Napoli, Ancelotti: "Porto idee e cambiamenti, ma serve tempo"

Serie A
L'allenatore del Napoli Carlo Ancelotti

Il nuovo allenatore azzurro svela la sua filosofia: "Cerco di portare a poco a poco le mie idee senza buttare via quanto di buono è stato fatto in passato. Bayern? Esperienza atipica, problema di filosofia"

ANCELOTTI: "QUI PER PORTARE IL CLUB SUL GRADINO PIÙ ALTO"

Due gare di Serie A, due rimonte, due vittorie: è questo il biglietto da visita in campionato di Carlo Ancelotti sulla panchina del Napoli. Intervistato da Dazn, il nuovo allenatore azzurro ha affrontato diversi temi, iniziando dalla sua filosofia di calcio e dall'eredità del lavoro portato avanti da Maurizio Sarri: "Bisogna sempre tenere in considerazione ciò che è stato fatto, il livello di conoscenza dei giocatori. E poi ogni allenatore ha le proprie idee, bisogna cercare poco a poco di portarle, senza buttare via ciò che di buono è stato fatto nel passato", ha ammesso Ancelotti. L'allenatore del Napoli ha poi proseguito: "La cosa più importante è considerare le caratteristiche dei giocatori: è su quello che si modella il sistema, non viceversa. Il primo aspetto sul quale ho voluto lavorare qui a Napoli è stato appunto questo, non depauperare tutto quello che questa squadra ha di buono". Una solida base di partenza con delle modifiche da apportare nel breve tempo, questo il pensiero dell'allenatore azzurro: "Stiamo cercando di aggiungere qualche accorgimento, come giocare più verticale, in modo più aperto. Non so quanto tempo servirà, spero di fare bene in fretta", ha dichiarato Ancelotti.

"Al Bayern esperienza atipica"

L'attuale allenatore del Napoli, sempre nel corso dell'ontervista a Dazn, è tornato a parlare della sua avventura sulla panchina del Bayern Monaco, terminata anzitempo rispetto alla fine naturale del contratto per via dell'esonero voluto dal club tedesco a fine settembre del 2017: "L'esperienza al Bayern è stata un po' atipica. Le cose non stavano andando male, le partite a settembre le avevamo vinte quasi tutte. Credo lì fosse più un problema di filosofia: loro non volevano cambiare le cose, io sì", ha concluso Carlo Ancelotti.