Juventus, De Ligt: "In Olanda non capiscono il mio no al Barcellona"

Serie A

Il difensore olandese ha raccontato in un’intervista le critiche ricevute nel suo paese per aver scelto la Juventus e non il Barcellona: "Credono che sia una cosa normale andare a giocare lì. Ma io ho scelto l'Italia dove potrò crescere come difensore. Raiola mi ha costretto? Mi viene da ridere..."

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Matthijs De Ligt ha da poco ultimato la sua prima giornata da giocatore della Juventus, quando dal suo albergo a Torino in piena notte ha concesso un’intervista al Telegraaf. Tanti gli argomenti trattati dal difensore, a cominciare dal rapporto che ha con il suo agente Mino Raiola: "Chi negozia con i grandi club sa come funziona questo mondo, per questo da giovane ho trovato utile avere al mio fianco una persona che badi soltanto ai miei interessi. Credo che Mino sia il miglior agente al mondo. Le critiche arriveranno sempre e comunque, in Olanda potranno avere la loro opinione, ma io so cosa Mino fa per me. Quando la gente dice che mi costringe ad andare in una squadra, mi viene da ridere. Lui mi fornisce tutti gli elementi per prendere una buona decisione. Ha un'opinione e io ho la mia, prendo la decisione e poi gli dico di procedere. Abbiamo concordato la scelta della Juventus. In Olanda credono che sia strano che non si scelga il Barcellona e si dicono ogni genere di cose".

Il racconto della trattativa

De Ligt ha quindi spiegato le sue sensazioni durante il dialogo tra Juve e Ajax: "Sono molto felice di poter andare alla Juventus per come mi hanno voluto. Ho guardato semplicemente l'immagine sportiva, dell'ingaggio se ne occupa Mino: è il suo campo. Ma ovunque avessi firmato non mi sarei mai potuto lamentare di questo aspetto. È stata un'operazione molto lunga tra i club, ma anche le trattative sull'ingaggio hanno richiesto molto tempo. Sono stati giorni delicati, ma ora sono felice che tutto si sia risolto. Anche se sono stato sereno in cuor mio perché sapevo ciò che volevo ed ero convinto che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Siamo a metà luglio, ci sono anche trasferimenti che si fanno a fine agosto, quindi penso di non potermi lamentare...". La calorosa accoglienza ricevuta ha sorpreso il difensore olandese: "Ho visto video di presentazione di altri giocatori alla Juventus ma non mi aspettavo che sarebbe stato così emozionante. Questo vuol dire che all'Ajax ho fatto bene e che ci sono grandi aspettative su di me".

L’Italia come scuola sportiva

"Onestamente sono sorpreso delle critiche sulla mia scelta. Tutti pensano che sarei dovuto andare al Barcellona, ma alla fine decido io! Guardo solo il mio sviluppo, ciò che è meglio per me. La Juventus crede tanto in me, mi ha fatto sentire realmente il desiderio di avermi in squadra e mi ha mostrato un piano di crescita molto chiaro. L'Italia poi è il paese nel mondo dove la difesa è più apprezzata. Sarà una scuola molto buona, con fantastici mentori, per poter diventare un difensore ancora più completo" ha proseguito De Ligt. Che ha riflettuto sui corsi e ricorsi che la città di Torino ha avuto nella sua carriera: "Torino sta facendo da filo conduttore nella mia vita sportiva. Ci sono stato più volte: con la nazionale, per ricevere il titolo di Golden Boy e poi con l'Ajax. Ho bei ricordi dell'Allianz Stadium, perché è stata una delle migliori serate di calcio della mia carriera".

L’umiltà del campione

Un pensiero l’ha voluto dedicare all’Ajax e ai suoi tifosi: "Il campionato, la coppa e le semifinali di Champions League: è stata una splendida stagione quella scorsa. Vorrei poter salutare tutti i tifosi". Infine, il giocatore ha parlato del suo modo di intendere il professionismo, con tutta la serietà che richiede: "Assorbo tutte le informazioni perché ho un forte stimolo a diventare un giocatore sempre migliore. E cosa c'è di più bello che intraprendere nuove sfide in ogni settore e vedere che poi i miglioramenti si riflettono nelle competizioni? Non sono mai stato a feste o serate simili, bisogna vivere da professionisti e si gioca per tanti tifosi. Si basa tutto sul duro lavoro".