Napoli-Juve, sfida scudetto a suon di record

Serie A

Fabrizio Moretto

napjuv

Continua il duello in testa al campionato con le due squadre reduci entrambe da 9 successi di fila che per il Napoli rappresentano un primato. Hanno lo stesso numero di gol subiti, 15, mentre l'attacco bianconero è più prolifico con 62 realizzazioni. E sulla media punti...

Botta e risposta. Quello tra Napoli e Juventus sta ormai diventato un copione facilissimo da imparare. Nessuna delle due lascia briciole agli avversari e procedono in questo duello verso il tricolore a suon di punti e vittorie. 9 quelle conquistate in serie sia dagli azzurri che dai bianconeri, un rendimento che non ha creato variazioni nella classifica delle due squadre, ma durante il quale si sono staccate Roma, Inter e Lazio, vittime di un netto calo dopo l'exploit iniziale. Continuando con questo ritmo è altissima la possibilità che si stabilisca un nuovo record di punti per la seconda posizione di Serie A, al momento ferma agli 87 registrati dai giallorossi la scorsa stagione. La squadra di Sarri ha avviato il suo mini ciclo vincente con il successo per 3-1 a Torino, contro la formazione granata. Una pratica chiusa in mezz'ora grazie ai centri di Koulibaly, Zielinski e Hamsik e che ha risollevato l'umore dopo il doppio stop consecutivo al San Paolo, rappresentato dal ko contro la Juve e il pareggio senza reti contro la Fiorentina. Dopo il Toro in serie sono cadute Sampdoria, Crotone, Verona e Atalanta. I tre punti presi in casa dei bergamaschi hanno dato un ulteriore segnale della forza attuale del Napoli, capace di sciogliersi quest'anno solo fuori dai confini italiani. Dopo l'Atalanta, il Napoli non ha poi avuto pietà neanche di Bologna, Benevento e Lazio, battuta 4-1 con uno straordinario secondo tempo. Domenica contro la SPAL; Sarri ha centrato la vittoria consecutiva numero 9, migliorando il precedente record nella storia del club azzurro che aveva stabilito lui stesso due stagioni fa e nella prima parte di questo campionato. Un successo arrivato con un po' di sofferenza finale, non tanto per le occasioni avute dagli emiliani, quanto per il risultato sempre in bilico. L'inizio di partita aveva fatto invece immaginare un trionfo azzurro con un punteggio più largo, visto il palo di Insigne dopo meno di cinque minuti e il susseguente gol partita siglato da Allan al 6'. La media punti attuale del Napoli, 2.64 a partita, è la migliore di sempre dopo 25 giornate insieme a quella dell'Inter 2006-07, considerando la sconfitta dei nerazzurri contro la Roma alla 22^ sebbene quella sfida si giocò tra la 32^ e la 33^. Senza quel ko invece la media salirebbe a 2.68.

    

Allan, il bomber che non ti aspetti

Il brasiliano ha realizzato la sua quarte rete in campionato, migliorando il proprio score personale in un singolo campionato. Nel 2015-16 infatti, alla sua prima stagione in azzurro, il centrocampista si era fermato a quota tre, aggiungendoci però anche 5 assist. Il numero di passaggi vincenti è rimasto lo stesso anche lo scorso anno, ma ha trovato la gioia personale in una sola occasione, proprio contro la sua ex squadra, l'Udinese. Nell'attuale Serie A invece Allan si è sbloccato già alla quarta giornata, segnando al Benevento nel tennistico 6-0 del Napoli dello scorso settembre. Prima di domenica si è poi ripetuto contro Sassuolo all'11^ e Sampdoria alla 18^, confezionando tutte e 4 le reti davanti al suo pubblico. Al di là delle statistiche, il 27enne di Rio de Janeiro si sta dimostrando forse il giocatore più continuo nella squadra di Sarri, offrendo il suo contributo sia in difesa che in fase d'attacco. Una forma fisica eccellente testimoniata, questa volta si, dai numeri: non ha saltato neanche una partita in stagione in tutte le competizioni, partendo titolare in 25 match su 36. Nelle ultime 9 di campionato non è stato tra gli 11 in campo per soli 8 minuti, diventando a tutti gli effetti lo stakanovista a disposizione del suo allenatore, uno dei primi a recuperare il pallone e il quarto a inserirsi negli spazi offensivi dietro il trio Callejon-Mertens-Insigne. Il prossimo turno vedrà il Napoli andare in trasferta sul campo del Cagliari, proprio la stessa squadra alla quale Allan fece il suo primo bellissimo gol in Serie A, con la maglia dell'Udinese, il 18 gennaio 2015.

9 successi anche per la Juve, porta inviolata da 571 minuti

Se il Napoli viaggia a ritmi impressionanti, non da meno è la Juventus, protagonista anche lei di 9 successi di fila, 11 nelle ultime 12 giornate. Una serie di vittorie cominciata, dopo lo 0-0 con l'Inter, con il 3-0 di Bologna e proseguita poi con l'1-0 sulla Roma e i sei punti messi in cassaforte nella doppia trasferta consecutiva contro Verona e Cagliari. A partire dalla gara del Sant'Elia e poi nelle successive sfide contro Genoa, Chievo, Sassuolo, Fiorentina e Torino, la squadra di Allegri non solo ha sempre vinto, ma è anche riuscita a farlo mantenendo sempre la porta inviolata. L'ultimo gol è arrivato infatti lo scorso 30 dicembre da un giocatore bianconero, Caceres, l'unico in grado di battere Buffon o Szczesny negli ultimi 12 turni di campionato. Dopo 25 giornate sono 15 in totale i gol subiti dai bianconeri, così come quelli del Napoli, una media di 0.6 reti incassate a partita. La Juventus ha quindi la possibilità di battere il record stabilito nel 2011-12 e nel 2015-16, quando chiuse con 20 centri al passivo. Curiosamente però, due stagioni fa, i campioni d'Italia avevano a questo punto del campionato lo stesso numero di gol subiti alla 25^ e l'ultima realizzazione contro Buffon era arrivata, anche in quel caso, all'ultimo match del girone d'andata. Sempre nello stesso campionato i bianconeri erano riusciti per l'ultima volta, prima di domenica, a conquistare 9 vittorie di fila. Quella volta erano addirittura arrivati a 15, compiendo un'incredibile rimonta ai danni degli azzurri.

Super attacco bianconero, ma non è il migliore di sempre

In difesa il primato in classifica è in condivisione con il Napoli di Sarri. In attacco invece, almeno fino a questo momento, i bianconeri non hanno rivali con i loro 62 centri messi a segno. Una media di 2.48 a gara, un numero impressionante, che non basta tuttavia a preoccupare la Juve del 1950-51, capace di chiudere l'annata con 103 reti all'attivo, non sufficienti a registare un record che appartiene ai 107 gol siglati in quello stesso campionato da Milan e Inter. Al 25° turno quella squadra, allenata da Jesse Carver, aveva già messo a segno 75 gol, 3 di media a partita. Quella attuale è però superiore alla prima Juve targata Conte del 2011-12, che terminò la stagione con appena 68 centri e anche della migliore, dal punto di vista realizzativo, della Juve scudettata degli ultimi sei anni, quella del 2013-14, che arrivò a 80 reti finali, per una media del 2.1 a giornata. Continuando a tenere questo livello di prestazioni in attacco, i bianconeri chiuderebbero la stagione andando a segno 94 volte.

Nel derby Allegri ha saputo trovare la via del gol nonostante l'assenza di prime punte di ruolo, dopo la febbre accusata da Mandzukic alla vigilia e l'infortunio subito da Higuain durante i primi minuti dell'incontro. Lo ha fatto giocando molto sugli inserimenti degli esterni, da Alex Sandro ad Asamoah per finire con Douglas Costa e Bernardeschi, con De Sciglio rimasto dietro a dare copertura. E proprio da un inserimento dell'ex viola è nata la rete che ha deciso l'incontro, con il terzino brasiliano pronto a finalizzare da due passi. Una mossa, quindi, che si è rivelata vincente per l'allenatore toscano, ma non gli permette di stare tranquillo. Se il problema alla caviglia del Pipita potrebbe non essere un pericolo nel lungo periodo, rischia di essere di almeno un mese l'indisponibilità di Bernardeschi. L'esterno classe '94 è stato il fattore in più della Juve nelle ultime due partite, con un gol e un assist decisivi. I bianconeri hanno dimostrato comunque, nonostante i tanti infortuni, di avere una rosa così ampia da non accusare il colpo e garantire in campo lo stesso livello di qualità. Inoltre, contro i granata, è tornato per circa metà secondo tempo Paulo Dybala, assente dalla trasferta di Verona, e probabile arma in più anche in vista del ritorno di Champions.