Inter, Spalletti: "Paragone con Mourinho è stimolo. Con l’Atalanta scelte sbagliate. Ha pesato anche il Barcellona"

Serie A

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, l’allenatore nerazzurro è tornato a parlare del pesante ko della sua squadra nell’ultimo turno di campionato: "Questa partita dice che abbiamo ancora difetti, dobbiamo impegnarci di più. Ha pesato il match con il Barcellona". E sul ruolo di anti-Juve: "Il percorso è ancora troppo breve per colmare quelle distanze"

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Dal rammarico per la pesantissima sconfitta subita nell’ultimo turno di campionato contro l’Atalanta ai motivi che hanno portato a un ko che ha interrotto una striscia di sette vittorie consecutive in campionato. Poi l’importanza dell’ultimo match di Champions League contro il Barcellona e il rapporto con José Mourinho, fino al ruolo di anti-Juve da molti attribuito alla sua Inter: tanti gli argomenti affrontati da Luciano Spalletti, che da Coverciano – dove ha avuto luogo la premiazione della Panchina d’Oro (riconoscimento vinto da Massimiliano Allegri, votato anche dallo stesso Spalletti) è intervenuto ai microfoni di Sky Sport.

C’è ancora rammarico per la sconfitta con l’Atalanta?
"È chiaro che c’è dispiacere, perché in questo filotto di partite avevamo abituato i tifosi a un altro tipo di comportamento. Questa partita purtroppo dice che, anche se i nostri blackout si sono diradati, ci rimangono ancora un po’ di difetti. Quindi dobbiamo andare a impegnarci ancora di più".

È passato il nervosismo?
"Ormai ho imparato a stare dentro le situazioni che capitano da un punto di vista professionale: l’analisi parte da me, se ho fatto il mio lavoro nella maniera corretta prima di arrivare a questa partita. In base a come è andata, vedo scelte sbagliate perché il risultato racconta questo. Ma c’è anche da considerare l’emotività e il dispendio della partita di Champions giocata martedì con il Barcellona: ha pesato per noi così come per loro, che non hanno offerto una prestazione di qualità".

I paragoni con Mourinho danno fastidio?
"Devono servire da stimolo. Se in questo momento, per quello che ha fatto, tutti i tifosi interisti si sono sentiti chiamati in causa o hanno partecipato a questo gesto, significa veramente che i contratti ti fanno essere di quella squadra per la lunghezza dei contratti stessi, ma sono le vittorie e i successi che ti permettono di entrare dentro la storia".

Perché ha votato Allegri per la Panchina d’Oro?
"Allegri l’ho votato perché è un grande allenatore. È difficile trovare uno che rimane per tanto tempo nella stessa panchina vincendo quello che ha vinto lui. Inoltre è sempre stato vicino a vincere qualsiasi titolo e non ha mai buttato via niente, quindi è un merito importante".

Può essere l’Inter l’anti-Juve?
"Quello che faremo si vedrà in fondo, ma quello che stiamo facendo ora ha già un valore. Cercheremo di migliorare ancora il percorso e di dare ai tifosi una squadra solida e riconoscibile. Ci accostate sempre alla Juve, ma noi siamo partiti troppo indietro ed il percorso che abbiamo fatto è ancora breve per colmare quelle distanze. Anche il Napoli ha lavorato bene, prima con Sarri e anche quest’anno. Non dimentichiamo che negli scorsi campionato sono arrivati a 30 punti da noi. Quindi si tratta di squadre con una forza a livello strutturale e caratteriale completa".