Juve, Buffon insegue record di presenze in A di Maldini: dovrà giocarle tutte fino alla fine

Serie A
Gigi Buffon e Paolo Maldini (foto Instagram @paolomaldini)

Buffon è a 18 partite dal record assoluto di presenze in Serie A di Paolo Maldini, ma mancano proprio 18 giornate alla fine del campionato. Non dovesse giocare titolare contro il Genoa per il portiere della Juventus sfumerebbe la possibilità di eguagliare l’ex capitano del Milan

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Bandiere, di più? Idoli, di più? Leggende, sì, viventi. Non c’è altro modo per descrivere gente come Maldini, Buffon, Totti e Zanetti: i più grandi simboli moderni di Milan, Juve, Roma e Inter. Rigorosamente in ordine di presenze, quelle in Serie A. Dalla vetta guarda tutti dall’alto l’ex capitano del Milan, che quelle 647 partite le ha giocate tutte solo con due colori addosso: il rosso e il nero. Stessa storia per Totti e Zanetti: solo Roma e solo Inter. Sono terzo e quarto in classifica, divisi da appena quattro partite: 619 Totti, 615 Zanetti. In mezzo c’è Buffon, che in realtà ne ha giocate 168 con il Parma (l’esordio fu proprio contro il Milan il 19 novembre 1995, con Paolo Maldini in campo titolare) e 461 con la Juventus, di cui oggi è capitano. Già, non serve armarsi di calcolatrice per capire che il totale fa 629, a meno 18 proprio dal record assoluto di presenze in A. Vero, e con sole 18 partite ancora rimaste da qui alla fine del campionato.

Paolo Maldini e Gigi Buffon di nuovo in campo insieme, prima della Partita per la Pace del 1 settembre 2014 (foto Getty)

Smette o non smette?

Già, questa volta il calcolo è ancora più elementare: 18 partite alla fine, 18 partite di ritardo dal record di Maldini: dovesse giocarle tutte Buffon sarebbe perfetta parità. Un bellissimo ex aequo tra due leggende. Insieme, entrambe sul gradino più alto del podio, a dividersi una gloria meritata da entrambi. Eppure c’è ancora qualche dubbio. Vero, perché prima Buffon aveva parlato della Champions League, e di un proseguo di carriera solo in caso di vittoria finale, proprio di quel trofeo che è l’unico rimpianto di una carriera pazzesca, specie dopo tre finali perse. Poi, più tardi, un nuovo dietrofront: “Smetto per rispettare le scelte del club che ha puntato su Szczesny - aveva detto nel post partita dell’ultimo Milan-Juventus finito 0-2 - non voglio essere d’impaccio e devo solo allenarmi per fare bene e concludere nel migliore dei modi quella che è la mia carriera, per onorarla fino in fondo". Insomma, smette o non smette? Al momento la prima ipotesi sembra la più realistica.

Sempre titolare

Smettere significherebbe dunque giocarsi soltanto la parità con Paolo Maldini, purché lo stesso Buffon sia titolare sempre, da qui fino alla fine. Eppure c’è Szczesny nel futuro bianconero, dopo che anche Max Allegri ne ha garantito l’investitura. In questo campionato, in realtà, Buffon aveva iniziato da titolare, quasi come sempre, giocando dal primo minuto sette volte nelle prime nove giornate. Poi qualche avvicendamento, ma soprattutto il problema al polpaccio che lo tiene out da cinque giornate. Nell’ultima conferenza stampa Allegri aveva parlato di un suo ritorno in campo dopo la sosta, ma in casa Juve filtra pessimismo, e il rientro potrebbe essere posticipato al match contro il Chievo del 27 settembre. Questo gli farebbe perdere una partita, ma tanto basterebbe per veder sfumare l’aggancio a Maldini in cima a tutti per presenze in Serie A. Un record che sembra quindi destinato a rimanere intatto, anche perché gli unici calciatori tutt’ora in attività e tutt’ora in Serie A più vicini per presenze all’ex capitano del Milan sono Dainelli, Pellissier e De Rossi, rispettivamente 33°, 35°e 36° della classifica all time, e distanti più di duecento partite dalla leggenda Paolo Maldini.