Genoa-Inter, è il giorno di Icardi: a Marassi contro i suoi "fantasmi"

Serie A

Alfredo Corallo

Contro il Genoa - e a Genova - per Maurito è sempre una partita un po' speciale. Il primo gol in A (da doriano, nel derby); l'esordio in maglia nerazzurra contro i Grifoni; il 100° gol in carriera, proprio a Marassi, fiutando ora il possibile aggancio/sorpasso a Vieri nella classifica marcatori all time dell'Inter. Ma anche il "duello rusticano" con Maxi Lopez e, stavolta, la prima da "non" capitano interista

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Stadio Meazza, sabato 3 novembre, anno di grazia 2018: mister Juric preferisce il 35enne Goran Pandev, ormai in odore di legends, al giovane cadetto Piatek, improvvisamente ribattezzato "Kris polveri bagnate" per tre misere partite senza "pum-pum"; Spalletti si affida al Toro Martinez, non si sogna nemmeno di rischiare Icardi, ancora "sacro", imprescindibile per tentare l'impresa del martedì di Champions contro il Barcellona. È una mattanza, Inter-Genoa 5 a 0, una di quelle performance che confermano il teorema di un'Inter migliore senza il numero 9 argentino che, però, tre giorni più tardi s'inventa il pareggio contro il Barça e vabbè. 

Oggi, 3 aprile 2019, altro mondo: Juric non è più l'allenatore dei Grifoni, sostituito dal redivivo Cesare Prandelli; il Pistolero ora "spara" per il Milan; mentre Icardi, per avere una chance, deve "approfittare" - diciamo così - dell'infortunio di Lautaro, l'hermanito che s'è fatto hombre y titular de la camiseta. E, comunque, non è più il capitano dell'Inter, la fascia è cucita - marchiata a fuoco - sul braccione di Samir Handanovic; e, in ogni caso, la sua convocazione - a distanza di quasi due mesi dall'ultima apparizione in Parma-Inter del 9 febbraio - altro non è che il primo passo verso la conclusione della telenovela delle telenovelas. Ma di sicuro, nel bene o nel male, questo Genoa-Inter sarà una partita da ricordare per l'ex leader nerazzurro che, d'altronde, non è mai banale quando sente il profumo del mare di Genova...

Mauro Icardi torna in campo dopo una "telenovela" lunga quasi due mesi (foto Getty)

"La Samp? Trovata su Google"

Era 18enne, il 27 gennaio del 2011, quando sbarcò sotto la Lanterna. "Rimbalzato" da Guardiola e dai rigidi princìpi della Masìa, leggermente spaesato, tanto da dover ricorrere al "navigatore" per non perdere la rotta: "Sono andato su Google per vedere che squadra fosse la Sampdoria - scrive sulla sua autobiografia - e che città rappresentasse. Era importante! E in rosa c'era gente come Cassano e Pazzini, mi sentivo gasato". I primi tempi non furono facili: "A Genova faceva un freddo esagerato, non ero abituato, e non avevo una vita sociale, il solo svago dopo gli allenamenti era pescare al porto con mio padre: una canna in carbonio super leggera, pesi per la pesca a fondo, una serie infinita di galleggianti". L'unico acquario dove sguazza felice è l'area di rigore, il suo habitat naturale: con la Primavera è già devastante, nel giro di un anno debutta con i grandi in Serie B e bagna l'esordio con un gol a Castellammare di Stabia che regala i playoff ai blucerchiati di Iachini, poi promossi. Il 18 novembre del 2012 il primo gol in A, il sigillo del 3-1 nel derby. Quindi la doppietta allo Stadium contro la Juve, il poker al Pescara e finalmente l'Inter del suo idolo Javier Zanetti.

Il gol di Icardi nel derby di Genova, il primo in Serie A per Maurito: è il 18 novembre del 2012 (foto Getty)

L'esordio con l'Inter, il duello con Maxi

Maurito esordisce in maglia nerazzurra il 25 agosto del 2013 e lo fa proprio con il Genoa, gettato nella mischia da Walter Mazzarri al 52' della ripresa con l'intento di scardinare il muro eretto dai rossoblù. Pronti-via e per poco non spacca la traversa con una capocciata delle sue, riservandosi la gioia del primo gol interista a San Siro con la Juventus, acclamato come un dio dalla Curva Nord. Colpito da pubalgia, ma "consolato" dall'amore di Wanda, reagisce alle critiche per la relazione con la consorte dell'ex compagno e amico Maxi Lopez battagliando sui social e di nuovo in campo, prontissimo per il "duello rusticano" del 13 aprile 2014 con il biondo rivale che sceglie di ignorarlo negandogli il "cinque" al momento dei saluti di rito tra le squadre. Insultato pesantemente dalla tifoseria genovese, Maurito risponde con il gol e sfida il suo vecchio pubblico portandosi la mano all'orecchio. E se Maxi sbaglierà pure un rigore, Icardi concederà il bis, stravincendo la contesa. Racconterà nel libro: "Mi hanno fischiato per l'intera durata della gara, urlandomi di tutto. “Tra-di-to-re” era il coro che andava per la maggiore. I tifosi sembravano essersi dimenticati che era stata la società a vendermi, per incassare i 13 milioni del mio cartellino".

Il giorno del debutto con l'Inter contro il Genoa a San Siro nell'agosto del 2013 (foto Getty)

Icardi realizza una doppietta a Marassi e "risponde" così agli insulti dei suoi ex tifosi doriani, è il 13 aprile 2014 (foto Getty)

I 100 gol in Serie A, con un occhio a Vieri

Le 9 reti della prima stagione interista lieviteranno a 22 nel 2014-15 e gli varranno - ex aequo con Luca Toni - il titolo di capocannoniere sotto la gestione del Mancio-bis, nel frattempo subentrato a Mazzarri. E sarà la stessa bandiera doriana e oggi ct della Nazionale Roberto Mancini a promuoverlo capitano (era Inter-Atalanta del 25 agosto del 2015) dopo l'interregno di Andrea Ranocchia, che aveva ereditato la fascia da Javier Zanetti. Zero tituli in questi anni per il club, ma valanghe di gol per Maurito che ancora al Ferraris, con la Samp - il 18 marzo del 2018 - festeggia con una quaterna i 100 in Serie A, alla fine 29 totali in stagione, contribuendo a riportare l'Internazionale in Champions e a conquistare nuovamente il premio di Pichichi (condiviso con Ciro Immobile). Maurito che, adesso, è vicinissimo (a -1) dall'agganciare quota 123 di Christian Vieri all'8° posto nella classifica dei marcatori all time dell'Inter e a Genova - in questa specie di nuovo debutto per lui, in attesa della "prova del fuoco" a San Siro di domenica sera con i bergamaschi, stavolta da "soldato semplice" - avrebbe sicuramente un sapore speciale. Quantomeno per vedere l'effetto che fa. 

Il gol di tacco di Maurito la scorsa stagione al Ferraris contro la Samp, quando sigla un poker, raggiungendo e superando i 100 gol in Serie A (foto Getty)