Ancelotti: "Il Napoli è perfetto, Zidane mi ha cambiato. Calciomercato? Lozano mi piace da morire"

Serie A
Carlo Ancelotti (lapresse)

L'allenatore azzurro al Corriere dello Sport: "Napoli la soluzione perfetta per me, mi voleva anche la Nazionale. De Laurentiis? Ci sentiamo due volte a settimana, ma guai se mi fa la formazione". Sul mercato: "Barella è forte, Lozano mi piace da morire. Ma Allan va via?". Retroscena Zidane: "È stato lui a cambiare la mia idea di calcio"

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Napoli, il mercato, il mondo da allenatore: a tutto Carlo Ancelotti. Il tecnico del Napoli ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, nella quale ha raccontato le sensazioni del presente, i desideri per il futuro e qualche retroscena sulla sua lunga e vincente carriera. A cominciare dal suo arrivo, la scorsa estate, in azzurro: “De Laurentiis era in piena trattativa con Sarri, non avevo alcuna intenzione di finirci in mezzo - ha spiegato - Mi era stata chiesta la disponibilità nel caso in cui non avessero trovato l’accordo, l’avevo data. In quel periodo si erano fatti avanti ufficialmente solo la Nazionale e il Napoli. In Premier non c’era spazio e io volevo tornare ad allenare tutti i giorni. Napoli era la soluzione perfetta. De Laurentiis l’ho incontrato per la prima volta il giorno che mi i giornalisti mi hanno beccato nell’hotel di Roma, quando stavo andando a firmare”. Il rapporto col presidente è sempre integro: “Ci sentiamo due volte a settimana, di solito. Si informa, è giusto che lo faccia. Vuole sapere, domanda. Se mi suggerisce la formazione? Gli ho detto che se un giorno mi fa la formazione io gli organizzo il cast per un film. Prendo De Niro, Ryan Gosling, Di Caprio, Bradley Cooper, Chris Payne e la nostra amica Zoe Saldana”, scherza.

"Barella è forte, Lozano mi piace da morire"

Proprio con ADL il tema centrale è il mercato, che il Napoli cerca sempre di fare con la testa. E un centrocampista è ciò su cui sta lavorando la società: “Ma Allan se ne va? (ride, ndr). Lobotka lo trattammo l'estate scorsa quando rischiavamo di perdere Fabian Ruiz per via della clausola. Barella è forte, Lozano mi piace da morire. Ma adesso mi tengo la mia squadra, che è già un'ottima squadra”, ha assicurato Ancelotti. Che ora, con la Lazio, è pronto a cominciare un duro girone di ritorno in Serie A: “La Lazio e le due partite col Milan. Abbiamo il dovere di tener botta per mantenere vivo il campionato. La squadra non ha ancora dato il 100 per cento. Fabian Ruiz? Neanche lui l'ha dato, come Milik e Zielinski”. La Champions, purtroppo, è finita prima del previsto, per colpa anche di un girone davvero duro: “C'è un velo di cattiveria quando si dice che siamo finiti 'fuori dalla Champions'. Nel nostro girone c'erano due potenziali vincitrici, PSG e Liverpool, noi siamo stati in corsa fino all'ultimo. In campionato proveremo fino in fondo ma se vincerà la Juve non sarà una grande novità. O sbaglio? Qui a Napoli De Laurentiis ha fatto un grande lavoro. Cristiano, il nostro Cristiano (Giuntoli, ndr) ha fatto i miracoli”.

"Zidane ha cambiato la mia idea di calcio"

Ancelotti ha poi ripercorso un momento importante della sua carriera, fondamentale per la sua crescita: “Zidane alla Juventus ha cambiato la mia idea di calcio - ha spiegato - A Parma non feci prendere Baggio che aveva già l’accordo con Tanzi. Baggio che è uno dei più grandi talenti del calcio italiano, perché avevo Chiesa e Crespo e puntavo ad un calcio che ingabbiava i giocatori e non prevedeva il trequartista, ruolo che Roberto aveva richiesto. Se fosse arrivato dopo la svolta di Zidane l’avrei tenuto eccome. Con Zidane - aggiunge - ho fatto il processo inverso: ho creato la squadra intorno al campione, gli ho cucito addosso il vestito”. Una battuta finale sulle atmosfere speciali che ha vissuto in carriera: “Gli otto anni al Milan sono una cosa a parte, ma se devo dire la verità dico a Madrid. Madrid perché è Madrid e perché tutti gli allenatori dovrebbero poter lavorare in una città come quella”, ha concluso.