Inter, Spalletti: "Nessuna giustificazione per gli italiani, Icardi recuperato"

Serie A
Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter (foto Inter.it)

I nerazzurri tornano a San Siro dopo la pausa per le nazionali e il pareggio contro il Torino nell'ultimo turno: "Gli italiani turbati dall'eliminazione? Sì, sono dispiaciuti ma niente debolezze mentali. Dobbiamo mandare il messaggio che il nostro calcio ha valore, prendiamoci le nostre responsabilità"

Il precedente ciclo di partite dell'Inter si era chiuso con il pareggio interno contro il Torino. Terminata ora la pausa per le nazionali, i nerazzurri vogliono tornare a vincere per riprendere il loro cammino. Il gruppo di Luciano Spalletti si trova ora al terzo posto in classifica con 30 punti conquistati e proprio l'allenatore - alla vigilia della gara contro l'Atalanta - anticipa in conferenza stampa i temi della sfida con la formazione di Gian Piero Gasperini.  

Sulla spinta del pubblico

"I calciatori vogliono contribuire al coinvolgimento dei tifosi - ha iniziato dicendo Spalletti parlando dell'entusiasmo del pubblico interista - cerchiamo di farli divertire e di fare fino in fondo il dovere del professionista. Siamo felicissimi di ricevere questo abbraccio. Si ha la sensazione di essere tornati al passato, a quando i tifosi potevano vedere i propri beniamini solo allo stadio. Mi piacerebbe sentiste anche voi dalla panchina, San Siro sembra lo stadio degli echi. Ho trovato gli azzurri dispiaciuti, ma non stendiamo tappeti alle giustificazioni. All'Atalanata non possiamo regalare nulla, dobbiamo fare sempre il massimo con la stessa forza mostrata finora. Non voglio distrazioni o debolezze caratteriali".

Sulla situazione del calcio italiano

"Dobbiamo mandare il messaggio che il nostro calcio ha un valore - ha proseguito l'allenatore - non serve copiare modelli all'estero. Basta guardare nel nostro passato e tutto tornerà a posto. Per quanto riguarda il fallimento Mondiale non credo ci sia bisogno di collezionare opinioni. Più che criticare l'operato altrui dobbiamo assumerci delle responsabilità. Tutto dipende da ognuno, anche da me che in piccola parte sono dentro il nostro movimento. Ora vediamo che cosa succederà in Federazione. Non stiamo giocando a nascondino, bisogna prendersi le responsabilità e le colpe non sono tutte di Ventura, i problemi non sono stati risolti ora che lui non è più l'allenatore".

Sul momento dell'Inter

Tornando poi a parlare dei nerazzurri: "I gol che abbiamo subito? Ognuno ha i suoi numeri da far valere. In questo caso bisogna fare più attenzione e migliorare sempre. Quando ci sono giocate di qualità degli avversari si accetta il gol preso ma quando c'è della timidezza nostra bisogna trovare nuove soluzioni. Bisogna fare più attenzione in difesa, migliorare. Non ci deve essere timidezza nel nostro modo di fare. All'inizio con i direttori avevamo certezze e dubbi su tutti, c'era da trovare solidità e questa solidità si può allargare ad altri calciatori che possono far parte dell'undici titolare. Soprattutto a dicembre con partite infrasettimanali. Questa formazione ha mostrato solidità ma nella lunghezza del campionato c'è bisogno di tutti. In questa settimana abbiamo fatto riunioni per mirare al nostro interesse, fare risultati perché le altre corrono forte. Ma siamo forti sul campo e nella testa".

Sulle seconde squadre

Le squadre B possono essere una soluzione per il nostro calcio? "Potrebbe essere una soluzione - ha continuano Spalletti - ma bisogna ragionare in modo approfondito. Ora si sente di tutto, è chiaro che qualcuno debba assumersi delle responsabilità, come io faccio qui all'Inter. In Russia ho avuto la seconda squadra e con la squadra B puoi mischiare le qualità per vedere se il livello raggiunto dai ragazzi corrisponde a quello di un possibile inserimento in prima squadra. Senza considerare i disagi è una soluzione che nel complesso mi trova d'accordo".

Sugli obiettivi

E ancora: "Per ambire alle quattro posizioni per la Champions bisogna andare fortissimo. Non vedo il vantaggio di giocare sapendo gli altri risultati se le altre continuano a vincere. Non bisogna disperdere energie. Se mi chiede del derby di Roma, tiferò per i giallorossi. Voglio bene a quel gruppo di giocatori. Il futuro del calcio è la partecipazione dei tifosi agli stadi. I 60.000 di San Siro non si possono tradire. Sono soddisfatto sia della risposta dei calciatori sia di quella dei tifosi. I giocatori sono orgogliosi di avere tanto seguito e vogliono incidere positivamente sul sentimento delle persone. Trattasi di roba seria l'Inter, se i calciatori l'hanno capito io non ho bisogno di controllare nessuno".

Su formazione e avversario

"Dalbert? Il suo è un ruolo dove ho tante possiblità di scelta. C'è anche Cancelo, c'è Santon che a me piace per testa, disponibilità e conoscenze calcistiche. Per me ci darà una mano importante nel corso della stagione. L'Atalanta è forte fisicamente, i giocatori sono strutturati da cestisti. Nelle palle inattive senza fisicità soffri e capitano spesso. Santon ha anche questa qualità. Contro la squadra di Gasperini non ci sono trappole, non ha bisogno di attingere altrove per essere motivata. Oggi qualsiasi squadra che affronta l'Inter lo è, si automotiva. Noi dobbiamo essere pronti sull'impatto fisico. Poi Gasperini è bravo a esaltare il duello individuale. Se non saremo pronti a regger botta fisicamente sarà dura. Poi è chiaro che si possono creare spazi".

"Icardi c'è, Ancelotti numero uno"

"Tutti sono a disposizione, abbiamo recuperato anche Mauro che l'altra settimana ha avuto un problema e si è allenato individualmente. I due allenamenti più duri li ha fatti bene e il ginocchio non si è gonfiato. Quindi giocherà, per lui giocare una gara a settimana è anche poco. Icardi è uno che vuole giocarne due partite a settimana, l'intenzione è quella. Lui è felice quando gioca. Io ct dell'Italia? Ringrazio tutti, ma la mia posizione è questa e sono felice. Però è una cosa che mi piacerebbe fare, ma non ora. Adesso voglio e devo lavorare bene per l'Inter. Se mi chiedete chi vedo bene, dico Ancelotti. Ha carisma e consenso di tutti, per una panchina come quella dell'Italia bisogno puntare in alto".  

"Mi aspetto una giusta reazione"

"Il gruppo lavora bene insieme - ha concluso Spalletti - si cerca di guardare tutto. Questa settimana abbiamo montato il video delle loro prove in Nazionale, dove hanno segnato Perisic, Joao Mario, Karamoh, tutti devono sapere tutto. E si parla con tutti. Le parole di Joao Mario? Ha detto cose correttissime ma poi c'è la presa di coscienza del lavoro di chi ha giocato più spesso. Cancelo stesso vorrebbe giocare, si sta allenando benissimo. Ma ora la situazione è questa, anche se tutti devono essere pronti. Dimostrare di meritare di giocare nell'Inter passa anche da momenti come la delusione Mondiale. Mi aspetto una reazione corretta, per ora nessuno mi ha fatto vedere che serve mettere mano da qualche altra parte".