Sicurezza stadi, necessaria bonifica dello sport. Misure preventive non bastano, serve piano culturale

Serie A

Matteo Marani

Il punto sulla lotta alla violenza ed al razzismo nel calcio. Un dialogo tra le massime autorità competenti: perché il pallone ha bisogno di combattere, ma di farlo da “squadra”, partendo dalla prevenzione alla quale va però affiancato un importante piano culturale 

GIORGETTI: “STADI CHIUSI E’ SCONFITTA STATO”. GABRIELLI AD ANCELOTTI: “OGNI AZIONE HA CONSEGUENZE”

Se definirla storica è forse eccesivo, certamente la giornata di oggi è stata molto importante sul fronte della sicurezza.

Al Mapei Stadium, in uno dei pochi impianti di proprietà e realmente moderni del nostro Paese, il Sassuolo con la Federcalcio e la Questura di Reggio Emilia, ha voluto organizzare un convegno che ha messo insieme gli esperti di sicurezza con le massime autorità presenti. Il capo dell'osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive Daniela Stradiotto, il vicedirettore dell’Ucigos (Ufficio centrale per le investigazioni generali e per le operazioni speciali, ndr) Diego Parente, ma soprattutto il Capo della Polizia Franco Gabrielli e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. E ancora: Kenny Scott, direttore sicurezza e operazioni della UEFA che ha confrontato i modelli europei, sostenendo che alla fine ogni Paese ne debba ricavare uno proprio. Moltissimi gli aspetti toccati, dagli steward, oggi sempre più importanti, anche a detta delle Forze dell’Ordine, alla modernità necessaria degli impianti che devono essere sempre più comodi e videocontrollati.

Tutti gli interventi hanno avuto un elemento comune: non bastano e non basteranno mai le misure preventive e di repressione. Utili, giuste, necessarie, ma alle quali va affiancato un piano culturale di azione profonda, quella che il sottosegretario Giorgetti ha definito la “bonifica del calcio”, il fatto di isolare quelli che sono i leader negativi dei loro gruppi. E’ il messaggio più importante che esce dalla giornata di lavoro di oggi a Reggio Emilia.

Il calcio ha bisogno di combattere, ma deve farlo tutti insieme, da tutti i suoi punti di vista.