Presidenza Figc, Malagò: "Chi vince sappia unire"

Serie A
Giovanni Malagò, presidente del CONI (Getty)

Così il presidente del CONI sul futuro del calcio italiano: "Quando si vince è indispensabile recuperare chi ha perso e provare a convincere anche le persone che sono dall'altra parte. Chi perde deve invece avere la volontà di sapere unire e di accettare la sconfitta"

E’ il giorno dell’elezione del nuovo presidente della FIGC, Carlo Tavecchio (attualmente in carica) e lo sfidante Andrea Abodi sono pronti al duello. Dopo aver presentato i rispettivi programmi elettorali, all'Hilton di Fiumicino l'Assemblea elettiva sceglierà su quale candidato puntare per il prossimo quadriennio: il presidente uscente si candida per completare la sua opera, l’ormai ex numero uno della Lega B ha invece deciso di scendere in campo forte della convinzione di avere dalla sua parte una buona base di voti per competere. Nelle prossime ore si conoscerà chi avrà avuto la meglio, intanto il presidente del CONI Giovanni Malagò - presente all’assemblea - ha parlato ai microfoni di Sky Sport riferendosi al futuro del calcio italiano. Queste le sue parole.

"Mia presenza doverosa" -
"Durante l’assemblea mi aspetto uno stile in linea con i valori dello sport. Ci sono due squadre contrapposte ed era doveroso che venissi anche io. Penso che nel nostro mondo, il fatto di partire l’uno contro l’altro, può essere un bene: quando si vince è indispensabile recuperare chi ha perso, altrimenti non si riesce a lavorare come si dovrebbe. Chi vince dovrà provare a convincere anche tutte le persone che sono dall'altra parte, ci sono da portare avanti le famose riforme che tutti attendono. Chi perde deve invece avere la volontà di sapere unire e di accettare la sconfitta. Bisogna avere il coraggio di uscire dallo steccato e di fare un passo indietro, solo così si potrà fare un chilometro avanti. Quali sono le priorità? Devo dire che fare una classifica è difficile. Si parla di asciugare i campionati ma dipende tutto dai numeri. Stiamo vedendo che quello attuale è un campionato atipico sotto il profilo della competitività".

"Sorprese? Chissà..." -
E ancora - "Dal primo giorno mi sono battuto per la costruzione di nuovi stadi e devo dire che il CONI avalla tutti gli impianti sportivi e siamo stati sempre molto collaborativi. Le cose si stanno muovendo ma c'è una nuova legge e in Italia certe competizioni internazionali poi si possono fare solo in determinate città se non ci si muove in un certo modo. Questo non va bene. Come andrà la votazione? Qui si va per blocchi che sappiamo in che direzione andranno, per quel che riguarda il CONI, invece, il voto è singolo. Non so dire se ci potranno essere delle sorprese".

Lega serie A - Non solo la presidenza della Figc. Nei pensieri di Malagò c'è anche il futuro della Lega di serie A, che deve ancora decidere chi succederà a Beretta nel ruolo di presidente. Un'elezione già rinviata in due circostanze dall'assemblea e che per il numero 1 del Coni non è più procrastinabile: "Almeno entro il 15 marzo la serie A deve avere un nuovo presidente. Mi dispiace che la componente che traina tutto il calcio sia l'unica a non aver trovato una posizione sulla presidenza. Solo la Lega di A non taglia il traguardo in tempo e questo non va bene, anche perché la Federcalcio ha un consiglio federale la cui rappresentanza in questo momento è quanto meno zoppa. E questo non e' corretto".