Morrison, dallo United all'Ostersunds: "Nessun rimpianto, alla Lazio pensai di mollare"

Serie A

L'ex promessa inglese ha parlato al Times della sua carriera e dei suoi progetti per il futuro. Dopo aver chiuso l'esperienza in biancoceleste ha deciso di ricominciare dall'Ostersunds in Svezia: "Quando ero alla Lazio ho vissuto una situazione assurda. Pogba? Ci sentiamo ancora!"

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Che fine ha fatto Ravel Morrison? Qualche tifoso della Lazio se lo sarà chiesto fino a qualche giorno fa, quando un comunicato dei biancocelesti ha annunciato la sua cessione all'Ostersunds a titolo definitivo. Il talento inglese lascia Roma e dice addio, pungendo la sua vecchia società in un'intervista al Times: "Ho pensato di lasciare, era una situazione assurda. C'erano 37-38 giocatori che venivano scelti prima di me". 

Ravel Morrison è sempre stato considerato una promessa, il talento che Sir Alex Ferguson definì il "più forte 15enne mai visto prima". Nel 2011 - insieme a Pogba e Jesse Lingard - vinse la FA Youth Cup con il Manchester United come uno dei giocatori migliori. Poi la lenta discesa, dal West Ham al Messico, dovuta soprattutto a vari problemi caratteriali. 

"Nessun rimpianto, ma alla Lazio è stata dura"

Morrison arriva a Roma nell'estate del 2015, partecipa al ritiro con Stefano Pioli risultando uno dei più forti. Fa il suo esordio in Supercoppa Italiana, poi gioca anche contro il Chievo. Soltanto 8 presenze, di cui una da titolare contro il Rosenborg in Europa League. Poi il nulla, due prestiti (Qpr e Atlas) e infine i saluti "Alla Lazio sembrava che tutti fossero lì solo per loro stessi. Il primo anno ho giocato un po’, poi la stagione successiva è stata una cosa assurda. Ci sono state partite di coppa in cui c’erano 37 o 38 giocatori che venivano scelti prima di me. Era una cosa che mi infastidiva. Mi è venuta voglia di lasciare”.

"Sento ancora Pogba e Lingard"

Dallo United alla Svezia senza rimpianti: "Sento ancora Pogba, con Lingard parlo tutti i giorni. Stanno ancora alla grande. E non mi guarderò indietro a pensare ‘potevo essere io’. Le cose nella vita succedono. Se loro sono felici, io sono felice per loro. Non sarò una persona piena di rancore, assolutamente. La vità è troppo breve per cose del genere”. Steven Gerrard ha provato a portarlo ai Rangers: "Ci siamo fatti una chiacchierata, altri non l'avrebbero fatto". Colpa dei suoi trascorsi: "Un allenatore di Championship ha detto al mio procuratore che non mi sarei inserito bene nella squadra. Ma sono solo scuse. Mi dicono di no perché hanno un'opinione negativa". Ora l'Ostersunds per scacciarla via. 

Pogba, Morrison e Lingard nel 2011