Juventus, il futuro di Allegri: dibattito al tavolo del Club. VIDEO

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(Getty)

L'analisi dei talent di Sky sul futuro dell'allenatore della Juventus. Marocchi: "Se incontra Agnelli, è per rinnovare o stringersi la mano e salutarsi". Bergomi: "Per i calciatori non conta sapere quanti anni di contratto ha il loro allenatore"

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ALLEGRI: "RESTO MA DOBBIAMO PARLARE DI PROGRAMMI"

“Resto, ma non abbiamo ancora parlato. Il contratto non c'entra, bisogna discutere di programmi futuri". Parole di Massimiliano Allegri in calce alla festa per il quinto scudetto conquistato sulla panchina della Juventus, l'ottavo consecutivo per Chiellini e compagni. L'allenatore ha ribadito il concetto espresso dopo il ko contro l'Ajax in Champions League e ha parlato della sua presenza sulla panchina bianconera per la stagione 2019/2020. Nei piani futuri c'è dunque un incontro tra Allegri e la dirigenza della Juventus, nel quale sarà tempo di discutere dei piani tecnici per l'annata che verrà.

Il futuro di Allegri secondo il Club: “Se incontra la dirigenza, è per rinnovare o salutarsi”

Nonostante queste dichiarazioni, qualcuno vede una porta aperta sul futuro di Allegri. È l'avvio del dibattito che coinvolge i talent del Club di Sky Sport. "Sarebbe una novità assoluta – spiega Giancarlo Marocchi - Allegri ha sempre detto che lui si presenta il giorno del ritiro e che allena quelli che gli danno, perché sa che il mercato lo fa una società che ha l'obiettivo di vincere. Se si incontrano è per due motivi: o rinnovano o si stringono la mano e si salutano. Andrea Agnelli conosce già così bene Allegri che non so di cosa debbano parlare per scoprirsi. Allegri merita 9 per quanto fatto in questi anni”. Beppe Bergomi evidenzia invece un aspetto legato alla durata dell'attuale legame contrattuale di Allegri con la Juventus, fissato a giugno 2020: “Mi è molto piaciuta una cosa. Allegri si è chiesto perché non si può rimanere con un solo anno di contratto? Qui siamo stati tutti calciatori e per noi non era mai importante sapere quanti anni di contratto aveva il mio allenatore, non cambiava certo l'impegno che ci mettevamo in campo”. Concetto ribadito da Marocchi: “Con la Juve ho vinto una Coppa Italia e una Coppa Uefa con Dino Zoff che già sapeva che non sarebbe stato l'allenatore nell'annata successiva perché aveva già firmato Maifredi”. Lo scudetto 2018/2019 è una gioia fresca, ma nei fatti per Allegri e la Juventus è già tempo di pensare al futuro.