Chievo Verona, Gamberini: "Vincere una liberazione. Emozione tornare a Firenze"

Serie A
Alessandro Gamberini, difensore del Chievo Verona (getty)
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Il difensore gialloblu a due giorni dal match con la Fiorentina: "Con il Cagliari abbiamo sofferto e vinto tutti insieme, è stato bello. Giaccherini? Giocatore di spessore". Sul ritorno al Franchi: "Lì momenti bellissimi"

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La vittoria contro il Cagliari ha finalmente riacceso la luce nella stagione del Chievo Verona. Un 2-1 utile a ritrovare serenità e punti salvezza, a cui i gialloblu dovranno dare subito continuità nella trasferta di Firenze. A due giorni dal match con la Fiorentina, a parlare in conferenza stampa è stato il grande ex, Alessandro Gamberini: “La vittoria col Cagliari è stata una liberazione - ha ammesso il difensore - per il fatto di aver sofferto tutti insieme, non c'è stata una persona che non abbia vissuto questo periodo con dispiacere. È stato bello vedere quanto vale un gruppo e quanto vale una società perché in momenti come questi sei portato a tirare fuori di più di quello che puoi se ci tieni alla maglia e a chi c'è dietro e questo è il segnale che tutti noi abbiamo voluto dare anche ai dirigenti". Doppietta per Giaccherini: “È stato un acquisto importantissimo, perché è un giocatore di grande spessore non solo calcistico ma anche umano per l'umiltà e per come si è inserito pur venendo da grandi squadre. Ha voluto a tutti i costi il Chievo e lo ha dimostrato, perciò è stato un acquisto importantissimo e dispiace che ora abbia un piccolo problema per una ginocchiata ed ora stanno valutando il percorso migliore per recuperarlo”.

"Tornare a Firenze è diverso, mi sono tolto soddisfazioni"

Sull’effetto che gli fa tornare a Firenze, poi, Gamberini ha spiegato: “Per me, da quando sono andato via, tornare a Firenze è sempre diverso che andare in altri campi e stadi, perché lì ho vissuto sette anni importanti lì ed è inevitabile che una parte di me sia rimasta legata a quella città, tra l'altro è stato un ciclo bellissimo in cui ci siamo tolti tante soddisfazioni a livello personale e di squadra. Al di là di quello per noi è una gara importante”. E ancora: “Sono arrivato là molto giovane. Firenze è una piazza impegnativa, dove si avverte molto la passione della gente intorno alla squadra e la cosa più semplice per conquistarla e per farsi apprezzare è dimostrare di mettercela tutta. I tifosi vogliono che quando si indossa quella maglia si dia tutto, anche più di quello che uno può e credo che per me sia stato questo. Io sono arrivato lì a 23 anni, in punta di piedi perché ero uno dei tanti acquisti che avevano fatto nel primo anno di Corvino che era di rifondazione dopo la salvezza e tanti eravamo arrivati da sconosciuti”, ha concluso.