Lega Serie A senza presidente: sarà commissariata

Serie A
Carlo Tavecchio chiacchiera con l'ad della Juventus Beppe Marotta (LaPresse)
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Anche dopo la settima assemblea elettiva, la lega Serie A non è riuscita a trovare un accordo sul nome del presidente che deve prendere il posto di Maurizio Beretta e per questo motivo venerdì il Consiglio Federale nominerà un commissario. Si va verso il nome di Tavecchio, come indicato anche da Marotta: "Auspichiamo, come Juventus, che il commissario sia il presidente Federale" 

Nulla da fare, tempo scaduto. Anche al termine della settima assemblea elettiva, la Lega di Serie A non è ancora riuscita a eleggere un presidente e domani dunque verrà commissariata dal Consiglio federale. La Figc era stata chiara e aveva concesso tre settimane di tempo ai presidenti dei 20 club del nostro massimo campionato per risolvere le proprie divergenze, trovare un accordo sulla riforma dello statuto e quindi procedere con l'elezione presidente che dovrà prendere il posto di Maurizio Beretta, oltre agli altri ruoli rimasti vacanti dopo la scadenza del quadriennio olimpico. E allora domani il Consiglio federale procederà a nominare un commissario, che quasi certamente sarà Carlo Tavecchio come auspicato da Marotta, ma non solo.

Le parole di Marotta

“Auspichiamo, come Juventus, che il commissario sia il presidente Federale Carlo Tavecchi. La scelta, temporanea, deve rimanere in mano al sistema calcio. Tavecchio - ricorda Marotta - è stato da poco eletto con un sistema democratico. Naturalmente serve il confronto con il Coni e con il Ministro dello Sport Luca Lotti, ma esprimo un parere da uomo di calcio e credo sia giusto che questo periodo transitorio - continua Marotta - sia affidato a un uomo di calcio. Anche per il peso sociale che rappresenta il nostro sistema. Tavecchio penso sia la persona piu' appropriata per affrontare temi giuridici ed economici".

"Il commissariamento - continua l'amministratore delegato della Juventus - ha dei precedenti e sempre in un momento di grande cambiamento. Per me non c'e' nulla di clamoroso, non e' una vittoria ne' una sconfitta. E' un confronto tra venti societa' diverse tra loro. Non direi che e' una fumata nera piuttosto un momento di transizione molto importante con un cambiamento radicale dello statuto e della governance. Non siamo riusciti a trovare l'accordo. E' un confronto molto aspro tra societa' che si rispettano".