un'intervista a UEFA.com il difensore bianconero ha parlato del presente ed è tornato poi anche sulla finale di Champions contro il Barcellona nel 2015: "Quando pensavamo di avercela fatta, abbiamo perso ma abbiamo dimostrato di potercela giocare". E su Higuain: "Un animale dell'area di rigore"

Un lunga intervista al sito dell’UEFA in cui ha ripercorso le tappe degli ultimi anni alla Juventus e ha spiegato gli obiettivi per la stagione e per il futuro. Leonardo Bonucci racconta la sua Juventus; dal modulo attuale ai compagni di squadra, dalle ambizioni alla finale di Champions League persa a Berlino. Queste le sue parole: "Adesso tutti parlano di quattro o cinque giocatori offensivi - ha detto il difensore riferendosi al sistema di gioco della squadra - ma con il con il 3-5-2 difendevamo con meno uomini perché molte volte con la difesa a tre ti ritrovi a giocare uomo contro uomo o addirittura in inferiorità numerica. Questo modulo, il 4-2-3-1 è un po' più spregiudicato ma io penso che il segreto sia un altro: tutti si devono mettere in testa che si vince da squadra, si fa gol da squadra e non si prende gol da squadra. Abbiamo visto Mandžukić, Higuaín e Dybala rincorrere i giocatori fino a dentro la nostra area e con questo atteggiamento si possono schierare anche undici attaccanti".

Su Higuain -
E ancora: "Se tutti si mettono a disposizione nelle due fasi, il modulo conta relativamente. Conta per quanto riguarda le linee di gioco, magari ti permette di uscire meglio con il pallone quando c'è la pressione avversaria, però sono l'intensità mentale e la voglia di ognuno di noi di dare tutto per portare a casa la vittoria a fare la differenza. Higuaín? Un fenomeno, un animale da area di rigore. Gli dai la palla e lui in un modo o in un altro fa gol. Noi abbiamo soltanto l'obbligo di sostenerlo, di aiutarlo e di farlo entrare il più possibile nella manovra di gioco, per poi sfruttarlo nei 15-20 metri finali. Ha dimostrato quest'anno e l'anno scorso che gli basta un pallone per fare gol. Quindi sarà compito nostro, da ora in avanti, metterlo nelle condizioni di avere più palloni possibili da scaraventare in porta".

Sulle ambizioni della squadra - "Non voglio creare illusioni ma siamo in corsa per tutti e tre gli obiettivi. La Juventus è tra le cinque migliori squadre al mondo perciò abbiamo l'obbligo di arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. Toccherà a noi capire come riuscirci, perché non sarà facile,e tutti dovranno dare il 100%, i giocatori, la società e i tifosi. Nel calcio non c'è nulla di scontato. Dovremo sempre scendere in campo sempre per portare a casa la vittoria, con la consapevolezza di essere forti ma con l'umiltà di chi sa che per vincere bisogna soffrire e migliorarsi continuamente. Perciò, dobbiamo continuare a migliorare come stiamo facendo. L'arrivo di tanto fuoriclasse ci ha permesso di crescere ulteriormente rispetto alla scorsa stagione. Sono giocatori che ci danno esperienza e peso a livello internazionale. Siamo su un'ottima strada".

Sulla finale persa a Berlino -
Bonucci è poi tornato a parlare della partita di Champions League giocata contro il Barcellona nel 2015, quando la corsa dei bianconeri verso la coppa si è interrotta ad un passo dal trionfo: "Quando pensavamo di avercela fatta, abbiamo perso - ha detto - non dimentichero' mai quel 6 giugno, eravamo carichi e abbiamo dimostrato sul campo di potercela giocare. Appena abbiamo pensato di poterla vincere, abbiamo concesso quegli spazi che non avevamo lasciato in precedenza e loro ne hanno approfittato. Quella sconfitta comunque ci ha insegnato a rimanere sempre dentro la partita. Messi e Ronaldo? Sono due numeri uno, ognuno a modo suo. L’argentino ha più talento, è quasi soprannaturale; Ronaldo invece si è costruito di più, però sicuramente sono due giocatori fenomenali, giocarci contro e' stato veramente stimolante", ha concluso il giocatore bianconero.