Un’estate al VAR. Il meglio e il peggio dei primi test

Serie A
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È stata una lunga stagione di sperimentazione per il Video Assistant Referee. I risultati sono stati nel complesso incoraggianti, nonostante qualche grave errore per inesperienza e confusione

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Qualunque sia l’esito che si porterà dietro, la Serie A che prenderà il via oggi rimarrà nella storia. Il perché è ormai noto a tutti e si può riassumere in tre semplici lettere: VAR. Video Assistant Referee. In parole semplici un assistente addizionale che analizza le decisioni degli arbitri tramite l’ausilio di filmati. E come ogni squadra che si rispetti prepara la nuova stagione con duri allenamenti in ritiro, così anche la VAR in estate ha osservato il suo precampionato in modo da arrivare pronta e sicura all’inizio delle principali leghe. Passati i mesi di prova si può dire che il sistema arriva al momento clou con tante incertezze, ma anche con tanta potenzialità. Le competizioni di riferimento a cui ‘l’addizionale’ è stato sperimentato sono state la Confederations Cup e il Mondiale U20. Dopo un incoraggiante inizio, entrambe le rassegne si sono chiuse con tanti dubbi riguardo l’introduzione della nuova tecnologia e, soprattutto, il suo utilizzo. La Confederations Cup ad esempio, è stata inaugurata il 18 giugno dal match Portogallo-Messico, terminato 2-2 con la rete nel recupero di Hector Moreno. I campioni d’Europa passano in vantaggio con Quaresma, poco dopo aver realizzato un altro gol prima convalidato e poi annullato dall’arbitro. Il lusitano André Gomes raccoglie la respinta della traversa, tira al volo e, senza trovare deviazioni, batte il portiere messicano Ochoa. A questo punto intervengono gli uomini in cabina, ravvisano una posizione di fuorigioco attiva di Pepe sulla conclusione del compagno e giustamente fanno togliere la rete alla Nazionale di Santos. Peccato poi che, forse per inesperienza o al contrario per l’eccessiva sicurezza, in Russia-Nuova Zelanda né arbitro né VAR ritengano di intervenire su un rigore a favore dei russi per fallo del portiere Marinovic su Poloz. Stesso errore si ripete poi in semifinale, quando il Cile lamenta la mancata assegnazione di un chiaro penalty per fallo del portoghese Fonte su Silva. Fortuna che in entrambi casi le sviste non hanno influenzato il risultato finale. La circostanza più curiosa è quella accaduta invece durante Germania-Camerun. Il direttore di gara prima ammonisce e poi espelle, con l’aiuto del VAR, il giocatore dei Leoni d'Africa Siani, non accorgendosi però in nessuna delle due occasioni di aver punito il calciatore sbagliato. Dopo qualche minuto di confusione l’arbitro si corregge e sventola il rosso all’uomo gusto, Mabouka. Un errore che si può classificare da… cartellino giallo.

Mondiale U20 all’insegna del tricolore: dal verde speranza al rosso di rabbia

I test precedenti erano stati effettuati al Mondiale U20 e anche in questo torneo erano sorte delle perplessità, con i due episodi principali che avevano visto sempre protagonista l’Italia e lo Zambia. La prima volta in maniera positiva e con gli azzurri vestiti da arbitro. Il fischietto veneto Daniele Orsato era infatti il VAR della partita tra Costarica e Zambia ed era stato lui a far annullare giustamente al direttore di gara in campo, il neozelandese Conger, la rete in fuorigioco della Nazionale africana dopo che, inizialmente, l’arbitro aveva concesso il gol. Anche in occasione del torneo organizzato in Corea del Sud ad un promettente avvio aveva fatto seguito un errato utilizzo della video-assistenza, con l’Italia questa volta rappresentata proprio dai ragazzini di Evani. In occasione di Zambia-Italia, match con in palio l’accesso alla semifinale, l’arbitro Zambrano aveva fischiato inizialmente un rigore a favore dei nostri avversari per un fallo dell’estremo difensore azzurro Zaccagno ai danni di Chilufva, rivelatosi poi palesemente una simulazione. Richiamato dagli uomini in cabina aveva poi deciso, in collaborazione con il VAR argentino Vigliano, di cambiare provvedimento e assegnare una punizione dal limite ed espellere Pezzella per una ‘presunta’ spinta sull’attaccante africano su chiara occasione da gol.

I ‘problemi tecnici’ della Supercoppa

Facciamo ora qualche passo avanti passando in rassegna i primi trofei nazionali assegnati in estate, le Supercoppe. Il primo Paese a sperimentare l’aiuto tecnologico è la Germania, con la Supercoppa tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund disputata il 5 agosto. L’episodio dubbio riguarda la rete del momentaneo 1-1 siglata da Lewandowski. Come la nuova regola impone gli assistenti devono revisionare tutte i gol realizzati e anche in questo caso non si sottraggono al compito, convalidando giustamente il pareggio del polacco. Tutti felici e contenti. Due giorni dopo però la Lega e la Federcalcio tedesca confessano: “ll sistema non ha funzionato per problemi tecnici. La cosa positiva è che il gol era regolare e la decisione è stata corretta” afferma l'ex arbitro Helmutt Krug, ora nel team degli assistenti video. 24 ore dopo la Germania, la Supercoppa si gioca in Olanda e anche qui la VAR diventa subito protagonista. Sull' 1-0 per il Feyenoord, il Vitesse chiede un rigore per un contatto tra El-Ahmadi e Matavz, ma per l’arbitro è tutto regolare. I campioni d’Olanda così ripartono e in contropiede realizzano con Jorgensen il 2-0. Il direttore di gara ascolta il parere degli assistenti addetti alla moviola che valutano come falloso il contatto precedente in area di rigore del Feyenoord, annullando la rete del raddoppio e fischiando un tiro dal dischetto ai gialloneri che Buttner trasforma.

In Spagna invece la nuova tecnologia non è stata ancora introdotta e dopo le prime partite ufficiali della stagione si staranno forse già chiedendo il perché. L’aiuto dei monitor sarebbe stato infatti preziosissimo in occasione della gara d’andata di Supercoppa di Spagna, dove il Barcellona ha usufruito di un rigore inesistente concesso per fallo su Suarez e Cristiano Ronaldo è stato ingiustamente espulso (e poi squalificato per 5 giornate) per una simulazione che i replay hanno dimostrato non esserci. Madridisti che recriminano ma che non devono dimenticare che se ci fosse stato il VAR in Supercoppa Europea il gol del vantaggio di Casemiro sarebbe stato da annullare per la posizione del brasiliano oltre la linea dei difensori per questione di centimetri. Proprio CR7 e il Real erano stati inoltre Proprio CR7 e il Real erano stati i primi protagonisti di un match in cui era stata richiesta la collaborazione del VAR. Nel corso del Mondiale per club giocato a dicembre, la squadra di Zidane aveva battuto 2-0 in semifinale il Club America. Il secondo gol, firmato dal quattro volte Pallone d’Oro, era stato prima convalidato e poi annullato dall’arbitro paraguaiano Caceres per offside. Fortuna che poi gli assistenti gli avevano suggerito di correggere la decisione decretando il 2-0 a favore dei Blancos. E a proposito di debutti ieri c’è stato l’esordio del VAR in Bundesliga ed è stato subito chiamato in causa per ravvisare un calcio di rigore a favore del Bayern Monaco che al direttore di gara era sfuggito. Nel primo tempo però gli stessi VAR non sono intervenuti su un contatto in area tra Hummels e Bellarabi, giudicato non grave l’errore dell’arbitro nel non concedere il rigore.

VAR dell’altro mondo

Anche negli Stati Uniti non tutto funziona al meglio. Una settimana fa infatti, in MLS, Kakà è stato espulso dopo la consultazione con il VAR. L’ex giocatore del Milan, oggi all’Orlando City, ha ricevuto il cartellino rosso espellere dopo aver messo le mani in faccia, per scherzo, al suo amico-avversario Collin.

Milan, prima italiana ‘sconfitta’ dal VAR

In Italia la prima volta ufficiale del VAR sarà oggi con l’anticipo inaugurale tra Juventus e Cagliari. Un primo assaggio si è avuto però 10 giorni fa, con il Milan sconfitto dal Betis proprio a causa del prezioso contributo del Video Assistent Referee che ha giustamente consigliato l’arbitro Doveri di far annullare per fuorigioco il gol di André Silva e assegnare il rigore a favore degli spagnoli per un mani in barriera, realizzato da Sanabria al 90’.