L'argentino ha parlato all’America Business Forum: "Sarei potuto andare al Real, al Manchester o al Milan, ma ho sempre preferito la tranquillità di Firenze. Avrei vinto tantissimo ma mi sarei annoiato. Sono un vincente perché…"
Più di duecento gol, miglior marcatore di tutti i tempi in A della Fiorentina e una missione: "Sfidare i potenti". Parola sua, del Re Leone anche detto Batigol, che ha parlato in un'intervista rilasciata per l’America Business Forum. Gabriel Omar Batistuta è stato uno dei migliori attaccanti del nostro campionato, campione d'Italia con la Roma nel 2001 e primatista per partite consecutive in gol in Serie A, record appena eguagliato (ma non superato) da Fabio Quagliarella. Eppure, lo confessa lui stesso, Bati non si sentiva un leader: "No, non mi è mai piaciuto esserlo - ha detto l'argentino -, perché quando sei il leader sei il più grande responsabile non solo nelle vittorie ma anche nelle sconfitte, e il calciatore viene trattato come un prodotto. Quando ero alla Fiorentina mi hanno contattato squadre come il Real, Manchester e Milan, ma io ho sempre preferito la tranquillità di Firenze".
Rimpianti? Neanche uno, perché Batigol è ben felice della sua carriera, al netto di appena cinque titoli conquistati coi club: "Se fossi andato al Real? - prosegue lui sulla scia dei potenziali trasferimenti mai arrivati -, sicuramente avrei vinto tantissimo. Avrei fatto anche più di duecento gol ma mi sarei annoiato, e pensavo lo stesso del Milan. Per questo mi sento comunque un vincente anche se non ho vinto quasi nulla. Lo sono perché ho fatto in modo che la Fiorentina lottasse contro squadre più potenti".