Roma, Schick in esclusiva: "Qui alti e bassi. Mi piace la squadra giovane che sta nascendo, voglio rimanere"

Serie A

L’attaccante ceco è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sky Sport per fare un bilancio del suo primo anno e mezzo in giallorosso e per analizzare il suo momento attuale: "All’inizio non ero in ottime condizioni ed è stato quello il problema principale, ora va meglio. Il mental coach? Se non sei libero con la testa, non puoi dare il massimo". E sul mercato la chiusura: "L’ho sempre detto, voglio stare qui"

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Nella prima stagione con la Roma Patrick Schick ha disatteso le grandi aspettative. Complice qualche problema fisico di troppo, l’attaccante arrivato in giallorosso dalla Sampdoria non è riuscito immediatamente ad imporsi. Qualche ombra anche all’inizio di questa annata, anche se nell’ultimo periodo il ceco appare in crescita, probabilmente anche grazie all’apporto di un mental coach. Tanta voglia di rimettersi in luce per il classe ’96, che può rivelarsi un’arma importante per la Roma di Eusebio Di Francesco nel prosieguo dell’annata. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Sky Sport, Schick ha fatto un bilancio del suo primo anno e mezzo in giallorosso e ha analizzato il suo momento attuale. Non solo, l’attaccante ha parlato anche della corsa per un piazzamento in Champions League che vede coinvolta la sua squadra e ha fatto il punto sul suo futuro.    

Qual è il tuo bilancio di questo primo anno e mezzo alla Roma?
Ci sono stati momenti bellissimi ma anche momenti difficili. Quando sono arrivato non ero in ottime condizioni e penso che quello sia stato il problema principale. Poi sono stato infortunato per due mesi, per questo è stato complicato. Rispetto alla Sampdoria la Roma è un club più grande, ma non penso che questo aspetto abbia influito. Però ci sono state partite importanti, ad esempio quella in Champions con il Barcellona. Sono momenti bellissimi che ricorderò per tutta la vita. Quindi ho avuto degli alti e bassi, va così.

Noti un cambiamento in positivo nelle ultime settimane?
Sì, volevo cambiare qualcosa perché so che posso fare molto meglio. Provo a fare il possibile per aiutare la squadra, nelle ultime settimane mi sto allenando bene e mi sento in condizione. Poi quando si fa gol si sta bene, subentra la fiducia e si gioca meglio. Anche rispetto soprattutto all’anno scorso, adesso mi sento meglio.

Ti sei affidato a un mental coach: come ti sta aiutando?
Lavoro con lui da due o tre settimane, quindi non penso che adesso gioco meglio perché ho un mental coach. Sicuramente è molto importante parlare con qualcuno non solo di calcio, ma anche di cose che riguardano la vita personale. Secondo me, per i calciatori e non solo, parlare diventa davvero fondamentale, perché se non sei libero con la testa non puoi dare il massimo.

Ti capita di confrontarti con Dzeko e di parlare dei pochi gol che avete fatto finora in campionato?
Sappiamo che non abbiamo segnato tanto, però è un discorso che non riguarda soltanto noi attaccanti, ma tutta la squadra. Dobbiamo migliorare tutti, a quel punto secondo me anche noi attaccanti segneremo di più.

Contro il Torino avete fatto una bella rimonta: state crescendo mentalmente?
Vedremo, adesso abbiamo vinto sia in Coppa Italia che contro il Torino, è stata una partita molto difficile. Può essere che siamo migliorati in mentalità e fiducia.

Qual è l’avversario che ti preoccupa di più in vista della corsa Champions?
A me non preoccupa nessuno. Io e anche tutti gli altri giocatori guardiamo solo a noi: se vinciamo ogni partita non dobbiamo pensare agli altri.

Rimarrai alla Roma?
Si sono dette e scritte tante cose, ma io ho detto che voglio stare solo alla Roma, che voglio giocare qui. Ed è così.

Ti piace la Roma dei giovani che sta nascendo?
Sì, mi piace.