Chi è Gabriele Gravina, il nuovo presidente della FIGC

Serie A

L'assemblea elettiva della Federazione italiana gioco calcio (Figc) ha nominato presidente Gabriele Gravina, da poco dimessosi dalla presidenza della Lega Pro: la sua storia e i punti principali del suo programma 

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Gabriele Gravina, 65 anni, laureato in Giurisprudenza, è nato in Puglia ma ha legato la sua vita professionale all'Abruzzo. È infatti in Abruzzo che dà vita al miracolo sportivo del Castel di Sangro, di cui è presidente dal 1984 al 1996. In quel decennio conquista 5 promozioni, arrivando a disputare la Serie B. Ed è proprio in quel periodo che inizia la sua carriera di dirigente sportivo come consigliere della Lega della Serie C e consigliere della Federcalcio. Continua a operare nel mondo del calcio sempre come dirigente prima all’Uefa e poi negli anni Duemila come capodelegazione della Nazionale Under 21 per tre campionati europei e due olimpiadi. Dal 2015 fino al 16 ottobre scorso è presidente della Lega Pro, dopo 18 anni di dominio di Macalli. 

Un ragazzino con 30 anni di esperienza

Dopo 9 mesi di commissariamento e 11 dalle dimissioni di Tavecchio, il Calcio Italiano ha di nuovo un numero uno regolarmente eletto e al primo scrutinio, come Abete nel 2013, ma meglio non raccontare come finì un anno dopo quel mandato. Quello di Gravina ne durerà almeno due, di anni, perché facile che lavorando con una larga maggioranza testimoniata dal risultato elettorale, possa gettare le basi per un quadriennio completo. Ma le cose da fare sono tante e il tempo poco. Intanto subito tre riforme:

  • Quella dei pesi elettorali che bloccarono le elezioni del 29 gennaio: la novità sarà un sistema di voto privilegiato o golden share in base all'interesse prioritario di una componente.
  • Quella dei campionati: 20 squadre in A, 20 in B, 60 in C ma che abbia il regime soprattutto fiscale - del semiprofessionismo.
  • Quella urgentissima della giustizia sportiva: tempi brevi, procedure certe, norme riscritte così da colmare vuoti legislativi, formazione specifica per i giudici e soprattutto turn over.

E poi ancora stadi smart che aiutino l'Italia a candidarsi per ospitare Euro 2028 e l'ora di calcio settimanale in tutte le scuole dell'obbligo. Concetti già espressi da Gravina a gennaio, oggi condivisi in modo trasversale, ma che allora non bastarono per superare la logica del campanile. 

Nel frattempo però qualche aggiunta al programma l'ha fatta, così da andare in contro sul piano dei contenuti a chi il passo lo ha fatto verso di lui in cabina elettorale. Quindi ecco spuntare una commissione permanente per la gestione delle mutualità, in pratica i soldi che il Coni dà alle Federazioni e che la Federazione distribuisce alle leghe: tema molto caro alla A e alla B. Rispetto a gennaio ecco iniziative di esenzione per i Dilettanti, e l'impegno esplicito a sostenere le spese arbitrali. Poi ci sono gli obiettivi programmatici che piacciono tanto ai presidenti, qualunque sia la loro categoria, come la flessibilità nei contratti, con l'obiettivo di decurtare gli stipendi in caso di retrocessione. Oppure il ritorno all'albo degli agenti, al fine di sottoporli al potere disciplinare federale. Non poteva esserci nel programma di 9 mesi fa, per ovvie ragioni, l'accenno al Decreto Dignità ma dialogare col Governo sull'articolo 9 che vieta le pubblicità delle agenzie di scommesse diventa una priorità perché la ricaduta economica sul sistema calcio non sarà lieve. Gravina ha due anni per spostare le montagne, ma se ha davvero l'energia di un giovanotto e l'esperienza di un vecchio saggio come dice potrebbe farcela, sassolino dopo sassolino.

Cosa fa il Presidente federale e quali sono i suoi poteri?

Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) ha la rappresentanza legale della federazione, la responsabilita' generale dell'area tecnico-sportiva ed esercita le funzioni di programmazione, indirizzo e controllo relative al perseguimento dei risultati agonistici a livello nazionale e internazionale. Tra le sue prerogative ci sono quelle di presiedere il Consiglio Federale e di nominare il direttore generale, previa consultazione con il Coni e sentito il Consiglio Generale. 

L'incarico del presidente federale dura quattro anni e può essere rinnovato ma chi ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica, non è immediatamente rieleggibile allo stesso ruolo. Fra i poteri e i compiti del presidente federale, c'è la nomina dei Direttori tecnici delle squadre nazionali, sempre previa consultazione con il Coni e sentito il Consiglio Federale.

Ancora, il Presidente ha la responsabilità generale del buon andamento della Federazione e per particolari ed urgenti motivi, sentiti i VicePresidenti, può adottare e rendere immediatamente esecutivi i provvedimenti di competenza del Consiglio federale. Il presidente convoca almeno ogni bimestre e presiede, il Comitato di presidenza e il Consiglio federale. Per quanto riguarda l'elezione dei suoi due vice presidenti, eletti dal Consiglio federale, quello che consegue il maggior numero di voti o, in caso di parita', quello designato dal Presidente, assume la carica di VicePresidente vicario. Il presidente Federale attribuisce deleghe ai vicepresidenti che sono suoi rappresentanti legali in caso di assenza o impedimenti.