Serie A, le migliori giocate della 29^ giornata

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Marco D'Ottavi

Il gol di Mandragora, lo stop di Ounas, il tacco di Sansone e altre grandi giocate dall'ultimo turno del campionato di Serie A

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La 29esima è stata una giornata che sulla carta doveva definire i rapporti di forza sia nella corsa al terzo e quarto posto, sia in quella per la salvezza, ma che invece è servita ad ingarbugliare (e rendere più interessanti) queste due lunghe volate finali. Roma, Inter e Milan sono cadute, vedendo diminuire il loro vantaggio nei confronti di Atalanta e Lazio, che tornano pienamente in corsa; mentre le vittorie di Udinese, Bologna e SPAL rischiano di tirare dentro squadre che pensavano di essere ormai salve. Va sottolineata anche la convincente vittoria del Napoli sulla Roma, che le assicura un vantaggio di 10 punti sulla terza: insomma, è stato un turno di campionato importante, che forse alla fine della stagione ricorderemo come uno dei più decisivi. Ed è stato anche ricco di grandi giocate. Qui sotto, la nostra selezione.

Il fantastico gol al volo di Mandragora

In questa stagione di Mandragora si è parlato più per il costo del suo cartellino, e per la plusvalenza che ha generato per la Juventus, che non per il suo apporto in campo. Anche questo gol è riuscito ad entrare in quel discorso, venendo usato da esempio per giustificare la spesa dell’Udinese, come se fosse possibile ipotizzare un futuro in cui Mandragora possa segnare tutte le domeniche in questo modo, pur essendo al 3 gol in 95 partite.

La realtà è che Mandragora è uno dei giovani italiani più interessanti, ha appena 21 anni, soprattutto per i compiti che svolge a centrocampo, con la sua capacità di equilibrare la squadra con i suoi movimenti, fornire un appoggio sicuro alla manovra, ma anche rompere il gioco avversario quando serve. Contro il Genoa ha solo aggiunto una piccola scintilla di meraviglia: l’esecuzione della giocata, che si costituisce di due parti - stop e tiro- è splendida e il gol ne è la naturale conclusione. La sua volée di sinistro è probabilmente la cosa più bella che avete visto questa settimana, su di un campo da calcio, ma probabilmente anche fuori.

Il filtrante di tacco di Sansone

Grazie al gol segnato durante l’ultimo minuto di recupero da Mattia Destro, il Bologna è arrivato alla terza vittoria consecutiva. Dall’arrivo di Mihajlovic ha conquistato 13 punti in 8 partite: se l’allenatore serbo è forse il principale motivo di questa inversione di tendenza che vede il Bologna oggi più vicino alla salvezza, l’arrivo in rossoblù di Sansone e Soriano (oltre a Lyanco) nel mercato di gennaio è stato altrettanto fondamentale.

Due giocatori che sono obiettivamente un lusso per una squadra impegnata nella lotta per non retrocedere e che insieme stanno rendendo più imprevedibile l’attacco del Bologna, che nelle tre vittorie ha segnato 7 gol. Sansone - ad esempio - parte formalmente esterno in un attacco a tre, ma si muove molto su tutto il fronte dell’attacco, andando a cercare il pallone tra le linee e provando spesso la giocata. Contro il Cagliari era stato suo l’assist decisivo per il gol di Soriano, e lo sarebbe stato anche questo colpo di tacco fatto passare sotto le gambe di Demiral se solo Palacio non avesse strozzato troppo il tiro, forse per primo sorpreso dalla giocata del compagno.

È bello rivedere in Serie A giocatori come Sansone, in grado di impreziosire le partite del nostro campionato con piccole giocate inaspettate.

Lo stop di Ounas

È difficile farsi un’idea di Adam Ounas che dopo una stagione passata totalmente in panchina, ha iniziato a giocare, ma con poca continuità. In campionato è arrivato a 15 presenze, ma solo 5 dall’inizio. In totale ha giocato 460’, chiuso da parco attaccanti di livello assoluto, mostrando dei lampi interessanti.

Ieri contro la Roma è entrato con il piglio giusto, portando freschezza nel momento in cui l’attacco del Napoli sembrava averne più bisogno. Se il suo gol spiega bene la sua vitalità in contrapposizione ai problemi della Roma, questo stop è semplicemente fuori di testa: il lancio sbilenco di Malcuit sembrava inevitabilmente destinato ad uscire, alle spalle di Ounas Fazio ha la postura di chi aspetta solo che il pallone rimbalzi fuori, ma il giocatore del Napoli non è di questo avviso. Ci si mette sopra con il corpo e appena immediatamente dopo il rimbalzo, di controbalzo, lo controlla nel proverbiale “fazzoletto”, addirittura orientandolo con il tacco sinistro e aprendosi l’interno del campo.

La giocata di Ounas non è infatti fine a se stessa, ma crea le condizioni necessarie per una giocata pericolosa del Napoli che viene fermata solo da un grande intervento difensivo di Manolas.

La doppia parata di Musso

In questa giornata la lotta salvezza sembra entrata nel vivo: da questo punto ogni gol, ogni giocata, ogni singolo dettaglio può fare la differenza tra il rimanere in Serie A e il retrocedere. L’Udinese ha provato a forzare questa situazione sostituendo Davide Nicola, che non stava andando particolarmente male, con Igor Tudor.

Contro il Genoa questo cambio sembra aver giovato ed è arrivata una vittoria convincete, ma anche grazie a questa incredibile doppia parata di Musso, che ha consentito alla sua squadra di mantenere un più sicuro vantaggio di due gol negli ultimi minuti.

Non è la prima volta che inseriamo Musso tra le migliori giocate: il portiere argentino tra i pali è incredibilmente reattivo e questo gli permette di eseguire parate spettacolari, tanto da mettersi in luce ed esordire con l’Argentina in questa pausa per le Nazionali. Ma mai l’avevamo visto esibirsi in una doppia parata in cui il confine tra fortuna e bravura è così labile da non poter essere definito. Musso fa due movimenti di puro istinto: sia quando alza la spalla per deviare il colpo di testa di Lapadula sulla traversa, sia quando poi riesce a trovare con la mano dietro al proprio corpo il successivo colpo di testa di Kouame.

Provando a spiegare come ha fatto, Musso l’ha fatta semplice: «per fortuna avevo la mano dietro e sono riuscito a prenderla». Rimane un gesto difficilmente inspiegabile, fortuna sì, ma anche istinto, rapidità e concentrazione, tutte qualità che fanno di un portiere, un grande portiere.

Il gol di Milik

Con il gol di ieri, Milik è arrivato a 16 gol in campionato. Solo in 4 hanno fatto meglio di lui (Quagliarella, Ronaldo, Piatek, Zapata), tutti giocando molti più minuti. Dei primi otto in classifica è l’unico con 0 rigori.

Se il connazionale Piatek sembra il più pronto in area di rigore, Milik oggi è il giocatore con più soluzioni offensive negli ultimi 16 metri, il più capace di tutti nel trasformare un pallone in gol con solo 2 o 3 tocchi. Spesso gli stop che precedono i suoi gol sono più belli dei gol stessi, come in questo gol che sblocca la partita contro la Roma dopo una manciata di minuti.

Verdi è bravissimo nell’assist, nel non accontentarsi di una giocata più conservativa, ma nel cercare lo scatto del polacco nel cuore dell’area. Il suo scavetto però rimane leggermente corto e viene da chiedersi quanti altri attaccanti sarebbero stati in grado di trovare una soluzione così brillante ad un problema quasi insormontabile.

Milik addomestica il pallone usando come il velcro la parte esterna del suo piede destro, nello stesso momento ha già iniziato la mezza piroetta che gli consente di trovarsi con il pallone davanti, la faccia rivolta verso la porta, e sufficiente anticipo rispetto a Fazio da calciare di sinistro e bucare la resistenza di Olsen, che si vede passare un missile sopra la testa.

Il tunnel di Paquetà

Anche in un momento di flessione negativa della sua squadra, Paquetà rimane un giocatore speciale, per il modo in cui usa il suo sinistro, per la sua tecnica, per la sua creatività. Dopo il gol all’esordio con il Brasile, partita in cui indossava la maglia numero 10, molti si aspettavano una grande prestazione contro la Sampdoria, ma Gattuso ha preferito tenerlo fuori dagli 11 titolari.

Entrato al minuto 71 al posto di Biglia, il brasiliano è stato schierato sulla trequarti, alle spalle di Piatek e Cutrone. Nei venti minuti a sua disposizione Paquetà si è mosso bene, dimostrando che il ruolo di uomo tra la linea di centrocampo ed attacco gli si addice, sia partendo come mezzala sia proprio da trequartista.

In questa giocata si libera della pressione di Praet nella maniera più delicata e rapida possibile: con un tocco di punta sinistro gli fa passare il pallone sotto le gambe aprendo la strada ad una pericolosa azione offensiva.