Va alla squadra di Ancelotti il Monday Night della 14^ giornata di Serie A: decisivo il gol nel finale di Milik in campo da 5 minuti. In precedenza il vantaggio di Ruiz era stato vanificato dall'ex Zapata. Tre punti che permettono al Napoli di salire a quota 32 punti, 8 in meno della capolista Juventus
ATALANTA-NAPOLI MINUTO PER MINUTO
ATALANTA-NAPOLI 1-2
2' Ruiz (N), 56' Zapata (A), 86' Milik (N)
Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Mancini (89' Tumminello), Palomino, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Rigoni (71' Valzania), Zapata. All. Gasperini
Napoli (4-4-2): Ospina; Maksimovic (77' Hysaj), Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Hamsik, Ruiz (77' Zielinski); Mertens (81' Milik), Insigne. All. Ancelotti
Ammoniti: Allan (N), Masiello (A), Mario Rui (N)
Chiusura in ritardo di Hateboer nell'occasione, tap-in col sinistro di Ruiz che non lascia scampo a Berisha. Atalanta subito costretta a rincorrere dopo due minuti di gioco!
Ci sarà un minuto di silenzio nel ricordo di Flemming Nielsen, ex calciatore danese dell'Atalanta omaggiato anche dalla curva nerazzurra
Stretta di mano tra i capitani Gomez ed Hamsik agli ordini dell'arbitro Giacomelli
Ultimi istanti prima del fischio d'inizio a Bergamo: ingresso in campo per le due formazioni. Atalanta dalla classica maglia nerazzurra, prima casacca anche per il Napoli in azzurro
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Reduce dal successo in Champions contro la Stella Rossa, Ancelotti è imbattuto da 6 turni in campionato (14 punti) e prova a rimanere in scia dell’invincibile Juventus. Archiviato il passo falso contro il Chievo, gli azzurri hanno incassato i 2 stop stagionali in trasferta a Marassi con la Samp e a Torino nel big match sul campo della Juve
Il Napoli non molla la rincorsa alla Juventus e mantiene vivo il campionato grazie alla prova di forza esibita a Bergamo. Va alla squadra di Ancelotti il Monday Night della 14^ giornata di Serie A, successo maturato in extremis su un campo tradizionalmente ostico per gli azzurri: 2-1 il risultato finale contro l’Atalanta, rincuorata dal provvisorio pareggio dell’ex Zapata prima del definitivo acuto di Milik in campo solo da 5 minuti. Una rete pesantissima quella del polacco, autore di 7 dei suoi 15 gol nella massima serie da subentrato. Prima di lui era arrivata l’ennesima conferma di Fabian Ruiz, un fattore in trasferta con il suo 3° gol lontano dal San Paolo. Il Napoli riscatta il passo falso contro il Chievo e si porta a quota 32 punti, 8 in meno della capolista Juventus. Crolla invece nel finale la squadra di Gasperini che incassa il 2° stop di fila dopo la rimonta targata Empoli.
Reduce dal passo falso contro il Chievo, Ancelotti affronta la delicata trasferta di Bergamo confermando l’undici che ha battuto la Stella Rossa: spazio quindi a Maksimovic e Ruiz come l’intoccabile tandem Mertens-Insigne. Dall’altra parte Gasperini perde Ilicic (squalificato) e Toloi, assenze colmate dagli ingressi di Mancini e Rigoni. Pronti-via e il Napoli sfonda sull’asse Insigne-Ruiz: assist di Lorenzinho per l’ex Betis, libero di segnare sul secondo palo complice l’errata disposizione della difesa nerazzurra. Si conferma un fattore in trasferta lo spagnolo a segno per la terza volta in campionato. L’Atalanta prova a reagire con Gomez e sbatte contro Mario Rui, attento in tre chiusure decisive. Napoli che sfiora il raddoppio con lo stesso Ruiz (male dinanzi a Berisha) e Insigne, fermato dal palo e da una posizione di offside sotto gli occhi del Ct Roberto Mancini. Non basta un attivissimo Zapata per Gasperini, padrone del possesso palla sebbene a rischio sulle ripartenze azzurre: Insigne vicino al bis con un pallonetto a lato, Albiol non inquadra invece lo specchio dagli sviluppi di calcio d’angolo. Dopo l’intervallo sono i bergamaschi a premere sull’acceleratore sfruttando il lavoro di Zapata: Freuler a botta sicura viene vanificato da Albiol, è invece la mira a voltare le spalle a Gomez. È quindi l’ex dell’incontro a mettersi in proprio e punire Ospina da distanza ravvicinata al minuto 56. Insigne impegna Berisha mentre Ancelotti si gioca le carte Zielinski e Milik, cambio quest’ultimo che si rivela decisivo: dopo 5’ dal suo ingresso il polacco raccoglie un invito di Mario Rui e non perdona Berisha. L’ennesimo guizzo da subentrato che può riscrivere il destino di questo campionato.