Genoa, Preziosi: "Che errore richiamare Juric! A gennaio tre innesti. Su Piatek…"

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Preziosi, Genoa (Getty)

Il presidente rossoblù al Corriere dello Sport: "Ballardini non mi ha mai convinto, il vero errore è stato richiamare Juric. Prandelli uomo esperto e motivato. A gennaio farò due o tre innesti. Vendere il club? Se arrivasse l'acquirente giusto…"

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Per provare a dare nuova tranquillità al suo Genoa ha scelto Cesare Prandelli, il terzo allenatore a sedere sulla panchina rossoblù da inizio stagione dopo Ballardini e Juric. "Prandelli? Lo davano tutti per cotto ma ho intravisto invece in lui la voglia di dimostrare, di stare dentro un progetto. Mi ha convinto. Ho trovato un uomo molto motivato e ricco di esperienza", parla così Enrico Preziosi nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Il presidente del Genoa torna sulla scelta di affidare la squadra all'ex Ct della Nazionale: "A Prandelli ho chiesto di calmare l'ambiente. Lui non sarà mai contestato. Deve solo rimettere a posto la squadra, con due o tre innesti che farò a gennaio, a centrocampo, a sinistra dove abbiamo perduto Laxalt e un portiere. Non chiedo mai a un allenatore di far giocare questo o quello. I buoni giovani si valorizzano da soli. Così era con Gasperini".

"Ballardini non mi ha mai convinto. Juric? E' sfortunato"

Preziosi spiega poi i motivi che lo hanno spinto a esonerare Ballardini: "Non mi ha mai convinto. È un allenatore basico, può gestire situazioni complicate, ma se deve partire e fare gioco, fa fatica. In 14 anni è stato esonerato 13 volte, ci sarà un motivo. Per i compiacere i tifosi è rimasto in piedi nel derby per non sedersi da ospite sulla panchina della Sampdoria. Ha mandato baci alla gradinata Nord. Gesti e baci che diventano facilmente pugnalate appena le cose volgono al peggio. Si è fatto stordire dall’affetto dei tifosi". Il presidente del Genoa poi aggiunge: "Ballardini mandava baci, non considerando che, se non arrivano i risultati, il bersaglio diventa la società. Il mio errore non è stato mandare via Ballardini, ma richiamare Juric. Avevo incontrato Prandelli e Nicola. Poi c'era anche Iachini, che però non poteva mai allenare il Genoa, avendo alle spalle la Sampdoria. Juric sembrava maturato, abbiamo deciso con Zarbano e Perinetti di dargli un'altra chance. Cosa non ha funzionato? La Coppa Italia è stata la goccia, dico sempre che ci vuole un generale fortunato più che bravo e Juric non è fortunato, le cose gli girano sempre contro".

"Kouame è fortissimo. Piatek una certezza"

"Io un affarista? I beceri dicono che porto via soldi, ma non sanno che con il calcio ci ho perso 200 milioni. Lo sanno tutti tranne i nostri tifosi. Spendi 70 ogni anno e te ne arrivano 45, se va bene. Puoi ripianare solo con le plusvalenze. Da piccolo tifavo per il Napoli, ho anche cercato di prenderlo quando c'era Naldi, ma non ce l'ho fatta", ammette Preziosi. "Romero è del '98, una personalità pazzesca. Diventerà uno dei migliori difensori al mondo. Ballardini lo mandava in Primavera. Kouame, 21 anni, è fortissimo. Piatek è una certezza. Fare una grossa plusvalenza? Spero di sì. Il problema di Piatek non è quanto mi offriranno, ma i 3 milioni che mi chiederà lui d'ingaggio", prosegue il presidente rossoblù.

"Cassano si era proposto. Vendere? Se arrivasse l’acquirente giusto…"

Preziosi svela poi un retroscena relativo a Cassano: "Si era proposto, si era messo a lustro per venire da noi, ma poi è entrato in un loop di scelte confuse, tipiche di un uomo nella parabola discendente. Quando stava bene faceva la differenza. L'avrei preso, ma il passato sampdoriano non aiutava. Pilatescamente gli dissi di fare quattro chiacchiere con Juric, che non volle incontrarlo". Preziosi parla poi della possibilità di cedere la società: "La mia natura mi impedisce di lasciare le cose a metà. Se arrivasse l'acquirente giusto, non un avventuriero, perché no? Io più di così non riesco a fare e perché impedire ai tifosi di sognare?", ha concluso il presidente del Genoa.