Milan-Bologna, Gattuso: "Basta schiaffi. Calhanoglu e André Silva? Mai chiesta la loro cessione"

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Gattuso, Milan

L'allenatore rossonero alla vigilia della sfida con il Bologna: "La condizione fisica non è ottimale, ma non voglio che questo diventi un alibi. Serve un mese, un mese e mezzo per vedere il mio calcio. Adesso bisogna reagire agli schiaffi, speriamo che San Siro non ci fischi. Calhanoglu e André Silva? Mai chiesta la loro cessione"

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Un pareggio in campionato, quello contro il Benevento reso ancora più amaro per la rete realizzata dal portiere Brignoli in pieno recupero, una sconfitta in Europa League, quella per 2-0 contro il Rijeka: alla terza uscita ufficiale sulla panchina rossonera, Rino Gattuso spera di riuscire a centrare l'obiettivo vittoria. Contro il Bologna a San Siro, gara che avrà inizio alle ore 20.45, il Milan è chiamato a tornare al successo per provare a superare il momento delicato. Una gara, quella contro la formazione allenata da Roberto Donadoni, che l'allenatore del Milan Rino Gattuso presenta così in conferenza stampa.

"Reagiamo allo schiaffo. Mi aspetto rabbia e voglia"

"Mi aspetto rabbia, voglia, sappiamo dell'importanza della partita. Nel calcio ci stanno i momenti di difficoltà, voglio vedere che al primo schiaffo non ci abbattiamo e che riusciamo a reagire con veemenza e forza. La sfida di domani? C'è grandissimo rispetto nei confronti di Donadoni, è un allenatore che quando c'è da dire qualcosa lo dice in faccia, è un allenatore preparato. Il Bologna è difficile da affrontare, dobbiamo stare attenti sulle palle inattive e a campo aperto. Dobbiamo fare la partita, è una squadra che in transizione può far male. Le nostre difficoltà? I giocatori toccano con mano le difficoltà che provano nei novanta minuti o nell'arco di una partita, in queste partite abbiamo avuto delle difficoltà. E' bello allenare questa squadra, qualsiasi cosa vanno a proporre, hanno dato sempre grande disponibilità. Non ho visto facce sbalordite, ho vistro grande disponibilità dei ragazzi", le parole di Gattuso.

Si torna alla difesa a quattro

"E' il segreto di pulcinella. La società è presente nei miei confronti. C'è un confronto a 360°, bisogna valutare anche le prestazioni che si fanno. La sensazione è che con la difesa a tre i meccanismi non sono perfetti. Ci vuole un po' di tempo, qualcosa dobbiamo cambiare. Sulla condizione non voglio offendere nessuno, c'è grande rispetto per Montlla e il suo staff, ma per giocare in un certo modo bisogna avere una gamba importante, saper scivolare in modo corretto. Tante volte stiamo in tre difensori contro un attaccante, questo non possiamo permettercelo. Secondo me questa squadra può giocare con la difesa a tre, ma deve giocare in modo organizzato, altrimenti diventa una difesa a cinque. I laterali devono uscire con veemenza, invece abbiamo fatto fatica. Difesa a tre o 4-3-3, avrei usato questi moduli. La società?  Parlo tutti i giorni con Mirabelli e Fassone, stasera arriverà Han Li. Sento una società vicina nei miei confronti, c'è un grandissimo rapporto, la sento molto presente" ha aggiunto l'allenatore del Milan.

"Carichi di lavoro importanti, ma non diventi un alibi"

"Il ko con il Rijeka? Ho scelto di fare un carico importante, ero consapevole che si rischiava di non fare bene, l'avevo contemplato. Ho voluto dare minutaggio a chi aveva giocato meno. Al di là della prestazione qualcosa di positivo si è visto, Locatelli ha fatto una buona partita, Calabria per un'ora con una buona gamba. Rischiavamo di non fare benissimo, vediamo se domani i fatti mi daranno ragione. Per giocare a certi ritmi bisogna allenarsi a certi ritmi", le parole dell’allenatore del Milan. Gattuso che poi lancia un messaggio alla squadra: "La condizione dei giocatori? Non deve essere un alibi il fatto che qualche giocatore non si senta benissimo. Dobbiamo metterci una pezza, si può fare tutti insieme. Dobbiamo dare la sensazione di coprire bene il campo, aiutarsi, con la consapevolezza che in questo momento possiamo solo migliorare. In questo momento non abbiamo la condizione eccezionale della squadra, in 15/20 giorni non possiamo modificare tutto. Ci vuole tempo, un mese, un mese e mezzo. Questo non deve essere un alibi. In un modo o nell'altro dobbiamo cercare i risultati e giocare con il coltello tra i denti".

"Mai detto alla società di cedere André Silva e Calhanoglu"

L'allenatore rossonero ha poi proseguito: "Qualcuno ha strumentalizzato le mie dichiarazioni su Andrè Silva. Vedo le qualità che ha, in partita si è visto poco, forse per colpa mia e della squadra. Gli chiedo di più perchè può fare di più, come tutti i giocatori. Sono andato a vedere quello che hanno fatto i giocatori in carriera. Kalinic è uno che attaccava tanto la profondità, sempre sulla linea di fuorigioco. Kessie uguale. Calhanoglu ha avuto un problema al polpaccio e non l'ho mai allenato: è un ragazzo forte, ha fatto grandi cose a Leverkusen. Non è vero che ho detto alla società che André Silva e Calhanoglu devono andare via. Silva mi piace tantissimo, come Kalinic, Cutrone. Devo metterli nella migliore condizione e farli esprimere al massimo. Calhanoglu sta lavorando tantissimo, sta quattro-cinque ore a Milanello. Può recuperare sette giorni prima. Ha grandissime qualità, se sta bene una collocazione gliela troveremo".

"San Siro non ci fischi, abbiamo bisogno del nostro pubblico"

"Se sarà emozionante fare ritorno a San Siro? L'emozione più importante è riuscire a vincere questa partita, sono concentrato su questa gara. Le emozioni mie passano in secondo piano oggi. Ho giocato tantissimi anni a San Siro, nei momenti no anche io ho beccato qualche fischio. Domani abbiamo bisogno del nostro pubblico, spero non ci sia contestazione. Spero che avremo lo stadio dalla parte nostra, i ragazzi ne hanno bisogno. Abbiamo bisogno di chi sta bene fisicamente, di entusiasmo, di esperienza. Abbiamo bisogno di tutti, si gioca ogni tre giorni. I giovani a volte ti portano entusiasmo, i più anziani esperienza, abbiamo bisogno di entrambe le cose".

Analogie con la sua Primavera

"Quest'estate quando ho iniziato a lavorare giocavo a tre, ho lavorato su alcuni concetti, col 4-3-3 facevamo una fatica pazzesca, davamo la sensazione di non essere coperti. La preparazione non serve solo per far correre i calciatori, ma per far capire anche i concetti. Non bisogna prendere decisioni affrettate, bisogna lavorarci sui concetti, non è che si può fare copia/incolla. In questo momento dobbiamo lavorare. In Primavera all'inizio abbiamo fatto fatica, poi con qualche accorgimento la squadra è migliorata. So di non avere pazienza, siamo in difficoltà ma non deve essere un alibi. Devo tirare fuori il massimo da questi ragazzi. Con il tempo miglioreremo su tantissimi aspetti, ma in questo momento non c'è tempo e non c'è pazienza. Perdere con Rijeka mi brucia, il Milan non aveva mai perso contro squadre croate", ha concluso Gattuso.