Milan, Maldini: "Piatek non è Shevchenko, ma ha numeri incredibili. Paquetà, che classe"

Serie A

Il direttore dello sviluppo strategico area sport del Milan ha parlato dopo il 3-1 di Bergamo: "C'è stata un'evoluzione in tutti noi, Gattuso sa ascoltare. Il percorso è lungo ma siamo sulla buona strada". Sui nuovi: "Piatek non è Sheva, ma sta facendo cose incredibili. Paquetà è intelligente e ha grande classe. Romagnoli, capitano silenzioso. Io a 23 anni..."

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GATTUSO: "CHE SERATA. PIATEK VIVE PER IL GOL"

Sette risultati utili consecutivi, una vittoria convincente (3-1) a Bergamo e il terzo posto più vicino. La netta crescita del Milan è testimoniata dalla classifica, che, settimana dopo settimana, continua a migliorare. A essere soddisfatto del momento dei rossoneri è anche Paolo Maldini, direttore dello sviluppo strategico area sport de club: “C'è un'evoluzione di tutti noi - ha spiegato dopo la sfida contro l’Atalanta - Il cambio da giocatore ad allenatore non è facile, non tutti riescono ad averla. Gattuso è uno che ascolta i nostri pareri: a volte non gli piacciono, ma ascolta. Abbiamo tutti lo scopo comune, arrivare più in alto possibile. Il confronto ti apre sicuramente la mente. Gli obiettivi? Abbiamo l'obiettivo di dare solidità alla società, alla squadra, con giocatori importanti e molto giovani. Il percorso è lungo, ma la squadra ascolta l'allenatore, impara dai suoi errori. Il trend è positivo, se manteniamo questa base siamo su una buona strada”. Sui giocatori che se ne sono andati, poi: “Parlare di un ambiente calcistico del Milan dall'esterno non è facile, con Higuain il matrimonio non è andato benissimo ma può succedere. È un ambiente sano dove si può crescere, la società è seria, non vedo come non poter crescere in questo ambiente per un calciatore”.

"Romagnoli capitano silenzioso. Paquetà, che classe"

Maldini ha poi proseguito: “L'idea è di dare solidità ai ragazzi, in tre anni hanno visto di tutto, un passaggio da Berlusconi all'altra presidenza e poi questa nuova proprietà a mercato già iniziato. Avevamo comunque preso il centravanti numero uno sul mercato a livello di statistiche. Questi ragazzi hanno vissuto tanti alti e bassi, è una squadra molto giovane ma forte. All'inizio si sottovalutavano, questi risultati fanno crescere l’autostima”. Su Romagnoli, poi: “È un giocatore silenzioso, io a 23 anni non ero pronto per avere la fascia sul braccio. A quell'età facevo fatica a trasmettere certe cose. Si chiede una crescita troppo rapida per un'esigenza che c'è ogni domenica, lui è cresciuto molto da questo punto di vista. Piatek? Come somiglianza Shevchenko è molto gettonato, ma di Sheva ce n'è uno, è entrato già in una squadra fortissima ed è stato il campione che ci ha portato ad ottenere grandi risultati. Piatek sta facendo cose incredibili in un momento più difficile rispetto all'arrivo di Sheva, se poi ci porterà a grandi risultati saremo tutti contenti”. Parole anche per Paquetà, subito decisivo: “È un ragazzo intelligente, gli abbiamo chiesto di accelerare, c'è anche il problema della lingua, è l'unico che parla il portoghese della rosa. Ha avuto un impatto enorme sulla squadra, ha risolto con la sua qualità il suo problema di transizione. È uno che guarda sempre in avanti, ha il dono della classe dentro”, ha concluso Maldini.