Roma, Di Francesco: "Dzeko titolare? A oggi sì, ma dobbiamo parlare..."

Serie A

Le parole dell’allenatore giallorosso in vista della trasferta di campionato contro la Sampdoria: "Ci sono troppe chiacchiere, questo non ci aiuta a preparare al meglio la gara. Dzeko? Quando un giocatore è della Roma deve giocare, poi si vedrà. E la formazione l'ho sempre scelta io. Le decisioni della società? In certe cose non posso mettere becco"

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Ritrovare un successo che manca ormai da quattro giornate in Serie A e riprendere la corsa verso la qualificazione in Champions League dopo un periodo parecchio opaco. Obiettivo chiaro per la Roma, che si prepara a scendere in campo a Marassi contro la Sampdoria per il recupero della terza giornata di campionato. Inevitabile anche uno sguardo al mercato, con Edin Dzeko sempre più possibile partente in direzione Chelsea. Ha parlato così in conferenza stampa Eusebio Di Francesco: "Attualmente tutti i giocatori a disposizione sono della Roma e basta – ha detto l’allenatore giallorosso -, poi oggi, domani o dopodomani non si sa. Il direttore lo ha già detto, si ascolta tutto, ma il mio pensiero è solo preparare la partita, per questo non dico che troverete un muro in quel senso, ma quasi. La gara con l’Inter? Bisogna fare delle valutazioni, una squadra che ha avuto a lungo il predominio del campo ma è stata meno incisiva dell'Inter deve avere la capacità di essere più incisiva negli ultimi 25 metri e sfruttare al meglio le occasioni. Se è vero che Alisson con l’Inter è stato determinante, mi piace sottolineare che in altre occasioni non è mai stato impensierito. Noi ci teniamo stretto questo portiere fortissimo, è il portiere del futuro".

Dzeko titolare? A oggi sì, ma dobbiamo parlare

Poi per Di Francesco un pensiero sull’avversario di turno, la Sampdoria di Giampaolo: "La Samp è in forma? Voi lo dite valutando l'ultima partita, prima aveva perso con il Benevento e forse tanto in forma non era. E’ una squadra che ha dimostrato di avere idee e identità ben precise. Non so se ci sarà Quagliarella che è in un momento magico, quello che tocca lo trasforma in oro. Ci possono creare delle difficoltà, ma anche noi possiamo crearle a loro. Ma è chiaro che tutto quello che c'è attorno a noi in questo momento non ci aiuta a preparare al meglio la partita. In ogni caso noi dobbiamo pensare solo al campo". E sul possibile impiego di Dzeko Di Francesco è stato chiaro: "Oggi come oggi dico che parte titolare, ma devo pensare anche al fattore psicologico. Ci sono tante chiacchiere, con lui non ho ancora parlato e valuteremo insieme. Ma è una partita importante e conto su di lui. Io penso che se un giocatore è della Roma deve giocare. Quindi valuteremo questo. De Rossi invece è in grande dubbio e difficilmente lo recupereremo. Cosa perderebbe questa squadra se partisse Dzeko? Voi puntate sempre sulla mia sincerità e sulla disponibilità, ma in questo moemnto stiamo parlando di un qualcosa che non esiste. Poi è chiaro, certe valutazioni devono essere fatte. In rosa abbiamo Schick e Defrel che possono giocare da punta centrale, ma attualmente il centravanti è Dzeko. Io mi rifaccio alle parole di Monchi, certe scelte vengono dettate dalla società e si legano ad altre situazioni".

La formazione l'ho sempre scelta io. Le scelte della società? In certe cose non posso mettere becco

In chiusura l'allenatore giallorosso ha parlato del suo rapporto con la società: "Se mi hanno mai chiesto di non schierare un giocatore perchè è sul mercato? Tutto potrebbe essere - ha concluso Di Francesco -, ma io ho sempre scelto la formazione da mandare in campo in grandissima autonomia. Questa è stata la mia forza e lo sarà sempre. Quindi se Dzeko scenderà o meno in campo domani contro la Sampdoria lo deciderò io. Schick? Lui è il presente. Il discorso se giochi titolare o meno è relativo, in rosa c'è anche Defrel. Schick deve capire e deve trovare fiducia in quelli che sono i suoi grandi mezzi, quindi deve fare le cose con più determinazione e cattiveria. Se mi trovo sempre d'accordo con le scelte della società? Se ci sono situazioni da limare io non posso fare i conti a casa di nessuno, quando si sceglie di seguire un percorso è così. O dico che non ho capito niente e me ne torno a casa, oppure si affrontano le situazioni. Io sono uno che non scappa mai. Non è questione di essere sempre d'accordo o meno, esistono delle situazioni in cui io, in quanto allenatore, non posso mettere becco. Io ho scelto di essere l'allenatore della Roma e lo sarò fino in fondo".