Atalanta, Caldara: "Non penso alla Juve"

Serie A
Mattia Caldara, difensore dell'Atalanta (Getty)
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Il difensore nerazzurro, che con i compagni prepara la sfida di domenica contro il Genoa ("Una squadra che sarà motivata a fare bene"), ha parlato anche del suo momento: "Fare bene a Bergamo per crescere ancora e meritarmi la convocazione all'Europeo Under 21"

Allenamento in mattinata per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che insieme ai suoi calciatori e al suo staff continua a preparare il ritorno in campo di domenica prossima. Dopo la sosta i nerazzurri si preparano ad affrontare il Genoa a Marassi, con fischio d’inizio alle ore 15. Un’altra occasione per confermare le buone cose mostrate anche nell’ultima sfida contro il Pescara. Intanto, al centro Bortolotti di Zingonia, Gomez e compagni hanno svolto una seduta il cui programma prevedeva esercizi di tecnica, di tattica e una partitella finale su campo ridotto. Sono rientrati a Bergamo anche Berisha, Melegoni e Zukanovic - ultimi nazionali a concludere i loro impegni con le rispettive nazionali e pertanto ultimi ad aggregarsi al gruppo. Ha proseguito con il programma di recupero personalizzato Dramé, ancora costretto a portare avanti un lavoro individuale visti i suoi problemi fisici. Per la giornata di domani, sempre a Zingonia, e previsto un allenamento a porte chiuse.

A margine del classico evento settimanale organizzato dal club con i tifosi nerazzurri, Mattia Caldara ha parlato del suo presente e ha anche confessato di non penare ancora a quello che potrà essere il suo futuro a Torino: "Non penso alla Juventus, devo rimanere qui e lavorare per crescere ancora. All’Atalanta abbiamo tutti un obiettivo e Gasperini ci ha inculcato da tempo la voglia di non accontentarci mai; io, come molti miei compagni devo anche meritarmi la convocazione all'Europeo Under 21". E proprio il difensore non ha potuto rispondere alla convocazione della squadra di Di Biagio per qualche problema fisico.

"Spinazzola e Petagna hanno esordito con la Nazionale maggiore? Ci sono arrivati grazie al lavoro ed ai sacrifici, è il coronamento dei sogni di tutti i bambini che giocano a calcio", ha aggiunto. "Per quanto riguarda il mio erede a Bergamo, posso dire che Bastoni è già più forte di me alla sua età. Io a 18 anni non ero sicuro che avrei fatto il calciatore, invece lui è completo e meglio di me quasi in tutto. Domenica affrontiamo il Genoa e ritroviamo Pinilla contro di noi. Sarà una strana sensazione per me e per i compagni, è difficile anticipare le sue rovesciate che sfidano le leggi della gravità. Nel complesso, quella rossoblù è una squadra che ha cambiato allenatore da poco e sarà motivata a fare bene".