Genoa, Rossi: "Mai pensato di smettere. Ho troppi sogni da realizzare"

Serie A
Giuseppe Rossi, Genoa (Getty)
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Pepito si racconta al Corriere dello Sport: "Quando hai le ginocchia deboli non puoi anche avere la testa fragile. Non ho mai pensato di smettere, ho troppi sogni ancora da realizzare. Ritorno in azzurro? Sarebbe il coronamento migliore della mia vita"

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Cadute e risalite, infortuni terribili e gol: un'altalena di gioie e dolori che  hanno caratterizzato la carriera di Giuseppe Rossi, attaccante oggi al Genoa. "Fragilità fisica o infortuni? Fragilità fisica sicuramente no, perchè sono caduto tante volte, ma tante volte sono risalito, proprio grazie, in primo luogo, al mio fisico. Spiegare è difficile, è difficile anche pensare al dolore che ho vissuto e darsi una ragione. E se c'è una cosa che non puoi permettersi se hai deboli le ginocchia, è avere anche la testa fragile. E' li che combatti la prima battaglia per risalire. Durante questi periodi di difficoltà è importante allenare non solo il fisico, ma anche la testa. Mi sono fatto circondare da persone giuste, positive, e così il sogno, quello di continuare a realizzare i miei sogni, non è mai svanito. Tuttora ho sogni da realizzare e li vedo, sono lì e ho tanta voglia di raggiungerli", parla così Giuseppe Rossi in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport.

"Mai pensato di smettere"

"Se ho pensato di smettere? No, mai. Non mi è mai passato per la testa, neanche vicino alla periferia dei miei pensieri o nei dintorni del mio dolore. Queste sono cose che ho sentito dire da altri, ma che io non ho mai neppure preso in considerazione. Io ho troppo amore per il calcio e ho sacrificato tanto della mia vita per questo sport. Non voglio deludere me stesso, non voglio deludere le persone che mi vogliono bene. Quest'estate lavoravo in palestra per ore, faticavo e mi chiedevo perchp lo facessi, visto che ero svincolato. L'ho fatto per tornare e ci sono riuscito. Quest’'state è stato un momento duro, il corpo rispondeva, ma avevo paura che mi cedesse la fiducia. Ora sono al Genoa, sono tornato a giocare, sono tornato a segnare. Sono tornato", ha aggiunto Giuseppe Rossi.

"L'ultimo col Celta l'infortunio più doloroso"

Giuseppe Rossi ha poi proseguito: "L’infortunio più doloroso della mia carriera? L'ultimo, col Celta Vigo. Però tutti hanno la loro storia. Per esempio l'infortunio a Livorno con la Fiorentina, mi ha tolto il Mondiale. Il secondo mi ha impedito di disputare l'Europeo. Quest'ultimo non ci voleva proprio. Dopo tre rotture dei legamenti stavo andando bene di nuovo in Spagna. Ero felice, ero contento, avevo ritrovato il sorriso. E invece mi succede di nuovo. E mi trovo d'estate senza squadra. Ogni incidente ha una storia e una scia dolorosa. Mi hanno portato via tanto, troppo. Ma ora è meglio non pensarci, sono pensieri dannosi. Se Rinaudo mi ha mai chiesto scusa? Sì, poi abbiamo giocato la penultima o la terzultima di quell'anno contro il Livorno, è venuto in panchina e mi ha salutato".

"Sogno il ritorno in azzurro"

Dal ritorno in campo con il Genoa al sogno azzurro, svanito nel 2010 e 2014 sempre per via degli infortuni: "E' una cosa dura da digerire, non è dipeso da me e questo fa ancora più rabbia. Il sogno di vestire azzurro in una grande competizioni non è ancora tramontato. Sono pronto ancora a rappresentare l'Italia. So che me lo devo meritare e cercherò di fare il massimo perchè questo sogno si possa realizzare. Sarebbe il coronamento migliore della mia vita, fatta di discese dolorose e di magnifiche risalite", ha concluso Pepito Rossi.