Inter, Ausilio: "Mercato? Sì alla chiusura anticipata. Ma..."

Serie A
Anche Piero Ausilio, ds dell'Inter, applaude la scelta della Premier League (getty)
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Il direttore sportivo dei nerazzurri condivide la decisione arrivata dalla Premier League di anticipare la chiusura del mercato prima dell’inizio della stagione: "Sono d'accordo sul fatto di chiuderlo almeno un paio di giorni prima, ma con date uguali per tutte"

Una rivoluzione d’oltremanica. Oggi i club di Premier League hanno deciso di anticipare la chiusura del calciomercato estivo: dal 2018, infatti, in Inghilterra lo stop alle trattative scoccherà prima dell’inizio del campionato. Già, una vera e propria svolta. Il motivo? Quello di impedire l’acquisto di nuovi giocatori a stagione avviata. Ah, doverosa precisazione: si tratterà solo del mercato in entrata, con le varie società che potranno tranquillamente procedere con le cessioni. Intanto la notizia ha fatto il giro del mondo, suscitando la curiosità del calcio italiano. Un movimento che appoggia questa scelta. Proprio come comunicato da Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter: "Sono d'accordo sul fatto di chiudere il calciomercato almeno un paio giorni prima dell'inizio del campionato. Sarebbe auspicabile che tutte le federazioni si uniformassero a questa regola, visto che il mercato è diventato globale a livello europeo, in modo che sia una cosa uguale per tutti. Comunque ribadisco: sono assolutamente favorevole a questa iniziativa".

Consenso unanime

Tutti d'accordo, con il modello inglese che fa scuola. Da Ausilio a Marotta, intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di Sky Sport: "E’ una decisione che io aspettavo con grande soddisfazione, la ritengo una decisione saggia e opportuna perché un mercato così lungo sta generando delle grandi turbative all’interno di ogni squadra e credo che ogni società adeguata riesca a programmarsi con la pianificazione del mercato". Puntando quindi ad un'ideale omogeneità tra i vari campionati europei: "Credo le Leghe di competenza, in questo caso la nostra Lega di Serie A si rivolga alla Federazione, forte di un parere che gli è pervenuto da parte di tutte le società e da li prendano una decisione. Decisioni che sono autonome delle singole Federazioni, ma ritengo ci debba essere un discorso omogeneo all’interno almeno dei campionati più importanti europei".