Roma, la società fa marcia indietro: stop al ritiro. E Di Francesco è in bilico: contro il Genoa diventa decisiva

Serie A
Roma, settimo ko stagionale a Plzen: stop al ritiro, ma la panchina di Eusebio Di Francesco resta in bilico

Decisione presa nonostante la sconfitta di Plzen in Champions League. Di Francesco resta in discussione: decisiva la sfida al Genoa di domenica sera. Intanto in Europa sono 30 le trasferte consecutive con reti al passivo: solo il Celtic così male.

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La sconfitta di Plzen nell'ultima partita della fase a gironi di Champions League ha confermato il momento complicato della Roma, a secco di vittorie nelle ultime cinque uscite ufficiali tra Serie A ed Europa, ma la società giallorossa ha deciso di interrompere il ritiro punitivo a Trigoria, stabilito dopo il pareggio di Cagliari, maturato nel finale di partita in doppia superiorità numerica. A comunicarlo la radio ufficiale del club giallorosso, Roma Radio. Florenzi e compagni non resteranno quindi 24 ore su 24 ore nel centro sportivo Fulvio Bernardini fino a domenica sera (ore 20:30), quando all'Olimpico arriverà il Genoa. A non cambiare, invece, è la posizione di Eusebio Di Francesco: la panchina dell'allenatore resta in bilico e la sfida contro i liguri sarà determinante per il suo futuro.

Di Francesco in bilico: contro il Genoa partita decisiva per il futuro

La notte ha quindi portato consiglio in casa Roma. Da un lato per decretare lo stop al ritiro, evidentemente ritenuto poco efficace dalla società considerando le risposte avute sul campo in Repubblica Ceca. Dall'altra parte per capire che non c'è più tempo da perdere per assumere delle decisioni riguardanti la guida tecnica della squadra. La fiducia verso l'allenatore resta, ma a tempo determinato: contro il Genoa, la Roma dovrà dimostrare di aver invertito la tendenza, facendo risultato e cercando di tenere a vista il quarto posto, obiettivo minimo per la proprietà, oggi occupato dal Milan e distante cinque punti. L'ambiente è surriscaldato, e la contestazione di Plzen lo dimostra. Contro i liguri non ci saranno quindi in palio solo i tre punti, ma anche il futuro della panchina di Eusebio Di Francesco.

Roma, stop al ritiro: inatteso dietrofront dopo la sconfitta di Plzen

A stabilire il ritiro punitivo di Trigoria erano stati il ds Monchi e l'allenatore Eusebio Di Francesco. Una decisione concordata con la società, che aveva fatto sapere che la squadra sarebbe rimasta a tempo indeterminato al lavoro nel centro sportivo Bernardini. Dopo la sconfitta di Plzen, ininfluente per il passaggio del turno (acquisito dalla Roma in seconda posizione alle spalle del Real Madrid), è invece arrivato il dietrofront: calciatori "liberi" e preparazione della sfida al Genoa che seguirà il solito iter, con ritiro al via a Trigoria dal sabato.

Maglia nera in difesa: 30 trasferte consecutive con gol al passivo in Champions League, solo il Celtic così male

Il 2-1 di Plzen contro il Viktoria ha rappresentato per Di Francesco e i suoi il settimo ko stagionale tra campionato e Champions League. Un dato condizionato anche dal rendimento della difesa in campo europeo: con i centri incassati da Kovarik e Chory, la Roma ha incassato gol per la 30esima trasferta consecutiva in Champions, agganciando il Celtic come maglia nera per la striscia più lunga nella competizione. Un traguardo del quale non andare certo fieri, che fa la somma con i 20 centri al passivo in 15 turni di campionato: più di squadre che seguono in classifica i giallorossi come Sampdoria, Fiorentina, Cagliari e Parma. Anche così si spiega la delusione dei 600 tifosi romanisti che hanno seguito la squadra in Repubblica Ceca alla Doosan Arena. L'unico calciatore ad avviarsi verso il settore ospiti e sorbirsi la reazione di fischi è stato il difensore Kostas Manolas, a Plzen per la prima volta capitano dal fischio d'inizio in maglia giallorossa: "Prendiamo dei gol che subiscono solo le squadre giovani – ha spiegato Manolas - subiamo attacchi immediati, le altre squadre così sono sempre pericolose. I gol che abbiamo preso non sono gol che prende una grande squadra: non si difende in 4, ma in 11”. Con tanto di ricetta per riprendere a trovare vittorie e punti: “Per ripartire dobbiamo avere coraggio, trovare serenità e personalità per uscire da questo momento. Non possiamo dire che è solo sfortuna, è che noi in questo momento non siamo all'altezza".