Speciale Lucarelli su Sky: il simbolo della rinascita del Parma. La sua lettera d'addio al calcio

Serie A

Simbolo della rinascita del Parma neopromosso in A, Alessandro Lucarelli ha deciso di lasciare il calcio giocato. La sua storia e la sua scelta nello Speciale dedicato da Sky Sport 24 al capitano. Qui la sua lettera d'addio

LUCARELLI: "DICO BASTA PERCHE'..."

Per 193 volte in serie A con la maglia del Parma. Ma per Alessandro Lucarelli non ci sarà una prossima occasione: il capitano ha detto addio al campo. Lo ha annunciato durante la notte magica dello Stadio Tardini, in cui il club ha festeggiato il ritorno in serie A dopo tre promozione consecutive. L’uomo simbolo della rinascita gialloblù, che non ha mai abbandonato la squadra trascinandola dalla serie D sino all’impresa mai riuscita prima nel calcio italiano, ha salutato i suoi tifosi con una lettera commovente. Noi lo abbiamo seguito in esclusiva nei momenti che hanno preceduto il congedo, dalla preparazione a casa insieme alla sua famiglia, al viaggio in auto verso quello che è stato il suo stadio per dieci anni, sino allo spogliatoio, dove è entrato per l’ultima volta da giocatore. Nessuno dopo di lui indosserà la maglia numero 6: è la prima maglia di un calciatore che viene ritirata nella gloriosa e travagliata storia del Parma. Un omaggio dovuto a un uomo che per il club ha segnato qualcosa di più importante di un gol decisivo: ha segnato la storia.

La lettera di Alesandro Lucarelli

"Ciao a tutti, bentornati in serie A.

Ho preso in mano molte volte un microfono, in questi anni. In campo, davanti a un tribunale, a Collecchio, in ritiro. Questo prato con di fronte i miei compagni, la mia società e tutti voi tifosi, è il posto migliore per farlo.

Prima di dire qualsiasi cosa, lasciatemi pronunciare una sola parola: grazie. Grazie a tutti i miei compagni con cui ho condiviso moltissimo in questi tre anni. Quelli che sono qui oggi e tutti quelli che purtroppo non sono riusciti ad esserci, ma ci sono stati quando contava. È bello rivedervi qui, su questo campo, perché tutti noi in questi tre anni abbiamo messo il Parma e la maglia crociata, davanti a noi stessi e a qualsiasi altra cosa. Con voi abbiamo raggiunto un sogno, entrando nella storia del calcio italiano riportando il Parma dove merita di stare. Grazie alla società che ci ha sostenuto, e ci ha fatto sentire da Serie A anche quando giocavamo in Serie D. Grazie a tutti voi tifosi, perché di Serie A lo siete sempre stati.

Grazie al mister, allo staff tecnico, a tutti i collaboratori e ai dipendenti di questa società: senza il vostro lavoro non saremmo qui dove siamo ora. Un grazie concedetemelo, va a mia moglie cristiana ed ai miei figli Matteo, Jacopo e Diego. In tutti questi anni sono sempre stati al mio fianco supportandomi e sopportandomi soprattutto quando non giocavo, e vi assicuro che non è stato affatto semplice a volte i tifosi mi scrivono che dovrebbero farmi un monumento il monumento credetemi andrebbe fatto a loro.

Da quando sono arrivato a Parma, ho vissuto 10 anni incredibili da dividere in due fasi: nella prima sono arrivato in Serie B, abbiamo subito vinto il campionato e negli anni successivi siamo arrivati a conquistare un posto in Europa League. Nella seconda fase, con tutto quello che è successo, da Lucarelli per voi sono diventato Ale. Un amico. Il simbolo della rinascita. Il Capitano.

Il perché è molto semplice: nella sofferenza siamo diventati una cosa sola. Io sono diventato vostro, e voi siete entrati dentro di me, mi avete conosciuto e apprezzato come uomo, dopo averlo fatto  come calciatore. Mi avete sempre sostenuto nelle battaglie che abbiamo dovuto combattere perchè sapevate  che lo stava facendo uno di voi.

Abbiamo vissuto insieme tanti momenti difficili, ma ci siamo sempre rialzati. Rialzarsi  fa parte del nostro dna. Nei playoff dello scorso anno mi sono rotto le costole, ma nessuno ha potuto fermarmi: a Firenze ero in campo. Quest’anno mi sono rotto il menisco, ma a Spezia dopo 23 giorni ero di nuovo lì a lottare con i miei compagni. Questo è lo spirito che abbiamo condiviso in tutti questi anni.

Dopo il fallimento dissi 'Sono morto con il Parma, e con il Parma voglio rinascere'. Grazie a tutti voi, e a tutti i miei compagni siamo rinati. Ci siamo presi per mano ad Arzignano, e siamo arrivati a La Spezia, passando da Firenze e mi sembra di ricordare  anche da Reggio Emilia. E siamo sempre, sempre, sempre tornati vincitori. Grazie alla nostra caparbietà. Grazie alla nostra forza. Grazie al gruppo. Grazie a noi.

Il boato di quel venerdì sera, non lo dimenticherò mai. Noi tutti, non lo dimenticheremo mai. Quel giorno, come tante altre volte, eravamo una cosa sola. Noi e voi. Voi e noi. Non esiste, davvero, un’immagine più bella. Sinceramente, in nessun momento della mia vita avrei potuto anche lontanamente concepire un’immagine migliore per quello che, con estrema fatica e cercando di trattenere le lacrime, devo dirvi. Ho pensato a lungo in questi giorni se continuare un altro anno. Ho abbracciato Parma per 10 lunghi anni, dando tutto me stesso e forse anche qualcosa di più. Ora che siamo tornati in Serie A, il mio, ed il vostro obiettivo l’abbiamo raggiunto.

È una categoria che ho fatto per tanti anni, e che conosco bene. Si gioca in stadi splendidi, contro squadre che hanno fatto la storia,ma io la storia l ho scritta insieme a voi,non ho bisogno di giocarci altre volte, ma sopratutto e ormai mi conoscete non mi piacciono le mezze misure o tutto o niente. La promessa che vi avevo fatto 3 anni fa è stata mantenuta. E Non esiste nulla che mi possa appagare  e rendere piu orgoglioso di questa incredibile conquista. All’inizio di ogni stagione mi sono presentato in ritiro convinto al 100% di poter dare il massimo per questa maglia e per tutti i miei compagni. Ora dentro di me non sono sicuro come dovrei. Sono sincero, come lo sono sempre stato: ho paura. Paura di non riuscire ad essere sul campo quel riferimento che ho cercato di essere in questi anni.

A Spezia, dopo quel boato, sono corso sotto di voi per festeggiare un traguardo storico. Ora vi devo chiedere un favore: correte voi verso di me, statemi vicino. Abbracciatemi e accompagnatemi in questa nuova vita. Credo sia giusto che quella di Spezia debba essere l’ultima immagine della mia vita da calciatore. Non c’è un momento che mi possa rendere più orgoglioso.

Di sicuro non lascerò questa squadra, questa società, questi tifosi: continuerò comunque a far parte del Parma, vedremo  poi in che veste. Credetemi, lo dico con un magone immenso e con il cuore che urla: sono orgoglioso di aver fatto parte della vostra storia. Di essere stato Capitano di questa grande squadra. Di aver vestito questa splendida maglia. Di essere stato Alessandro Lucarelli. Uno di voi.

Grazie".

 

SPECIALE LUCARELLI, I PASSAGGI SU SKY SPORT24


-28 maggio alle 18.45 e 22:10

-29 maggio alle 12:45