Serie A news, circolare del Viminale: "Ok ad allenamenti individuali squadre"

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Il Viminale, con una circolare inviata ai Prefetti, apre agli allenamenti individuali anche per gli sport di squadra: "E' consentita l'attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento"

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Il Viminale apre alla ripresa degli allenamenti individuali anche degli sport di squadra. Una circolare inviata dal Ministero dell'Interno ai Prefetti, poche ore prima del via della 'fase 2', ha infatti decretato la possibilità agli atleti di sport di squadra, come ad esempio ai calciatori di Serie A, di poter riprendere gli allenamenti nei centri sportivi, seppur individualmente e con le dovute limitazioni. "E' consentita, anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l'attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento", si legge. La direttiva sarà applicata fino al 17 maggio

Fase 2, il significato del termine "congiunti"

Nella circolare del Viminale si torna sul termine congiunti, che ricomprende "i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonché le relazioni connotate da 'duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'", come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014. L'ambito a cui si riferisce l'espressione congiunti, viene spiegato nel documento, "può ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale". 

Spostamenti, le raccomandazioni del Viminale

Riguardo alle prescrizioni sugli spostamenti, la valutazione dei casi concreti "dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento...che conduca ad un'applicazione coerente delle disposizioni contenute" nel Dpcm sulla Fase 2. Così il Viminale invita a trovare il punto di equilibrio tra la salvaguardia della salute pubblica da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e "l'esigenza di contenere l'impatto sulla vita quotidiana dei cittadini".

Rientro possibile al domicilio, ma poi si resta in Regione

Il Dpcm sulla fase 2 consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma una volta rientrati, "non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova", a meno che non ci siano "comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute". 

Controlli in aziende che riaprono

Le aziende non dovranno più inviare ai prefetti richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. Il sistema sulla verifica della sussistenza delle condizioni per la ripresa viene sostituito con un "regime di controlli sull'osservanza delle prescrizioni" contenuti nei protocolli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. "A fronte dell'esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale - indica la circolare - si pone l'imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro". Per questi obiettivi sarà determinante attivare "un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni".