Serie A, le migliori giocate della 37^ giornata

Serie A

Marco D'Ottavi, Emanuele Atturo e Federico Aquè

La spaccata di Mandzukic contro l'Atalanta, la punizione all'incrocio di Suso contro il Frosinone, il salvataggio di Koulibaly e altri gesti eccezionali dal penultimo turno di campionato della stagione

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GLI HIGHLIGHTS DELLA 37^ GIORNATA

CALENDARIO SERIE A: L'ULTIMO TURNO

La lotta per i due posti alle spalle di Juventus e Napoli che valgono la Champions League, e quella tra Fiorentina, Empoli e Genoa per la salvezza, tengono vivo il campionato fino all'ultima giornata. Come sempre, abbiamo scelto le migliori giocate del turno appena concluso.

La spaccata di Mandzukic

Sulla connessione tra l’esterno destro e Mandzukic, Allegri ha costruito parte del suo gioco alla Juventus. L’attaccante croato, trasformato in ala proprio dall’ormai ex allenatore, non ha magari segnato tantissimo in quel ruolo, ma sfruttando la sua superiorità fisica sui terzini avversari ha risolto alcune partite importanti proprio con questa giocata.

Ed è curioso come l’ultimo gol della gestione Allegri arrivi proprio così, anche se in una versione molto meno schematica del solito. C’è infatti in questo gol un grandissimo carattere di improvvisazione che lo rende una giocata sopraffina, anche se magari casuale (non è forse anche più bella una giocata quando ci fa domandare circa la sua volontarietà?). Insomma se l’azione classica prevede un cross dal fondo, con il terzino opposto costretto a difendere il secondo palo e il croato inesorabile in anticipo, questa volta il cross di Cuadrado arriva da prima dalla trequarti e Mandzukic viene semplicemente lasciato solo da Hateboer, che non crede si possa ricavare nulla da quella palla.

Mandzukic invece ci crede e arrivando in spaccata trova una traiettoria strettissima colpendo il pallone con il tacco. Ovviamente essere sicuri che volesse farla passare proprio lì, sotto le gambe di Gollini, e non magari provare a metterla al centro per Ronaldo è impossibile, però ecco che ci abbia lasciato con questo dubbio qua, in questo gol qua, lo rende particolarmente speciale.

Donnarumma para il rigore di Ciano

A margine di questa giornata di campionato sono stati premiati i migliori giocatori della stagione. Per la porta il premio è andato ad Handanovic, ma anche Donnarumma sarebbe stato un buon candidato. Se a 90’ dalla fine della stagione il Milan ha ancora la possibilità di guadagnarsi un posto in Champions League, lo deve anche al suo portiere che, a 20 anni, ha disputato forse la stagione più solida di una carriera già abbastanza lunga.

A cavallo tra gennaio e febbraio, nel momento in cui il Milan ha recuperato sulle rivali, è stato il miglior portiere d’Europa, almeno secondo le statistiche. Con il calo dei rossoneri anche il suo rendimento è lievemente calato, pur rimanendo su alti livelli. Dalla partita col Frosinone avremmo potuto anche mettere la parata nel finale sulla voleè di Valzania, ma forse, visto il risultato, è meno decisiva di questa su rigore, arrivata sullo 0-0.

Una parata che descrive bene le qualità di Donnarumma, ovvero la capacità di scendere a terra in maniera rapidissima, nonostante un fisico possente che gli permette in pratica di oscurare la porta al tiratore. In Serie A Donnarumma ha parato 7 rigori su 20, in 4 casi è stato direttamente l’avversario a calciare fuori.


Il salvataggio di Koulibaly
 

In settimana la FIGC ha assegnato per la prima volta dei premi individuali ai giocatori della Serie A, provando quindi ad avvicinarsi alla capacità di altri campionati di creare una specie di star system. Forse anche perché era la prima volta, i voti sono sembrati impacciati e risentire una specie di influenza “diplomatica”. Ma se alcune votazioni si possono discutere, non si può certo mettere in discussione l’elezione di Koulibaly come miglior difensore del campionato. Il senegalese lo è in assoluto e lo è stato probabilmente anche in questa stagione, pure in una categoria che vantava candidati di riguardo, che per una volta spiccherebbero per spessore anche a livello internazionale: Chiellini, Skriniar, de Vrij erano tutti candidati credibili.

Koulibaly però ha consolidato ormai per il suo terzo anno consecutivo una solidità e una vastità di repertorio con pochi eguali. Un difensore bravo in anticipo, nella copertura della profondità; attento in marcatura e ambizioso con la palla tra i piedi. Un difensore che sa interpretare anche nella maniera più letterale possibile la propria missione di difendere la porta; dando una manifestazione quasi tautologica dell’idea di “Ultimo uomo”. Qui Lautaro Martinez esegue un controllo e un tiro di grande eleganza ed efficacia tecnica, e non è finito nelle giocate solo perché Koulibaly è riuscito a rilanciare con una giocata ancora più clamorosa. Di questa respinta sulla linea colpisce ovviamente l’istinto e i riflessi del difensore, ma anche la capacità che ha di respingere la palla fuori dalla porta, in una zolla di campo dove i difensori cedono spesso a ridicoli autogol. Cerchiamo di non dimenticarci di questo periodo di onnipotenza di Koulibaly.

La girata di Belotti
 

Ogni settimana ci troviamo a scrivere di una rovesciata di Andrea Belotti, a dimostrazione della condizione di forma del centravanti del Torino, che anche in una giornata storta come quella a Empoli è sembrato tra i più centrati fra i granata.

Questa non è neanche una rovesciata ma un tentativo di mezza rovesciata. L’abbiamo inserita fra le giocate perché è un gesto originale innanzitutto, che nasce da un pragmatismo tipico dei grandi attaccanti. Belotti, cioè, calcia nell’unico modo possibile, ed è un modo complicatissimo, col piede non suo, in acrobazia. Belotti stacca i piedi da terra ma è talmente forte sulle gambe che può permettersi di ricadere in piedi.

Peccato sia finito il campionato, Belotti sembra essere entrato in una modalità in cui tirerebbe rovesciate da qualsiasi posizione.

La punizione di Suso

Dopo aver passato un lungo periodo senza incidere sulle partite del Milan con un gol o un assist, Suso è tornato a essere decisivo nelle ultime settimane, con due gol e un assist nelle ultime tre partite giocate, a cui va aggiunto l’assist per Castillejo nel pareggio per 1-1 col Parma.

Contro il Frosinone l’esterno spagnolo è anche tornato a segnare su punizione, da una posizione in cui non era semplice far scendere la palla dopo aver scavalcato la barriera. Suso ci riesce senza cercare una traiettoria morbida, ma anzi colpendo la palla forte con il collo interno del piede sinistro, tanto che il pallone, prima di superare la linea, tocca la traversa in una zona della porta molto vicina all’incrocio dei pali, rendendo l’esecuzione ancora più spettacolare.

Suso aveva iniziato il campionato alla grande, con 4 gol e 8 assist nelle prime undici partite, ed è tornato a esprimersi ad alti livelli nella parte finale di questa stagione. Anche nei momenti in cui non riusciva a incidere con un gol o un assist, l’esterno spagnolo restava comunque il principale ispiratore della manovra del Milan nella metà campo avversaria. Aver recuperato il suo contributo offensivo nelle ultime partite è la migliore carta che ha in mano Gattuso per credere ancora alla qualificazione in Champions League.

Orsolini spalle alla porta
 

Contro la Lazio Riccardo Orsolini ha segnato il gol che ha garantito la salvezza al Bologna. Sul calcio d’angolo battuto da Pulgar, inizialmente Orsolini taglia da destra sul secondo palo, poi quando la palla resta in aria e Badelj si stacca lasciandolo solo, l’esterno rossoblù è rapidissimo a leggere la traiettoria del colpo di testa di Destro e a coordinarsi per girare la palla in porta, pur dandole le spalle, allargando la gamba sinistra ed effettuando una leggera rotazione per tirare con la punta del piede.

Il gol di Orsolini non è servito a dare la vittoria al Bologna, visto che qualche minuto dopo Milinkovic-Savic ha trovato il 3-3 su punizione, ma il pareggio ha comunque permesso ai rossoblù di salvarsi. Da qualche settimana Orsolini è tra i giocatori più decisivi del campionato: lo è stato anche nella partita contro la Lazio, inventando la giocata che ha completato la rimonta per la salvezza della squadra di Mihajlovic.