Boban: "Real con più qualità, Juve tattica: le differenze sono minime"
Serie ADalla finale di Champions alla Fifa, parla Boban: "Al Real non devi lasciare spazio, attenzione a CR7. Dybala gioia per gli occhi, Higuain sottovalutato. Allegri, che lavoro! Zidane difficile da decifrare. Serie A? Senza le milanesi non può crescere. Io e Infantino abbiamo gli stessi valori, Platini è stato un esempio ma deve chiarire quel che è successo con Blatter. La VAR rappresenta un grande passo in avanti"
Settimana importante per il calcio europeo, occhi puntati su Cardiff dove sabato si giocherà la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
Anche di questo ha parlato Zvonimir Boban, ex 10 del Milan ed attuale vicesegretario generale della Fifa: "Il Real ha più classe e tecnica, ma la Juve più voglia ed è meglio tatticamente: è protetta dal suo gioco, dalla struttura solidissima. - ha dichiarato il croato a La Gazzetta dello Sport - Tifo per il calcio italiano. Filosoficamente il Real è più offensivo e la Juve più attenta: differenze minime che possono essere ribaltate. La chiave della finale? Ce ne sono diverse, ma tatticamente può essere Marcelo: nel bene e nel male. Davanti è fantastico ma dietro è fragile. Al Real non devi lasciare spazio, è molto meglio quando riparte, però se attacca e arrivano cross in area Ronaldo guadagna sempre quel mezzo metro. Ormai è un 9”. Se da una parte c’è CR7, però, dall’altra ci sono Dybala e Higuain: “Dybala è una gioia per gli occhi, non ha ancora sviluppato tutto il suo enorme talento: un futuro fuoriclasse. Higuain è sottovalutato, anche per colpa sua: aveva limiti caratteriali, ora è pronto per la Champions. Ma cruciale è Buffon: dà una dimensione ai compagni".
"Allegri, che lavoro! Zidane difficile da decifrare"
Sarà anche la sfida tra due allenatori diversi, Allegri e Zidane: "Allegri ha fatto un lavoro metodico di assoluto livello, ballando tra i moduli e giocando con l’eclettismo dei suoi, per creare una squadra tra le migliori del mondo. Quello che mi piace vedere, anche quando cambia, è che la struttura c’è sempre. E c’è anche una continua lettura della partita che altri non hanno. Era dura, visto cosa ha fatto Conte e visto che in Italia, purtroppo, non ha avuto rivali con cui misurarsi. Zidane è più difficile da decifrare, non ho visto tanto tatticamente: ma forse qua sta la sua maestria. Ha capito che non bisogna “rompere” troppo, avendo giocatori straordinari. Il ruolo di Mandzukic? Conosco bene Mario, da giovane giocava già così a destra. Ha forza fisica, non si ferma mai. In fascia è più utile".
"Senza le milanesi la Serie A non può migliorare"
Dalla Champions League alla Serie A appena conclusa: "Finché non saranno al vertice anche Milan e Inter non potrà migliorare. La Juve resta un modello calcistico mondiale: il lavoro di Agnelli è stato straordinario. Morata o Aubameyang per i rossoneri? Morata fa giocare la squadra, Aubameyang è più forte, segna tanto: dipende da chi avranno accanto. Se c’è uno che apre spazi, meglio Aubameyang". Nell’Inter, invece, c’è Perisic: "Il migliore dell’Inter degli ultimi due anni. Corre, supera il terzino, è un uomo serissimo. Solo che, venendo dai Balcani, gli affibbiano l’etichetta di discontinuo: lo dicevano anche di me. Spalletti? Darà una struttura, certezze. Certo l’ambiente è un po’ enigmatico e la società dovrà proteggerlo". Su Totti: "Non se ne va, di lui restano tanti valori. Non solo assist e gol bellissimi, ma i colori di una vita per una città e per un club".
"Non mi spiego perché Maldini non sia nel Milan"
Poi su Maldini, prosegue: "Non mi spiegherò mai perché Paolo non abbia un ruolo importante nel Milan e perché abbiano tanta paura delle sue evidenti capacità e della sua straordinaria e unica storia milanista. O forse è facile da spiegare? E poi basta ripetere 'Cosa ha fatto dopo?' o 'La storia costa troppo'". Su Gattuso allenatore del Milan Primavera: "Avremo tanti piccoli Gattuso nel Milan del futuro! Basta ci sia anche qualche 10". Ma gli italiani sono i migliori allenatori al mondo? "Sì, curano meglio i dettagli che diventano vantaggi. Hanno vissuto la Nba calcistica, hanno creatività senza perdere equlibrio".
"Io e Infantino abbiamo gli stessi valori"
Ora Boban lavora in Fifa, come vicesegretario generale: "Nonostante lo abbia commentato per anni, il calcio mi è mancato. Sarò sempre grato a Infantino per quest’opportunità. Lui capisce e adora il calcio da impazzire: con la famiglia e il lavoro, è tutta la sua vita – spiega il croato - Viene da una famiglia umile e non dimentica mai questo valore portando rispetto a tutti, primi ministri, emiri o raccattapalle. Da ragazzo vendeva panini sui treni, mentre io già titolare nella Dinamo lavavo bicchieri nel bar affittato dei miei. Ci troviamo negli stessi valori. Difetti? È interista e la sua tecnica calcistica è da rivedere… Ma pochi hanno tali integrità, sapere calcisticoamministrativo, facilità di comunicazione. La Fifa si è data un’organizzazione completamente diversa da quella degli irresponsabili che l’hanno infangata. Tutte le riforme sono state implementate a dovere: si poteva riuscire soltanto con la passione e l’amore per il calcio, l’onestà e il lavoro. Ai nemici interni ed esterni piacevano buio, porte chiuse, conti non chiari e contratti scorretti. I soldi della Fifa non sono nostri, ma del calcio e nel calcio devono tornare. Pensi ai cosiddetti "etici" e a quello che prendevano. Vergognoso. Se non fosse stato per l’Fbi e la polizia svizzera, la Fifa non si sarebbe mai ripulita. Platini? Era l’idolo di tutti i 10 della mia generazione, è stato d’esempio anche dopo. Ma non gli si può perdonare l’assurdo ‘gioco economico’ con Blatter, la gente non è stupida. Un sano e sincero chiarimento farebbe bene anche a lui”. Su Maradona: “E’ unico, quello che ha dato al calcio vale rispetto. Non lavora nella Fifa, collabora per dare movimento che porti i valori del calcio tra la gente".
"La VAR è un grande passo avanti"
Sul futuro del calcio: "La VAR è una realtà ormai, un grande passo avanti, ma non sarà mai perfetta. Certamente migliorerà l’onestà collettiva, evitando errori che rovinano i risultati. Non sarà ingombrante, la useremo poche volte ma per errori gravi. Un rigore o una punizione rubano più minuti di una verifica tecnologica. Siamo nelle buoni mani di Collina e Busacca. Quelli che parlano di fluidità del gioco non hanno capito che il calcio non è poi tanto fluido come si pensa. Il tempo effettivo delle partite è di 57’ o 58’. Non serve fermare il cronometro come in altri sport". E dal 2026 Mondiale da 48 squadra: "Tanti dimenticano che non giocano le nazioni ma le nazionali, molti hanno 16 giocatori che meritano di sognare. Devo ricordarvi Costarica, Islanda, Galles e Algeria che hanno messo alle corde la Germania? E la mia Croazia nel ’98. Siamo sicuri che sarà un Mondiale più dinamico e interessante”. Sulle altre regole, invece: “I rigori sono momenti di emozione, rimarranno. Se facciamo gli shoot-out cosa succede poi se il portiere fa fallo? Punizione fuori o rigore se è dentro? Anche il pari resterà, siccome apriremo alla partecipazione delle piccole probabilmente in caso di parità deciderà il ranking. Poi il calcio senza fuorigioco non sarebbe calcio. Van Basten parlava di un futuro lontano ma è stato un boomerang per lui e per la Fifa, un errore di comunicazione. Io cambierei invece la sostituzione, facendo decidere all’arbitro dove far uscire il calciatore sostituito per evitare perdite di tempo".