Chelsea, Sarri: "Napoli? Più di così non si poteva. L'addio è stato un po' così. La Juve si può battere"

Serie A
Prima stagione al Chelsea per Maurizio Sarri (Getty)

L'allenatore del Chelsea si racconta alla Gazzetta dello Sport: "Non mi staccherò mai dal Napoli. De Laurentiis? Mi sento di ringraziarlo nonostante un addio un po' così". Sulla Serie A: "La Juve pensa alla Champions, può essere vantaggio per le altre"

RANIERI E NON SOLO: ALLENATORI ITALIANI ALL'ESTERO

In Inghilterra è arrivato solo la scorsa estate, ma tra Maurizio Sarri e la Premier League il feeling è stato immediato. "Io, al momento, mi trovo molto bene. L’atmosfera è fantastica, il calcio è spettacolare e un allenatore riesce a divertirsi. Klopp? Ad un certo punto mi voltai verso di lui e vidi che sorrideva. Mi avvicinai e gli chiesi perché. Mi disse 'mi sto divertendo un mondo, tu?'. 'Anche io', gli risposi. Ecco, quando vivi queste situazioni, ti accorgi che sei arrivato al top", racconta l'allenatore del Chelsea in un'intervista esclusiva rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Numeri alla mano e bel gioco, Sarri sta incantando la Premier: "Diciotto partite senza sconfitte, in una realtà competitiva come questa, dimostrano che abbiamo intrapreso la strada giusta. Sono ancora più contento perché si gioca tantissimo e la possibilità di incidere in profondità è più complessa. Il ritmo è serratissimo. È ovvio – prosegue l'ex allenatore del Napoli – che in queste situazioni le partite sottraggono lavoro sul campo. Non posso però dire che non lo sapessi, ero consapevole di questo carico di impegni e sto cercando una mediazione tra allenamenti e gare".

"Premier? Cornice fantastica. La squadra mi segue e si diverte"

"L'aspetto che ti conquista immediatamente è un calcio di alto livello, all’interno di una cornice fantastica. C’è una passione infinita e per quello che ho visto finora, espressa nei toni giusti. La cosa da correggere invece è la questione tempo. Gli spazi ristretti per gli allenamenti non aiutano gli allenatori  e credo anche i giocatori. Non bisogna pensare solo alla componente fisica, ma anche a quella mentale", prosegue Sarri. Che ribadisce ancora una volta il suo concetto di divertire e divertirsi: "L'idea di partenza, quando decisi di dedicare la mia vita allo sport, fu quella di divertirmi e di divertire. Quando la squadra mi segue e riesce ad applicare sul campo le mie teorie, provo un’immensa soddisfazione. E quando vedo che anche giocatori e pubblico sono contenti, che cosa potrei chiedere di più? Il mio senso del  calcio è questo. I risultati sono una logica conseguenza. È un concetto fondamentale nella vita reale: se lavori bene e con passione, prima o poi centrerai i tuoi obiettivi".

"Napoli nel cuore. Scudetto? La Juve pensa alla Champions…"

Immancabile un ritorno al passato, l’Italia, la Serie A, Napoli. "Che eredità ho lasciato a Napoli? Penso che quella più visibile sia numerica: presi una squadra che aveva chiuso il campionato con 64 punti e ho lasciato una squadra che ha raggiunto quota 91. Più di questo non si poteva fare. L'altra eredità è personale: il rapporto con la città e la sua gente. Non mi staccherò mai dal Napoli. Hanno paragonato il mio Napoli a quello di Vinicio, una delle prime squadre in Italia, negli anni Settanta, a viaggiare nel futuro. Mi onora quest'accostamento". Una bella storia quella tra Sarri e il Napoli, finita con qualche dissapore tra l’allenatore e il presidente azzurro: "Che cosa mi sento di dire a De Laurentiis? Non ho nulla da dire. Posso solo ringraziarlo. Mi ha dato la più grande soddisfazione personale della mia vita affidandomi il Napoli, la squadra del mio cuore e delle origini. È stata una magnifica avventura che non può essere cancellata da un congedo un po' così", prosegue l'allenatore del Chelsea. Sarri che dice la sua anche sulla corsa scudetto: "Questa Juventus ha una priorità, la Champions. Alla fine, potrebbe rivelarsi un piccolo vantaggio per la concorrenza", ha concluso.