Inter, Vecchi: "Chiuso dignitosamente. Spalletti può fare bene"

Serie A
Stefano Vecchi, allenatore dell'Inter (getty)

L'allenatore nerazzurro: "Durante la settimana i giocatori hanno dato segnali positivi, la mia media punti non conta perché purtroppo l’obiettivo della stagione non è stato centrato e non ci sono record positivi. Ringrazio tutti, sarò sempre molto grato a chi mi hanno fatto fare bella figura"

Termina con una vittoria il campionato dell’Inter, termina anche l’avventura di Stefano Vecchi sulla panchina nerazzurra. Il tecnico, che tornerà a guidare la Primavera, lascia dopo un 5-2 all’Udinese - in rete Eder (doppietta), Perisic, Brozovic e Angella (autorete). Inutili i gol di Balic e Zapata, l’Inter conquista i tre punti e chiude il suo campionato a quota 62 in classifica. Al termine del match di San Siro il tecnico nerazzurro ha parlato così.

Sul futuro

"Come ho già detto in precedenza credo che questa squadra debba ritrovare la cultura del lavoro - ha detto in conferenza stampa - la cosa più importante è questa e mi riferisco a tutto il gruppo, in generale, sia a quelli che si allenano meno sia a quelli che si allenano di più. Ringrazio chi si è messo a disposizione e si è messo in gioco in queste partite, chi si è impegnato con dignità. Abbiamo disputato tre ottime gare. Se poi devo fare delle considerazioni personali, sicuramente Pinamonti è un buon profilo a livello giovanile ed è stimato. Eder è un attaccante della Nazionale e non penso si scopra adesso. Poi toccherà al nuovo allenatore fare le giuste valutazioni. Spalletti? Non so se sarà lui il prossimo tecnico ma posso dire che sicuramente è un allenatore di alto livello, ha vinto anche all’estero  da anni dimostra di saper gestire piazze importanti e giocatori importanti, ha tutto per far bene".

Sulle due punte in campo e sull’addio di Palacio

E ancora: "Se Icardi può giocare con Eder? Bisogna avere la forza di reggere e sostenere le due punte, non dipende solo dai due attaccanti ma anche dal loro lavoro e da quello dei centrocampisti. Qualche volta ci abbiamo provato e l’abbiamo fatto - ad esempio contro il Crotone a novembre - ma si fatica a gestire la gara, rischiamo di andare in balia dell’avversario. Perisic? Non so quale sarà il suo futuro ma non è vero che l’ho salutato. Io leggo come tutti quello che viene scritto, Ivan è uno di pochissime parole e non abbiamo parlato di quello che farà dopo la partita". E poi, ai microfoni di Inter Channel: "Per quanto riguarda Palacio, speriamo tutti che resti in Italia; per me è stato un onore, ho avuto modo di apprezzare l’umanità di Rodrigo: sempre sorridente nei confronti di noi della Primavera, allenatori e ragazzi. Mi dispiace che non abbia fatto gol, sarebbe stata la ciliegina sulla torta e lo avrebbe meritato. Lui lo sa, l’allenatore deve fare delle scelte non sempre semplici, questa settimana non ha mollato e ci ha dato dentro".

Sull’esperienza in Serie A

"Anche in settimana abbiamo avuto qualche problema nel gestire i difensori, Medel ha dovuto stringere i denti per scendere in campo, lo ringrazio ma ha disputato un ottimo primo tempo. Durante la settimana i giocatori hanno dato segnali positivi, non conta la mia media punti, purtroppo l’obiettivo della stagione non è stato centrato e non ci sono record positivi. Personalmente sono contento di quello che abbiamo fatto, ringrazio la società per la stima e l’appoggio, e così anche il mio staff per come ha lavorato in queste settimane non semplici. Poi ringrazio quei giocatori che hanno creduto nel nostro lavoro e hanno continuato a spingere e a lavorare finendo con dignità questo campionato. Rimane la soddisfazione di aver allenato a questi livelli con impegno e professionalità, seguito da giocatori giusti e professionali. Nei confronti di questi giocatori sarò sempre molto grato perché mi hanno fatto fare bella figura".