Juve Napoli, è già sfida Scudetto: tutti i gol segnati verso lo scontro diretto

Serie A

Scorre il countdown per la prima sfida Scudetto allo Stadium: bianconeri al comando a punteggio pieno con un Cristiano Ronaldo in più, attenzione ai ritrovati Dybala e Bernardeschi. Ancelotti a -3 con lo scatenato Insigne, simbolo della rivoluzione azzurra. In attesa del big match, ripercorriamo il cammino di Juve e Napoli attraverso tutti i gol segnati. Roma-Lazio e Juve-Napoli sono in esclusiva su Sky, anche sul digitale terrestre con un'offerta imperdibile. Chiamaci allo 02.5050 o vai su sky.it

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A distanza di cinque mesi è ancora Juventus-Napoli, prima sfida Scudetto tra le formazioni ai vertici del campionato. Dall’illusorio colpo di testa di Koulibaly al 7° titolo di fila per Allegri, incredibile striscia vincente dei bianconeri come nessuno era riuscito in Serie A. Eppure tanto è cambiato dallo scorso 22 aprile, scontro diretto allo Stadium nell’avvincente bagarre per il titolo: da una parte non ci saranno Buffon e Higuaín, punti fermi dell’ultima Juve di Allegri, dall’altra non troveranno spazio due fedelissimi azzurri come Reina e Jorginho al pari di Maurizio Sarri. Archiviata l’era sarrista a beneficio di Carlo Ancelotti, ex poco amato dalle parti di Torino che invece ha già conquistato il pubblico del San Paolo: merito della sua dolce rivoluzione, gestione che per interpreti e novità colloca nuovamente il Napoli come primo antagonista dei campioni d’Italia. In ritardo di tre punti dalla capolista a punteggio pieno, indietro pure per gol segnati (12 contro 13), Carletto ritrova i bianconeri e pure Cristiano Ronaldo che lo omaggiò con l’agognata Décima ai tempi del Real Madrid. Non può che essere CR7 l’uomo in più per la Juventus, affare del secolo chiamato a trascinare i compagni in Champions League. Prima, però, il calendario riserva l’appuntamento più atteso sulla strada dello Scudetto: countdown in corso allo Stadium, il nuovo atto sta per cominciare.

Invincibile Juve, solo vittorie per Allegri

La nuova stagione bianconera prende il via al Bentegodi contro il Chievo, prima avversaria italiana di Cristiano Ronaldo pagato 117 milioni di euro al Real Madrid. Debutto tutt’altro che semplice per l’alieno di Funchal e la nuova Juve schierata da Allegri con il 4-2-3-1: subito avanti con Khedira, i campioni d’Italia incassano la rimonta veneta per mano di Stepinski e dell’ex Giaccherini. Il portoghese perde il duello personale con Sorrentino (uscito proprio dopo uno scontro con l’ex Real), ecco quindi che l’autorete di Bani e il guizzo di Bernardeschi valgono il definitivo 3-2. Cambia il modulo di partenza (4-3-3) ma non i risultati a partire dall’esordio casalingo con la Lazio, bestia nera nel campionato precedente: Pjanic e Mandzukic spianano la strada ai bianconeri, tre punti senza entusiasmare pur ribadendo la superiorità di un gruppo vincente. E Cristiano? Maldestro il rimpallo che propizia comunque il 2-0, mancano i suoi gol ma non la vera Juventus. In realtà il digiuno del cinque volte Pallone d’Oro prosegue anche al Tardini, teatro della complicata trasferta sul campo del Parma piegato 2-1: Dybala è confermato in panchina a beneficio di Mandzukic, subito a segno prima dell’acuto di Gervinho. Una vittoria targata Mosca, d’altronde il colpo decisivo è quello di Matuidi anch’egli presente nella finale Mondiale. Non mancano i legni di Stulac e Douglas Costa a differenza della firma di Ronaldo, incredibilmente ancora a secco nonostante la pioggia di conclusioni (23 totali in 270’) senza trovare la rete. Il gol più atteso arriva al minuto 50 dell’esame Sassuolo, match che vede il ritorno di Allegri al 4-3-1-2 (Dybala nelle vesti di trequartista) e la prima gioia italiana di CR7: ecco la liberazione definitiva seguita dal bis personale con un diagonale mancino. Tardivo il 2-1 di Babacar, inspiegabile la follia di Douglas Costa che si guadagna 4 turni di squalifica. Appena spezzato il tabù bianconero, doppietta seguita dalla clamorosa espulsione al Mestalla in Champions, Cristiano ci prende gusto e va a segno anche a Frosinone: fondamentale l’ingresso in campo di Bernardeschi, mai così maturo e fisicamente straripante, tanto da calare il 2-0 blindando l’ennesimo squillo della Juve. Non ci siamo dimenticati di Dybala che spezza il suo digiuno contro il Bologna dopo 492’ e l’ultima rete riservata proprio agli emiliani: suo il vantaggio allo Stadium, di Matuidi la rete del definitivo 2-0 maturato nei primi 15’ con il ritorno di Allegri al 3-5-2. Juventus ad un passo dal record targato 1930/31 (8 vittorie inaugurali in altrettante uscite tra tutte le competizioni) e da un precedente significativo: 15 punti su 15 in avvio di campionato come accaduto otto volte in passato, tutte culminate con lo Scudetto. Il Napoli è avvisato.

Il nuovo Napoli di Ancelotti, fattore Insigne

Reduce da un campionato chiuso a quota 91 punti, record di sempre nella storia azzurra, il Napoli riparte da Ancelotti in panchina e dalla rimonta confezionata all’Olimpico: 2-1 alla Lazio nel battesimo stagionale, vittoria sospesa tra i gol del tandem Milik-Insigne e la Serie A ritrovata da Carletto dopo nove anni. Nessuna rivoluzione tattica rispetto al passato (vedi l’1-1 di Arek imbastito da "Lorenzinho" e Callejon), piuttosto qualche accorgimento con capitan Hamsik in cabina di regia. Intanto il numero 24 firma il gol vittoria con uno dei suoi classici destri a giro, tuttavia sarà proprio Insigne la pedina designata a trasformarsi in campo. Dalla remuntada dell’Olimpico al bis concesso al San Paolo: 3-2 al Milan avanti con Bonaventura e Calabria, svantaggio colmato da un doppio Zielinski e dal guizzo di Mertens. Ancelotti vince contro il suo passato ma capitola a Marassi nell’unico stop stagionale: schiacciante il 3-0 targato Sampdoria, ultima uscita del 4-3-3 ancelottiano travolto due volte da Defrel e dalla magia dell’ex Quagliarella. All’intervallo fuori Verdi e Insigne, sostituzione che quest’ultimo poco gradisce a differenza del test seguente al San Paolo: il bacio a lui riservato da Ancelotti al momento del cambio, limpida investitura come accaduto nella carriera dell’allenatore di Reggiolo, ribadisce la stima per il leader tecnico del Napoli decisivo contro la Fiorentina. È l’avvento del 4-4-2 con il tandem Insigne-Mertens e una mediana che favorisce il ruolo di Marekiaro. Sarà invece 4-2-3-1 a Belgrado nello 0-0 contro la Stella Rossa, pareggio che inaugura l’avventura in Champions tra errori e chance sprecate. Un modulo d’attualità pure nell’uscita seguente all’Olimpico di Torino, 3-1 ai granata con una sontuosa mezz’ora iniziale: scatenati Insigne e Verdi, inseriti nel poker offensivo insieme a Mertens e Callejon. Assetto dinamico che muta a seconda della fase di possesso, veste ideale per il nuovo Napoli sempre più dipendente da "Lorenzinho" (doppietta personale) particolarmente a suo agio da attaccante puro. Il talento di Frattamaggiore ribadisce infatti un avvio di stagione mai visto con 5 gol in 6 gare (4 negli ultimi 270’) lasciando il segno contro il Parma prima dell’uno-due di Milik. Funzionano il turnover nel turno infrasettimanale (dentro Ruiz e Malcuit) ma soprattutto le novità tattiche varate da Ancelotti, pronto a ritrovare la Juve nell’antipasto Scudetto.