Roma, Smalling: "Convinto da Fonseca, con lui imparo ogni giorno"

Serie A

Chris Smalling racconta i suoi primi due mesi a Roma. Il nuovo calcio, i nuovi compagni e le parole di Fonseca che lo hanno convinto a trasferirsi in giallorosso nonostante il rinnovo con il Manchester United

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Dopo le prime partite saltate a causa di un affaticamento muscolare Chris Smalling è diventato un perno insostituibile della difesa di Fonseca. Un arrivo, quello del difensore inglese, richiesto a gran voce dall'allenatore portoghese durante l'estate. Smalling racconta così il suo trasferimento alla Roma sul sito ufficiale del club giallorosso: "La porta è sempre stata aperta. Ovviamente ho firmato un rinnovo non molto tempo fa e parlavo spesso col mister al Manchester United, prima della preparazione e nel precampionato. Poi, quando ho detto al mister i miei desideri credo che il panorama si sia fatto più chiaro. L'opportunità è arrivata quasi alla fine della finestra di mercato. Penso sia stata un'ottima scelta andare all'estero, in un Paese e una città di cui si parla un gran bene e in un club con una tifoseria meravigliosa". Un ambientamento rapido quello dell’ex Manchester United in un calcio quello italiano, diverso dalla Premier League: "Sta andando tutto come mi aspettavo, forse anche meglio. Ho saltato le prime due partite, ma ora sto bene. La mia famiglia mi ha raggiunto e abbiamo anche preso casa. Per quanto riguarda gli allenamenti non sono molto diversi. Come allo United, anche qua giochiamo a pochi giorni di distanza tra una partita e l'altra, quindi l'allenamento infrasettimanale è tattico e di recupero, invece di avere lunghe sessioni".

"Bello lavorare con Fonseca, imparo ogni giorno qualcosa"

Poi sul suo debutto in giallorosso nella sconfitta contro l'Atalanta: "Abbiamo preparato quella partita e mi aspettavo che Zapata partisse titolare perché è uno dei calciatori più pericolosi dell’Atalanta. Ogni squadra comunque ha tante minacce, è come in Inghilterra, non esistono partite facili, sono le piccole cose a fare la differenza. Ecco perché bisogna sempre essere attenti e concentrati". Sull'ambientamento invece: "I preparatori  parlano un buon inglese, e anche tanti giocatori in squadra mi capiscono, una buona metà della rosa ha un ottimo livello di lingua. Voglio imparare l'italiano, sono ancora all'inizio. Credo che sia stato facile inserirmi nel gioco al loro fianco. In allenamento cambiamo e dividiamo spesso gli accoppiamenti per migliorare l'affiatamento e affrontare scenari diversi tra loro. La pausa per le nazionali ci dà veramente modo di lavorare sulla linea difensiva da mettere in campo, mantenere la posizione, andare in supporto, scambi e tutto il resto. Spesso, quando si gioca ogni tre giorni, è difficile potersi allenare seriamente, ecco perché la pausa per le nazionali ci permette di lavorare a fondo, specialmente per chi non c’era durante la preparazione". Infine sul suo rapporto con Fonseca: "Penso che sia molto intelligente. Abbiamo parlato per la prima volta al telefono, io ero ancora a Manchester e lui mi descriveva che tipo di difensore voleva, come le mie caratteristiche lo riflettessero e del fatto che mi volesse nella sua squadra. Me lo ha fatto proprio sentire, e una volta finita la chiamata, mi sono detto: 'Facciamolo'. È bello lavorare con lui, credo che l'aggressività e il modo in cui vuole che giochiamo siano molto adatti a me. Inoltre, tutto lo staff ci incoraggia continuamente mostrandoci delle clip che descrivono su cosa e come dobbiamo lavorare e migliorare. Mi sembra di imparare qualcosa ogni giorno, mi sto trovando molto bene".