Milan, Conti: "Ho coronato un sogno. Ora voglio il Mondiale"

Serie A
Andrea Conti, 8 gol nel passato campionato di Serie A (Foto LaPresse)
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Il terzino fissa l'obiettivo personale per questa stagione e racconta il suo passaggio in rossonero: "Essere qui è il coronamento di un sogno, c'è un progetto importante. Gasp decisivo per la mia crescita, Dani Alves il mio idolo"

"Essere al Milan è il coronamento di un sogno". Andrea Conti è orgoglioso del percorso intrapreso che l'ha portato a vestire la maglia del Milan e ora non intende fermarsi: "Adesso voglio il Mondiale - dice in un'intervista al Corriere dello Sport -. La passata stagione ero concentrato sull’Europeo Under 21, ora voglio conquistare la maglia azzurra il prima possibile". Il terzino ritorna poi sulla scelta del suo trasferimento: "È un'occasione importantissima arrivata da una grande società, onorato che mi abbiano cercato. Negli ultimi anni non è il stato il Milan di sempre, ma riportarlo ai vertici è una sfida che mi affascina. È emozionante far parte di un progetto così importante, è una chance imperdibile. Questa squadra è il sogno di ogni bambino".

"Dani Alves il mio idolo"

Sulla collocazione tattica in campo invece Conti ha pochi dubbi, partendo dai suoi idoli: "Nel mio ruolo i punti di riferimento sono stati Dani Alves e Sergio Ramos quando giocavo da terzino - spiega il classe '94 -. Mi sono ispirato invece a Darmian e De Sciglio, più vicini alla mia realtà. Io ho una chiara propensione al gioco d'attacco, è la mia caratteristica principale. Preferisco essere aggressivo che passivo, anche se a volte esagero. Gioco semplice, non subisco mai l’iniziativa del mio avversario, ma cerco di inserirmi spesso alle spalle grazie alla ma velocità. Ho fatto 8 gol anche per questo motivo, agevolato anche dal fatto di aver giocato praticamente a centrocampo. Tornando alla difesa a 4 non so se riuscirò a ripetermi su questi livelli. Devo sicuramente migliorare invece nella fase difensiva, nelle diagonali, nella postura del corpo nell’uno contro uno. E poi devo migliorare il mio comportamento, protestare meno e prendere meno ammonizioni".

"Gasperini decisivo per la mia crescita"

L'ex terzino dell'Atalanta conclude infine con una battuta sulle prime settimane in rossonero e sui punti chiave della sua crescita: "Al Milan sono arrivato in punta di piedi - racconta -. La svolta nella mia carriera è stato invece incontrare un allenatore come Gasperini che ha tirato fuori il meglio di me. Mi ha cambiato la vita senza mettermi troppa pressione, lui sa come trattare i giovani. Diventare ala? Come caratteristiche di corsa potrei anche farlo, ma non sono Suso nel duello diretto, mentre sul cross non ho i piedi di Rodriguez. Insomma ho tanto ancora da imparare".