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Marani: "Napoli e Inter sono cresciute senza fare rivoluzioni. Sarri-Spalletti? La loro identità è quella della squadra"

Serie A

Matteo Marani

Il direttore di Sky Sport 24 analizza il prossimo turno di campionato e, in particolare, il big match tra Napoli e Inter. "Mi aspetto una gara molto aperta, può succedere di tutto tra due squadre migliorate senza rivoluzioni". E poi il Milan: "Un pareggio contro il Genoa sarebbe rischioso"

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"Il Napoli parte favorito per quello che ha fatto vedere  e per la sua dimensione attuale. L'Inter, però, contro le grandi ha risposto benissimo: mi aspetto una prova valida dalla squadra di Spalletti. Sarà una partita molto aperta, potrà succedere di tutto". Questa la lettura di Matteo Marani della sfida in programma nell'anticipo del San Paolo.

Mertens-Icardi

"Icardi è decisivo per i gol: segna molto e nelle partite importanti. Mertens è fondamentale per come gioca con gli altri, per l'intesa e l'affiatamento con la squdra. I due allenatori, Sarri e Spalletti, sono i migliori valorizzatori dei centravanti".

Sarri-Spalletti

"Appartengono entrambi alla scuola toscana, sono poco distanti l'uno dall'altro e hanno un punto in comune: l'Empoli come trampolino di lancio. Spalletti a 38 anni arrivò in serie A, Sarri a 54 anni: questa è la grande differenza, dato che il primo è alla sua quindicesima stagione, mentre l'allenatore del Napoli alla quarta". Sono allenatori che danno molta identità al gruppo. Giocano con le loro idee e le loro squadre sono quelle che si sono migliorate di più. Probabilmente sono quelle più in forma. Napoli-Inter sarà una partita da leggere anche attraverso le scelte tecniche".

De Laurentiis-Suning

"Sono due dirigenze molto diverse: la prima italiana e padronale, l'altra di respiro internazionale e cosmopolita. A loro modo ,però, entrambe efficaci. Hanno tutelato le autonomie tecniche, nessuna ha fatto stravolgimenti estivi e questo è stato il loro punto di forza. De Laurentiis non ha mai sbagliato gli allenatori e i dirigenti, è capace di leggere gli uomini. E ha lasciato autonomia ai suoi. Dall’altra parte c'è Spalletti, l’altra garanzia: il blocco dell'Inter è sempre lo stesso, lui lo sta solo migliorando".

Milan-Genoa: "Un pareggio? Sarebbe rischioso"

"Il Milan è un laboratorio aperto, lo scorso anno aveva cambiato meno ed era partito meglio: sta pagando il prezzo della rivoluzione. L’impressione è che in questo momento nel Milan manchi un blocco, un gruppo. Montella ha la responsabilità di non essere riuscito a creare un nucleo compatto, dove poter fare esperimenti. Così come Bonucci, chiamato per il ruolo da leader. I giocatori si vivono come corpi singoli, come degli atomi divisi uno dall’altro. Cambiare la squadra così tanto è un compito difficilissimo e non ricordo società che, dopo tanti stravolgimenti, siano riuscite a diventare 'grandi' nel giro di un anno. Il Milan pone grande attenzione all'aspetto tattico e si aspetta delle risposte: nel modulo ideale, sicuramente c'è Suso dietro le punte. Un pareggio contro il Genoa? Sarebbe rischioso".