Marani: "La Lazio non soffre le grandi. Biglia e Bonucci devono essere leader"

Serie A

Matteo Marani

Il commento del direttore di Sky Sport24 non può che partire dalla "feroce determinazione" dell'uomo-derby, Icardi. "Contro il Napoli sarà sfida vera. Sarri ha passato un altro esame. Il Milan? In cerca d'identità. Inzaghi destinato ad una grande carriera. Scricchiolii inediti nella difesa bianconera"

L'ottava giornata di campionato parte dai nerazzurri che si aggiudicano il derby, fino alla rincorsa del Napoli di Sarri, elogiato anche da Guardiola. Applausi per Inzaghi, in grado di migliorare i giocatori che ha a disposizione e trasformare sempre più la Lazio in una squadra da battere. Giornate no per Milan (troppe esitazioni per Biglia&Bonucci) e Juve, alle prese con qualche sbavatura di troppo in difesa.

La feroce determinazione di Icardi

L’immagine più significativa del derby e dell’uomo partita è quando Icardi ruba palla a Biglia e fa partire l’azione del secondo gol. Lì non c’è solo la forza come attaccante, lì c’è la feroce determinazione, la sua grinta. E’ un attaccante formidabile, in genere se tocca due palloni a gara significa che ha fatto una doppietta. Mi ricorda molto Trezeguet nella capacità di concretizzare le occasioni: a 24 anni ha fatto 90 gol: c’è chi a quella età si affaccia appena in serie A. Inoltre Icardi ha un tempo di gioco perfetto: quando Candreva fa partire il cross lui ha già in testa cosa succederà, legge prima degli altri le azioni. Icardi fa tanti gol e pure pesanti.

Verso Napoli-Inter

Il Napoli è superiore all’Inter, anche se il fattore Icardi può creare problemi seri alla squadra di Sarri perché l’attaccante nerazzurro in questo momento è forse l’unico giocatore in grado da solo di decidere una partita. Sarà dunque una partita aperta.

Biglia e Bonucci deludenti: devono fare i leader

Il Milan sta cercando di ritrovarsi, ma gli indicatori sono molto negativi, dal terzo posto di un anno fa di questo periodo il Milan è sceso al decimo e viaggia con 4 punti in meno. Parlando del derby appena concluso salverei il secondo tempo, io continuo a portare avanti il discorso-Montella, ma mi inquieta che i giocatori più importanti arrivati dal mercato, cioè Biglia, Bonucci e Kessie, ieri sono stati i più deludenti, soprattutto i primi due che devono essere leader di questo Milan. A loro non è solo richiesto di giocare bene, ma anche di essere i riferimenti di questa squadra.

Piccole sbavature bianconere

C’è qualche piccolo scricchiolio, alcuni segnali di disattenzione e meno cattiveria agonistica che poi è stato il timbro della difesa della Juventus di questi anni. Sono ancora piccole sbavature, non cose eclatanti, però la Lazio è entrata davvero con troppa facilità nel mezzo della difesa bianconera.

La Lazio non soffre le grandi, gioca da grande

Contro la Juventus ha fatto l’impresa: era da 41 partite che i bianconeri non perdevano. Contro il Napoli la squadra di Inzaghi ha fatto una grande partita, bene anche con il Milan. Inzaghi è destinato ad una grande carriera perché ha umiltà migliora i giocatori che ha a disposizione. La Lazio ha inoltre vinto tutte le partite in trasferta e, sempre fuori casa, ha il secondo migliore attacco dopo il Napoli. Sono tutti numeri da grande squadra.

Napoli, altro esame superato

Il filotto positivo del Napoli continua: ottava vittoria consecutive quest’anno che si aggiunge alle cinque nell’ultima parte dell’anno scorso. La forza della squadra di Sarri è la continuità: anche il fatto di non rivoluzionare la squadra è stata una scommessa vincente di Giuntoli e Sarri. Per il Napoli contro la Roma è stato insomma un altro esame passato a pieni voti, una squadra bellissima che fa del possesso palla uno dei suoi punti forti.

Guardiola-Sarri: Cimabue che riconosce Giotto

Sarri ha il riconoscimento dei grandi come Guardiola e Sacchi. Il discepolo Sarri porta un’idea di calcio di costruzione, di controllo palla. Significativo quindi il riconoscimento di Guardiola nei confronti dell’allenatore del Napoli, prossimo avversario in Champions League. In Sarri vedo un’intelligenza “artigianale”, come accezione positiva nel mettere a posto anche i piccoli dettagli. Un altro toscano che vince come Lippi, Allegri… una regione che è terra fertile per gli allenatori.