Camilli, il presidente che mandò via Allegri e Sarri ai tempi del Grosseto

Serie A
sarri_allegri

L’attuale presidente della Viterbese ha raccontato in un’intervista le esperienze con i due allenatori: “Allegri era acerbo e tranquillo, ora è diventato più focoso in panchina. Sarri invece era come adesso, sanguigno e ossessivo”

JUVENTUS-NAPOLI, LE PROBABILI FORMAZIONI

Allenatori di successo e toscani. Ma non sono questi gli unici punti in comune tra Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, che domani si giocheranno una fetta di scudetto nello scontro diretto. Entrambi infatti hanno lavorato sulla panchina del Grossetto e per nessuno dei due furono esperienze longeve. A raccontarlo è Piero Camilli, allora presidente del club, che lavorò con entrambi in momenti diversi. Imprenditore nel settore alimentare e patron della Viterbese, Camilli ha cambiato spesso gli allenatori. “Si vedeva che Allegri sarebbe diventato un grande allenatore. Quando era da noi, era tranquillo invece ora lo vedo più focoso, che butta via la giacca quando si arrabbia. La prima volta lo mandai via perché era acerbo ma lo richiamai per fare i playoff. Quindi lo confermai, prima di separarci di nuovo perché pur avendo una squadra forte i risultati non arrivavano, per quanto mi dispiacque” ha raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Qualche anno dopo, anche Sarri passò per Grosseto: “Lui invece è rimasto uguale, un tipo sanguigno e ossessivo sulle palle inattive. Non abbiamo continuato assieme perché aveva altre prospettive, poi ci fu il caso del calcioscommesse dove c’erano coinvolti alcuni nostri giocatori e l’allenatore aveva fiutato qualcosa di strano”.

Verso Juventus-Napoli

I due, nonostante i club molto diversi, si affronteranno domani sera nella partita che può valere una stagione. “Sarri credo che stia facendo dei veri e propri miracoli, perché ha una rosa inferiore rispetto alla Juventus. Allegri ha sfiorato l’impresa col Real Madrid, peccato perché in Italia i bianconeri non sbagliano quasi mai la partita, mentre in Europa bisogna fare i conti con queste superpotenze” ha proseguito Camilli. Che in realtà è di fede romanista: “Andrebbero bene entrambi per la Roma, l’importante è avere un’ottima squadra”.