Marani: "Milan e Ancelotti oggi sono due mondi agli estremi dopo la bocciatura Uefa"

Serie A

Matteo Marani

L'Uefa ha bocciato i conti del Milan: rossoneri a giudizio nel mese di giugno e il rischio che vengano esclusi dalle coppe europee non è più così remoto. L'analisi delle motivazioni dietro la decisione del massimo organismo europeo. proprio nel giorno in cui un ex rossonero sconvolge il calciomercato 

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In questo momento non siamo alle illazioni o ai discorsi da bar, ma siamo alla bocciatura chiara, netta e solenne da parte della UEFA. Mentre Napoli si gode l’allenatore che ha fatto grande il Milan in Europa, i rossoneri devono scongiurare l'esclusione dalle Coppe. Ovviamente c'è il tempo per ricorrere, ma ho l’impressione che la situazione sia molto seria e soprattutto che quello che la UEFA sta avanzando, nelle sue motivazioni, è il sospetto di tutti. In questo momento è garantita la continuità gestionale del Milan? Questa è la domanda a cui la UEFA ha risposto: no.

Il rifinanziamento non è arrivato. Inizialmente era stato proposto il voluntary agreement, ma già a dicembre la UEFA ha risposto negativamente. Fassone disse “andremo al settlement”, invece no, si va direttamente alla giudicante, una sorta di camera decisiva dopo il rinvio del Milan. Il vero problema sta nella distanza, ossia i numeri che sono stati presentati rispetto alla situazione che racconta di almeno 100 milioni di perdita degli ultimi tre anni. Devi presentare dei numeri che ti permettano di tornare in assetto nei 4 anni. La UEFA non è né buona né cattiva: dietro non c’è un disegno, un complotto o una congiura, non c’è una macchinazione internazionale. La UEFA vuole delle certezze sui 4 anni, mentre ora pare non si riesca a sapere neppure chi avrà il Milan in mano ad ottobre… E questo credo sia un dubbio legittimo.

La situazione più preoccupante non è la sostenibilità del Milan perché i rossoneri hanno alle loro spalle il fondo Elliott, uno dei più grandi fondi internazionali. Il problema è quest’anno di gestione. I conti sul campo si sono già fatti: a fronte dei 230 milioni di euro spesi per il mercato, il Milan è arrivato solo sesto. C’è anche da considerare che, nel primo piano, era presente l’idea di inserire la Champions che avrebbe fruttato 30-40 milioni di euro: soldi che sono venuti a mancare, così come sono venuti a mancare quelli cinesi. Si era anche detto che in Cina ci sarebbero stati introiti per il merchandising, marketing addirittura per cifre superiori a quelle dei top club spagnoli. Questo non è stato e, soprattutto, la UEFA ha messo in dubbio quello che è il progetto Milan, che al momento è ancora in fase embrionale. E’ ancora un’idea quella della struttura che dovrà portare quei soldi, non sembra un progetto così lanciato.

Noi abbiamo celebrato l’arrivo di Ancelotti al Napoli, che ha portato il Milan due volte sul tetto d’Europa. E’ singolare che in questa giornata in cui gli azzurri si godono Ancelotti, il Milan debba essere in questa situazione e che debba aspettare giugno per sapere se sarà o meno nelle coppe europee. Nel caso non ci fosse, sarebbe una macchia pesantissima da cancellare.