Juventus, Dybala: "Non c'è una squadra più forte di noi. Messi e CR7 extraterrestri"

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L'argentino alla Gazzetta dello Sport: "Il Real ha vinto ma non ha dimostrato di essere più forte di noi, avrei sacrificato lo scudetto per la Champions. Messi e CR7 sono extraterresti, io voglio essere il più forte degli umani"

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Tre reti nell'ultima gara di Champions League per tornare al centro della Juventus. Uno, il primo contro lo Young Boys, davvero bellissimo."In certe situazioni hai solo un istante. Quando ho visto che il difensore poteva andare a vuoto, ho scelto di tirare di interno, perché hai più controllo, mentre con il collo puoi mandare quella palla dappertutto. Ho visto anche che non c’era tanto spazio per stoppare la palla e il portiere sarebbe potuto uscire, così ho cercato di risolverla in fretta. La dedica a Sivori? Quando ero in Argentina sapevo dell’idolatria nei suoi confronti ma non lo conoscevo bene, alla Juve ho visto la gigantografia allo Stadium e ho guardato i suoi video. Nel giorno del suo compleanno mi sembrava giusto omaggiarlo per tutto ciò che ha fatto", parola di Paulo Dybala. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'argentino non ha nascosto il suo desiderio europeo: "Già lo scorso anno per la Champions avrei sacrificato lo scudetto. Ora le aspettative sono cresciute tantissimo ma la mentalità è sempre la stessa: vincere tutto".

"Non c'è una squadra più forte di noi"

"Lo scorso anno ha vinto il Real Madrid ma non ha dimostrato di essere più forte di noi. Se avessimo passato il turno, sarebbe cambiato tutto: secondo me avremmo vinto la Champions e tutti avrebbero detto che eravamo i migliori. Non c’era una squadra più forte di noi", ha proseguito Dybala. Che è tornato a parlare della gara del Bernabeu che ha sancito l'eliminazione dalla competizione dei bianconeri: "Quel match ci ha dato più forza e consapevolezza: la squadra è andata a vincere a Madrid con una cattiveria incredibile. I miei compagni mi hanno raccontato che i giocatori del Real erano in difficoltà, si guardavano tra di loro perché poche volte gli è capitato di prendere tre gol in una situazione del genere. Io penso che quella partita abbia spinto Ronaldo verso la Juventus. Lì ha capito la nostra forza e ha fatto la sua scelta: lui è molto intelligente e vede le cose prima degli altri".

"Che responsabilità la 10!"

Già, Cristiano Ronaldo. Dybala racconta cosa si prova ad allenarsi al fianco del portoghese: "La cosa che mi ha stupito di più è la sua semplicità. Se lo vedi sui social e in tv ti fai un’idea diversa, in realtà lui è come tutti noi. Si allena benissimo, è concentrato al 100% in ogni allenamento, ma è molto tranquillo, fa scherzi e tratta tutti alla stessa maniera. Prende in giro Cancelo per la lingua, gli dice che parla già l’italiano meglio di lui, e ha cominciato a bere il mate come noi sudamericani. Se alla Juve sono diventato uomo? Sì, grazie ai compagni ho imparato tantissimo, ad esempio ho capito come si deve parlare agli altri prima di una partita. La maglia numero 10? E' una grande responsabilità, sei un esempio per i bambini e tutto il mondo ti guarda. Ma quando gioco non penso al numero e non avrei mai chiesto il 10. Quando la società me l’ha proposto, non ho deciso in dieci minuti. Sapevo a che cosa sarei andato incontro, immaginavo le critiche alla seconda partita giocata male. Ci ho riflettuto bene e ora non tornerei indietro”.

"Messi e CR7 extraterrestri. Io voglio essere il primo degli umani"

Dybala ha poi proseguito: "Pallone d'Oro? E' un desiderio espresso da ragazzino davanti a un falò. Per migliorare devi avere degli obiettivi alti… Messi e Ronaldo dovrebbero essere nella fase calante, invece stanno facendo ancora cose straordinarie. Messi e Cristiano sono fuori dalla normalità, il mio obiettivo è essere il primo tra gli umani. Il giocatore preferito tra gli 'umani'? A me piace Isco perché non perde mai la palla, ma anche Neymar e Mbappé sono grandissimi giocatori”. Chiusura finale dedicata al suo ruolo in campo, con Allegri che lo ha impiegato in più posizioni nel fronte d’attacco: "Il mister mi dà libertà di muovermi. A seconda dei compagni mi chiede di stare più aperto, fare la mezzala o collegare i reparti. Io cerco di andare a prendere la palla e aiutare i compagni, perché al di là della tattica decidono le giocate. Con Allegri ci confrontiamo, in base a come si mettono gli avversari decidiamo dove posso trovare più spazi. In generale, le difficoltà dell'anno scorso e l'infortunio mi hanno aiutato a maturare: alla Juve ho fatto un balzo in avanti sotto tutti gli aspetti", le parole di Dybala.