Napoli-Lazio, le chiavi tattiche

Serie A

Flavio Fusi

Carlo Ancelotti ha molte assenze importanti, Simone Inzaghi sta ritrovando ad alti livelli Milinkovic-Savic e Luis Alberto: i principali spunti tattici del posticipo di domenica al San Paolo

NAPOLI-LAZIO LIVE

Il girone di ritorno riprende subito con una sfida tra due delle prime quattro squadre in classifica: il Napoli di Carlo Ancelotti affronta al San Paolo la Lazio di Simone Inzaghi. I partenopei, che hanno iniziato il 2019 battendo il Sassuolo in Coppa Italia e in campionato hanno vinto quattro delle ultime cinque partite, non dovrebbero avere problemi a restare tra le prime quattro in classifica, alla luce dei 13 punti di vantaggio sul quinto posto del Milan. Lo scudetto, invece, sembra poco più che un sogno, considerati i 9 punti di distacco dalla Juventus.

Chi rischia invece di scivolare fuori dalla zona Champions League è proprio la Lazio, che deve consolidare il quarto posto e resistere ai ritorni di Milan e Roma, soprattutto dopo la beffa della passata stagione, in cui la qualificazione in Champions è svanita proprio all’ultima giornata contro l’Inter. La squadra di Inzaghi dovrà cercare di riscuotere il proprio credito con gli expected goals: il differenziale tra i gol effettivamente segnati e quelli attesi è infatti di -7,7. La Lazio cioè segna molto meno rispetto alla qualità delle occasioni create. L’occasione è buona anche per dimostrare di essere all’altezza nelle grandi partite: finora i biancocelesti hanno raccolto solo un punto quando hanno giocato con le prime sei (11 reti subite e solo 3 segnate), ma dopo la gara con gli azzurri dovrà affrontare la Juventus in campionato e l’Inter in Coppa Italia.

Il Napoli, imbattuto al San Paolo da 15 giornate (12 vittorie e 3 pareggi), punterà sul supporto del proprio stadio per cercare di compensare le numerose assenze. Mancheranno per squalifica tre giocatori chiave come Koulibaly (per cui il giudice sportivo ha respinto il ricorso), Allan e Insigne, mentre Hamsik e Chiriches sono ai box per infortunio. Come se non bastasse, anche Albiol e Mertens non sono al meglio, ma dovrebbero comunque essere regolarmente in campo. Lo spagnolo affiancherà Maksimovic al centro della difesa, con Hysaj e Ghoulam sulle corsie. A centrocampo Ancelotti non ha scelta: Rog sembra in procinto di essere ceduto e quindi toccherà a Callejon, Diawara, Zielinski e Ruiz. In attacco Milik (7 reti da inizio dicembre) farà coppia con Mertens.

Al contrario del collega, Inzaghi avrà praticamente tutta la rosa a disposizione ed è quindi pronto a schierare il suo tipico 3-5-1-1. Il tecnico biancocelesti dovrebbe affidarsi ancora a Milikovic-Savic e Luis Alberto, che stanno tornando sui propri livelli dopo un inizio di stagione piuttosto deludente. Il serbo formerà il trio di centrocampo con Lucas Leiva e Parolo, ma non è da escludere, perlomeno a gara in corso, l’impiego di Correa al posto di uno di quest’ultimi due, con il passaggio a un sistema di gioco più spregiudicato.

La gara di andata fu la prima prova di forza della squadra di Ancelotti, che aveva lasciato subito un’impronta precisa sul Napoli, pur completando la sua opera di rinnovamento col passare delle giornate. Ora i partenopei impiegano abitualmente il 4-4-2, che in fase offensiva può diventare un 3-4-1-2 o un 3-5-2 con Fabian Ruiz ago della bilancia.

In quella partita, però, la Lazio soffrì i movimenti di Allan e Zielinski a occupare la trequarti e Ancelotti potrebbe nuovamente sfruttare questa vulnerabilità, con Ruiz dentro al campo, Mertens che è naturalmente portato a cercare il pallone abbassandosi e Milik a muoversi verso la profondità per schiacciare la difesa e isolare Lucas Leiva (all’andata era Badelj a giocare da mediano).

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Un'azione del Napoli dalla gara d'andata

Milik allunga la difesa della Lazio attaccando la profondità e Allan ne approfitta per andare a occupare lo spazio tra le linee. Insigne riesce a servire il movimento del centravanti polacco, che conclude verso la porta. Questo tipo di soluzioni potrebbero essere frequenti nelle azioni manovrate del Napoli, anche ora che il sistema di gioco in fase offensiva prende la forma di un 3-5-2 o un 3-4-1-2.

Nella gara dello scorso agosto, però, la Lazio pagò una condizione fisica inferiore rispetto agli avversari ed è probabile che assisteremo a una gara più intensa rispetto all’andata, anche perché Inter-Napoli ha dimostrato che una pressione organizzata e la densità in zona palla creano problemi importanti alla fase di uscita degli azzurri.

Problemi che potrebbero essere amplificato dall’assenza di Hamsik, riciclatosi a tutti gli effetti come regista della squadra dopo la partenza di Jorginho. Se questa sarà la strategia di Simone Inzaghi, la Lazio dovrà cercare di mantenere comunque la copertura del lato debole, per non dare spazio ai cambi di gioco del Napoli, eredità “sarriana” piacevolmente integrata da Ancelotti.

La Lazio dovrà sfruttare l’uomo in più in fase di costruzione che, almeno in linea teorica, le viene offerto dalla contrapposizione tattica. Luiz Felipe, Acerbi e Radu sono tre difensori composti con il pallone tra i piedi e dovranno prendersi la responsabilità di muovere il pallone orizzontalmente in attesa dell’apertura di un varco nelle linee di pressione del Napoli. In questo senso, il gol dell’iniziale vantaggio segnato da Immobile all’andata è un esempio perfetto di quella che potrebbe essere la strategia offensiva dei biancocelesti.

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La Lazio imposta da dietro contro il Torino

La circolazione orizzontale tra i difensori della Lazio consente ad Acerbi di attirare su di sé la pressione di Iago. Parolo viene liberato di conseguenza e può ricevere: Baselli è in ritardo e il centrocampista biancoceleste può verticalizzare nello spazio.

Il 4-4-2 di Ancelotti è in grado di coprire bene il campo in ampiezza in fase difensiva, ma costringendo gli azzurri a scivolare da un lato all’altro del rettangolo verde le probabilità di penetrare le linee avversarie aumentano. Saranno dunque molto importanti i movimenti delle mezzali alla ricerca della ricezione nel mezzo spazio tra i centrocampisti centrali e gli esterni del Napoli. I difensori centrali di Inzaghi avranno anche la possibilità di appoggiarsi alle doti aeree di Milinkovic, ogniqualvolta la pressione avversaria sarà insostenibile.

Le cose cambierebbero con l’impiego di Correa e Luis Alberto a supporto di Immobile. In questo caso, la tensione verticale della manovra biancocelesti sarebbe sicuramente maggiore, con l’innesco dei due giocatori più creativi in campo che diventerebbe prioritario nella fase di sviluppo del gioco.

È probabile che il Napoli alternerà fasi di pressione in cui cercherà di mettere la Lazio alle corde, ad altre di attesa, sia per compensare l’assenza di Allan, fondamentale nel pressing sia per la sua aggressività che per le sue capacità di copertura (da solo vince praticamente tanti contrasti quanti Diawara, Ruiz e Zielinski messi insieme), ma anche per costringere la Lazio a giocare in spazi stretti, terreno che non è esattamente quello in cui i biancocelesti si esprimono al meglio.

La ripresa del campionato dopo la pausa è sempre un’incognita e abbiamo visto spesso risultati inattesi. Quello che possiamo aspettarci da Napoli-Lazio è che entrambe le squadre faranno di tutto per conquistare i 3 punti, anche perché per entrambe la vittoria è l’unica strada per continuare a perseguire i propri massimi obiettivi.