Inter, Marotta: "Qui più avanti della Juve 2010, sostegno a Spalletti. Rinnovo Icardi? Con i tempi giusti"

Serie A

Il nuovo Ad nerazzurro in esclusiva a Sky Sport: "Sono molto emozionato di essere all'Inter, è come il primo giorno di scuola. Le parole di Spalletti? Le vedo come positive, ha il sostegno della società e vogliamo ripagarlo con un buon mercato". Sull'eliminazione dalla Champions: "Grande amarezza, ma serve fare queste esperienze. Gap con la Juve? È ancora grande, speriamo di colmarlo in poco tempo". Icardi vuole il rinnovo: "Lo affronteremo con i giusti tempi"

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Beppe Marotta è l'uomo nuovo dell'Inter. Nominato dal cda come nuovo Amministratore Delegato dell'area sportiva, l'ex dirigente della Juventus è pronto a cominciare la sua nuova avventura. In eslcusiva a Sky Sport, ha raccontato le sue prime impressioni sull'ambiente nerazzurro, all'indomani della prima cena insieme a dirigenza e squadra ad Appiano Gentile.

Come ha trovato l’Inter?

Come sempre quando si cambia la società c’è qualcosa di diverso. C’è sempre comunque grande ottimismo, sia da parte mia che da parte del club per raggiungere obiettivi vincenti

Momento non facile

Sono dinamiche che ci sono sia nei grandi che nei piccoli club durante la stagione, siamo in una fase interlocutoria della stagione e c’è grandissima amarezza per l’eliminazione in Champions, che è la competizione tra le più importanti nel mondo. Tifosi e società ci tenevano a fare bene, ma bisogna andare avanti con grande ottimismo e serenità, risalendo la china.

Icardi e il rinnovo: a che punto siamo?

Icardi è il nostro capitano e goleador, un ottimo giocatore a cui va portato rispetto. Ho letto il tweet di Wanda Nara: sinceramente sono arrivato qua da pochissimo, è normale che queste tematiche siano importanti nell’economia della società ma le affronteremo con i tempi giusti, con rispetto anche della controparte.

Sulle parole di Spalletti

Ho cenato con lui ieri sera, lo conosco da tempo. Ho avuto modo di confrontarmi molto spesso con lui, che possiede una dialettica che va interpretata e l’ho interpretata in un modo positivo. Uno spirito d’orgoglio ci deve essere sempre, soprattutto da parte degli allenatori che devono essere leader di un gruppo. Quando dico che la società deve supportare l’allenatore significa che la società lo deve mettere nelle condizioni di rendere al meglio e di valorizzare il patrimonio che gli viene messo a disposizione. Il richiamo all’orgoglio è un fatto positivo, non rimane che la risposta del campo. Spalletti è un ottimo allenatore che ha dimostrato tanto in carriera, bisogna lasciarlo lavorare. Ha conquistato posizioni importanti con un’Inter in difficoltà: ha le qualità per essere protagonista, poi sta alla società per fare bene sul mercato. Siamo un gruppo e ci confrontiamo sempre.

Quali sono pregi e limiti del gruppo?

Parlando tecnicamente, è un gruppo che sa esprimere grande qualità. Il gruppo sa giocare bene, ha dalla sua individualità notevoli. Siamo giovani, quindi anche gli alti e bassi sono normali. L’esperienza di quest’anno in Champions sono sicuro servirà anche per il prossimo anno, così come mi è successo alla Juve.

Inter salda in zona Champions: sufficiente per dire che parte avanti rispetto alla Juve di diversi anni fa?

Sicuramente sì, io poi sono arrivato a metà della stagione. In questa società ho trovato una dirigenza forte e preparata, con una rosa altamente competitiva. All’Inter voglio portare la mia esperienza e contributo a una realtà di per sé già forte, che deve essere migliorata. Direi che principalmente io entro in punta di piedi, offrendo quella che è la mia competenza. La situazione è comunque diversa rispetta a quella del 2010.

Quanto ci vorrà per raggiungere la Juve?

Il gap è ancora molto grande, ma è normale che sia così. La storia del club lo ha dimostrato, i cambi di società degli ultimi anni hanno fatto perdere un po’ di senso di appartenenza che è importante. La famiglia Zhang ha dimostrato con fatti concreti di avere grandi ambizioni e ora sta a noi, dirigenti e tecnici, di ripagare la fiducia che ci è stata data, così come i nostri tifosi. Occorrerà ancora del tempo, possono essere mesi o anni. Non è comunque un alibi, guardiamo avanti con ottimismo per raggiungere traguardi importanti anche in questa stagione.

Grosse spese sul mercato?

Non sempre chi spende di più vince di più. Dipende anche dalla solidità societaria, dalla cultura del lavoro, dalla struttura. Paradossalmente i soldi sono complementari a tutto il resto

Emozione per questo progetto?

C’è sempre, è come il primo giorno di scuola con nuovi traguardi che ci si pone, non facili da raggiungere. Per me questa è una fase di osservazione, ma ho avuto la fortuna di poter entrare in una società blasonata e con dirigenza preparata in cui è più facile entrare. E c’è grande volontà di raggiungere ottimi risultati

Orecchio a Juve-Toro?

Generalmente le guardo tutte le partite, è normale che stasera ci darò un occhio. Questo è il DNA del mio lavoro e dalla mia passione. E certamente non posso dimenticare il ciclo della Juventus.