Roma-Napoli: per Di Francesco e Sarri è la prova del nove

Serie A

Gianluca Maggiacomo

Giallorossi e azzurri nell’anticipo dell’Olimpico sono chiamati a confermare il positivo inizio di campionato. La seconda difesa meno battuta della Serie A contro il miglior attacco. Affascinante pure la sfida tra gli allenatori. Non solo. Sulla carta, è anche la fiera del gol con Dzeko da una parte e Mertens dall’altra

Tutte le partite mettono in palio i tre punti. Alcune, però, vanno oltre il risultato. Perché possono dare indicazioni fondamentali sul futuro. Questo è sicuramente il caso di Roma-Napoli, che si giocherà all’Olimpico alle 20:45. Un appuntamento cruciale. In cui Eusebio Di Francesco e Maurizio Sarri sono attesi alla prova del nove. Nulla di definitivo in chiave scudetto, siamo pur sempre all’8a giornata. Ma dalla gara che si disputerà nella Capitale si potrebbero capire tante cose sul prosieguo della stagione di giallorossi e azzurri.

 

Eusebio e una Roma migliorata

La prima della classe contro la quinta. A dividere Sarri e Di Francesco, ci sono sei punti, anche se la Roma ha da recuperare la gara a Genova contro la Sampdoria, rinviata causa maltempo. Giallorossi e azzurri all’Olimpico sono alla ricerca di conferme e certezze su quanto di buono fatto vedere in queste prime sette giornate di campionato. La Roma si presenta al big-match con la seconda difesa meno battuta della Serie A con 4 gol al passivo: solo l’Inter dell’ex Luciano Spalletti ne ha subiti meno (3). E questo è di sicuro un merito di Di Francesco. Che sulla fase difensiva sta investendo molto. La sua Roma su sei partite giocate, in 4 occasioni ha chiuso i 90’ con la porta di Alisson inviolata. DiFra, da neo arrivato, ha già fatto meglio del suo predecessore. Spalletti lo scorso anno alla 7a giornata, e con una gara in più disputata, aveva 13 punti contro i 15 di adesso. Numeri che dimostrano quanto la mano dell’ex allenatore del Sassuolo si stia facendo sentire dalle parti di Trigoria. La Roma finora è inciampata solo contro l’Inter in casa. Era il 26 agosto. Da allora, mai più un passo falso. Sia in campionato che in Champions. Un trend positivo. Che adesso aspetta di esser confermato contro una big rodata.

 

A Roma per la 200a meraviglia

Il Napoli è bello e spietato. Una squadra a immagine e somiglianza del suo allenatore. Che all’Olimpico sarà chiamato a proteggere il primo posto dagli assalti della Juventus, che alle 18:00 affronterà la Lazio allo Stadium. La testa della classifica conquistata da Sarri prima della pausa-Nazionali grazie al 3-0 rifilato al Cagliari, con i bianconeri fermati a Bergamo sul 2-2, va difeso con le unghie e con i denti. È un imperativo inderogabile. Proprio per questo, l’allenatore azzurro a Roma andrà con i titolari inamovibili. Ovvero con quell’11 base che gli sta consentendo di macinare numeri e gol. Gli azzurri hanno il miglior attacco della Serie A con 25 reti, una media di 3,5 a partita. A segnare sono i soliti tre lì davanti: Mertens (7 gol), Callejon (4) e Insigne (2). Ma non solo. Il Napoli delle meraviglie tutto attacco e spettacolo di quest’anno ha anche un altro pregio. Ovvero, fa segnare un po’ tutti, come dimostrano le due reti a testa di Koulibaly e Ghoulam e il fatto che, dell’11 che scenderà in campo all’Olimpico, solo Albiol non è ancora andato in gol. Sarri contro la Roma, oltre a inseguire l’obiettivo di restare in vetta da solo, ne vuole raggiungere anche un altro: il gol numero 200 della sue gestione. Mai nessun allenatore italiano, in 83 gare sulla stessa panchina, era riuscito ad esser così prolifico.

 

Alla sagra del gol

E poi ci sono i big del gol. Roma-Napoli non può non essere l’incontro-scontro tra Edin Dzeko e Dries Mertens. Una sfida nella sfida. Lo spilungone contro il folletto. Il bosniaco e il belga lo scorso anno sono arrivati primo e secondo nella classifica cannonieri della Serie A. Insieme hanno segnato 57 gol. Quest’anno sono a quota 14: 7 ciascuno, con una media di una rete a gara. Dzeko e Mertens, per storia e caratteristiche, sono due attaccanti che più diversi non si può. Ad accomunarli la fame di gol. Il romanista è da sempre attaccante-boa, uno che vive e si trova a suo agio nell’area avversaria. Il napoletano, invece, si è scoperto punta pura a quasi 30 anni e per caso, dopo il primo infortunio di Arkadiusz Milik all'inizio dello scorso campionato. Il suo spostamento da esterno a fulcro del reparto offensivo è stata una delle migliori intuizioni di Sarri. Che adesso se ne godi i benefici. La passata stagione Dzeko e Mertens sono già stati decisivi nel doppio confronto sull'asse Roma-Napoli. Doppietta del bosniaco nel 3-1 per i giallorossi al San Paolo all’andata, due gol del belga all’Olimpico nel 2-1 in favore degli azzurri nella partita di ritorno. Edin e Dries si sono pure incontrati la scorsa settimana in Bosnia Erzegovina-Belgio, nel girone di qualificazione a Russia 2018. La gara è terminata 3-4 ma nessuno dei due è andato in gol. Di Francesco e Sarri si augurano che la fame sotto porta dei loro attaccanti ritorni forte all’Olimpico, quando tutti e due sono attesi dalla prova del nove. Quella in cui è vietato sbagliare.