Finale X Factor, sfida a 4 come la Serie A: Juve-Maneskin, Napoli-Licitra...

Serie A
cover_xfactor

La Serie A è più equilibrata che mai, con 4 squadre che sembrano potersi giocare lo Scudetto. Lo stesso numero dei concorrenti della Finale di X Factor, in programma stasera su Sky Uno, che per certi versi ricordano le big del nostro campionato. Ecco le coppie

17^ GIORNATA DI SERIE A, LE PROBABILI FORMAZIONI

A poche ore dalla finale di X Factor avremmo potuto giocare sul “fattore X” di Juve, Inter, Roma e Napoli nell'ultimo turno, dove le prime 4 del campionato hanno pareggiato senza segnare un gol. Ma invece che guardare indietro preferiamo proiettarci più in là, quando a sollevare il titolo sarà solo una. Mancano mesi e mesi, eppure le candidate allo Scudetto a questo punto sembrano ridotte (o salite?) a 4, esattamente come i finalisti di X Factor che si sfideranno al Forum di Assago. Senza prenderci troppo sul serio, proviamo ad associare un finalista ad ogni big in lizza per il titolo: chissà se a giugno avremo azzeccato l'accoppiata vincente.

Juventus – Maneskin

Sono i favoriti della vigilia, consapevoli delle proprie qualità straordinarie, come gruppo (e come rosa) prima ancora che come singoli. Il Damiano della Juve, il “coatto” che fa impazzire le ragazzine, è il Dybala più dannato che bello dell'ultimo periodo: come il frontman dei Maneskin (che citava Ghemon) è “in mezzo al temporale”, pur rimanendo il “chosen”, il prescelto, fuoriclasse col 10 sulle spalle. I ragazzi di Agnelli (Manuel, non Andrea) sono camaleontici: hanno saputo rappare e gridare, dolci o aggressivi a seconda del bisogno, come la Juve di Allegri che impone il proprio gioco quando serve, ma sa difendersi compatta e graffiare al momento giusto. Pur con qualche nota stonata partono davanti a tutti. Ma le aspettative sono altissime e gli avversari agguerriti: occhio alle sorprese.

Inter – Enrico Nigiotti

Un passato tormentato, una seconda occasione, una rinascita oltre le aspettative. Il toscano ex Amici parla come Spalletti e sembra l'Inter di questi tempi: ha molto da farsi perdonare per qualche scelta sbagliata (Enrico si autoeliminò da Amici prima della finale, l'Inter viene da stagioni senza pace) ma sta ritrovando se stesso e ora – dicono i bookmakers – se la gioca anche lui. Ci voleva un sergente di ferro come Mara Maionchi (o il buon Lucianone) per rimettere in riga tutto quel talento. Che c'è sempre stato, come Perisic e Icardi. “Per me essere arrivato fin qui è già un successo”, ha detto Enrico quando ha staccato il ticket per la finale: un po' come l'Inter, gli interessa soprattutto stare tra i primi 4. Chissà che al Forum come a San Siro alla fine non arrivi qualcosa di più: “Quando tutto cambia senso non ha senso più aspettare”...

Napoli – Lorenzo Licitra

Bello ed elegante, canta in maniera pulita e classica, armonioso ed efficace come il gioco del Napoli di Sarri quando tutto gira bene. Ha fatto un percorso netto, indicato sin dalla prima puntata – come gli azzurri dagli addetti ai lavori – tra i probabili finalisti, e in effetti nessuno è stupito di vederlo lì. Ora c'è da fare il salto di qualità: uscire dallo spartito e inventarsi qualcosa di nuovo, andare oltre il bel gioco (e il bel sorriso) e portarsi a casa il trofeo. La tecnica di Lorenzo non ha pari, come le triangolazioni del Napoli. Ma per vincere, alla fine, potrebbe non bastare. C'è un piano B? È il momento di tirare fuori gli artigli e lottare.

Roma – Samuel Storm

A inizio stagione chi avrebbe puntato su una Roma orfana di Salah, Paredes e Rudiger, con una guida inesperta come Di Francesco? Eppure la qualità del materiale “grezzo” non è mai stata in discussione. Come quella di Samuel Storm, il ragazzo nigeriano protagonista di una storia commovente (quasi quanto l'addio di Totti all'Olimpico) dalle grandi capacità vocali ma che non è riuscito a guadagnarsi i favori del pronostico. Fenomenale a tratti, come la Roma in Champions League, è finito all'ultimo scontro in semifinale contro i meno quotati Ros, riuscendo a salvarsi. Tra i quattro, ad oggi, viene indicato come il vincitore meno probabile: eppure – come i giallorossi – ci sarebbe qualcosa di strano se alla fine alzasse il trofeo? Probabilmente no. E quindi occhio e seguite “the Story”: potrebbe riservare un finale inatteso.