Atalanta, c'è il Napoli. Gasperini: "Io e Sarri: calcio artigiano. Nazionale? Se arrivasse la chiamata..."

Serie A
Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta (getty)
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L'allenatore nerazzurro alla vigilia del match contro Sarri: "Io e lui due artigiani della fatica e del sudore: arriviamo dalla gavetta, ma siamo diversi". Su Bergamo: "Legame indissolubile con la città, ma se arrivasse qualcosa di concreto per la Nazionale..."

SERIE A, ORARI E CALENDARIO DELLA 21^ GIORNATA

LE PROBABILI FORMAZIONI

Atalanta-Napoli sarà uno dei big match della seconda giornata del 2018 di Serie A, un remake della sfida di Coppa Italia vinta al San Paolo dai nerazzurri solo poche settimane fa. Occasione per la squadra di Maurizio Sarri di rifarsi, anche se non sarà facile: anche in questa stagione, infatti, a Bergamo si respira aria di alta classifica e di bel gioco. Il merito di questa continua crescita è da attribuire a Gian Piero Gasperini, che così ha parlato della gara sulle colonne del Corriere dello Sport: “Siccome contro di noi il Napoli recentemente ha faticato, metterà in campo un’attenzione e una concentrazione maggiori rispetto al solito. Giocheranno su un campo difficile, questo non è in dubbio, ma neppure per noi sarà facile, perché sfideremo la prima in classifica”. Sul gioco degli azzurri: “Il Napoli è una formazione che ha fatto un girone d’andata straordinario e che è la più forte del campionato insieme alla Juve. Di certo le difficoltà saranno maggiori per noi che per loro: sulla carta la differenza di valori esiste. Delle partite contro il Napoli ho buoni ricordi, anche di quelle nell’anno in Serie B quando ero al Genoa. Spero che dai tifosi napoletani non mi arrivino troppi anatemi anche perché io non ho alcun risentimento nei confronti della loro squadra. Tutt’altro…”.

"Io e Sarri artigiani del sudore e della fatica. Sull'Inter..."

Gasperini contro Sarri, attualmente due dei grandi maestri di calcio della Serie A: “Nutro una grande stima per gli artigiani che da un pezzo di legno o marmo tirano fuori belle opere. Maurizio e io cerchiamo attraverso il lavoro di valorizzare materie prime spesso tutte da plasmare. Similitudini? Entrambi veniamo dalla gavetta e, anche se la sua è stata più lunga della mia, quello che abbiamo è frutto del lavoro e dei sacrifici fatti. Non siamo passati da scorciatoie né abbiamo ricevuto regali. Ad entrambi piace veder crescere i propri calciatori grazie al sudore e alla fatica”. Ma ci sono anche nette differenze: “Nel modulo sicuramente - ha continuato Gasperini - lui gioca sempre a 4 dietro, mentre per me la linea a 3 è una costante. Sarri è fedele al tridente, mentre io, dopo averlo usato per anni, adesso sono passato al trequartista più due punte o alle due mezze punte dietro il centravanti. Il Napoli ha un suo schema tattico che non cambia mai, mentre l’Atalanta è più camaleontica”. E all’allenatore nerazzurro manca anche un’esperienza sulla panchina di una big: “Io una grande non ho mai avuto la possibilità di allenarla. Nella mia carriera sono stato 3 giornate sulla panchina dell’Inter che in quel momento era una grande decaduta, poi finita ancora più in basso. Allora aveva solo milioni di tifosi e un’enorme rilevanza mediatica, il resto no. Il mio lavoro non l’ho neppure iniziato perché non me ne hanno dato il tempo, ma il passato è passato. Mi consolo con il fatto che sono arrivato davanti ai nerazzurri sia con il Genoa sia con l’Atalanta”.

"Legame con Bergamo indissolubile. Col Napoli sarà tosta"

Parlando di Atalanta e di Bergamo, Gasperini spiega il rapporto con i tifosi: “Il legame creato in questo anno e mezzo qui è intenso e indissolubile, ma nel calcio può succedere di tutto. Qui isola felice? Io l’avevo trovata anche a Crotone e a Genova perché pure lì ho fatto belle cose lasciando ottimi ricordi”. E se arrivasse una chiamata della Nazionale… “Ci deve essere qualcosa di concreto o almeno un primo approccio per prendere una decisione. Impossibile ragionare in base a semplici ipotesi. Se sono mai stato vicino al Napoli? Penso di sì. Nel 2011 prima di firmare per l’Inter ho incontrato nei suoi uffici a Roma De Laurentiis. Quella con lui e Chiavelli è stata una chiacchierata piacevole: ho avuto l’opportunità di conoscere due ottime persone che ho rivisto nelle stagioni successive da avversari. De Laurentiis è un vincente: ha preso il Napoli in C e lo ha portato a lottare per lo scudetto. Per lui parlano i risultati”. Tornando alla gara di domenica: “Sarà tosta. Dovremo essere molto bravi a cancellare dalla nostra mente gli ultimi risultati positivi contro il Napoli, non pensare che sia scontato ottenerne un altro. Le sfide con gli uomini di Sarri sono difficili e dobbiamo fare una grande prova. Sotto questo aspetto sono abbastanza tranquillo e convinto che ci riusciremo perché conosciamo le difficoltà del match e non saremo presuntuosi. Per noi è fondamentale dare un segnale di maturità e migliorare ulteriormente la classifica se vogliamo lottare per il sesto posto”.

"Scudetto? Sarà testa a testa Juve-Napoli"

Atalanta-Napoli promette spettacolo, ci sarà lavoro extra per i difensori nerazzurri: “Chi dovremo temere di più? Facile dire Insigne, Mertens o Hamsik, ma poi all’andata il match lo ha cambiato Zielinski… Il Napoli è forte nel complesso. Se hanno il miglior gioco d’Italia? Per certi aspetti sì. Sono piacevoli da vedere e ci sono stati nella stagione momenti in cui segnavano molti gol. Qualcosa forse è cambiato dopo il doppio ko contro il Manchester City e l’eliminazione dalla Champions, ma in tv una gara del Napoli la guardo sempre volentieri. Altri incontri… un po’ meno”. Sulla corsa Scudetto, poi: “Sarà un testa a testa fino alla fine con la Juve che ha una squadra… di macchine, di gente che non molla mai. Se non dovessero conquistare il tricolore neppure quest’anno, per gli azzurri sarebbe un bel colpo. Pensavo che potessero arrivare primi anche due stagioni fa, quando c’era Higuain, ma forse non ci credevano come adesso”. E una battuta finale sulla Coppa Italia, ora che l’Atalanta è in semifinale: “Eliminando il Napoli abbiamo fatto un’impresa, ma che contro la Juventus sarà ancora più dura perché la qualificazione alla finale ce la giocheremo nell’arco di 180 minuti: in una partita secca sarebbe stato più facile. Ci aspetta un doppio appuntamento straordinario che all’Atalanta mancava da anni”, ha concluso.